Mercedes Polar Sun, Day 3: la magia di Capo Nord al volante della GLE

Mercedes Polar Sun, Day 3: la magia di Capo Nord al volante della GLE
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Alta-Nordkapp: il nostro viaggio al volante della Mercedes GLE si conclude a Capo Nord, immersi in un paesaggio lunare |<i> M.Valenti, Capo Nord</i>
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
12 luglio 2015

Capo Nord (Norvegia) - Non vi è mai capitato di pensare a come dovesse essere stato il Pianeta Terra prima dell'avvento dell’uomo? A noi capita spesso, specialmente quando siamo in viaggio, assorti nel guardare fuori dal finestrino.

La Terra all'alba dei tempi

Oggi, a causa di un’antropizzazione dilagante e troppo spesso incontrollata, è diventato davvero difficile, se non quasi impossibile, immaginare come poteva essere il Pianeta nella sua età primordiale. Eppure esistono ancora alcuni luoghi al mondo, seppur rarissimi, che è come se fossero stati conservati sotto una cupola di vetro, al riparo dalla mano dominatrice dell’uomo.

 

Uno di questi è senza dubbio la Norvegia settentrionale. Qui, ancora più che nel resto della penisola scandinava, è possibile respirare la natura più incontaminata e ammirarla nel suo stato originale. Se si esclude la sottile linea di asfalto che conduce a Capo Nord, in questo luogo così prezioso tutto è rimasto esattamente come all’alba dei tempi. Scogliere, spiagge, vegetazione e soprattutto i sensazionali fiordi non sono stati alterati nel corso dei secoli.

 

Da Alta a Nordkapp ci rimangono da percorrere solo 240 km, quindi partiamo meno tirati rispetto ai giorni precedenti. A guastarci puntualmente il meritato riposo in ogni caso ci ha pensato un implacabile allarme anti-incendio partito a tradimento in tutte le stanze alle sette di mattina, che ha buttato brutalmente tutti giù dalle brande. Sbigottiti, ci siamo ritrovati in pigiama per la strada, ancora tutti arruffati dal sonno, quindi piuttosto buffi e improbabili nell’aspetto. Scopriremo solo più tardi, non senza una punta di risentimento, che si era trattato soltanto di un falso allarme.

GLE 250d: la preferita dagli italiani

Mercedes GLE Polar Sun trip Day3 (2)
Le Mercedes GLE in viaggio verso Capo Nord

 

Ma torniamo al nostro viaggio. L’emozione degli equipaggi per l’ultima è palpabile e non c’è tempo per lagnarsi troppo di una notte così travagliata. Oggi ci tocca raggiungere la meta finale con una GLE 250d blu notte. Si tratta della versione più tranquilla della carovana ma anche è anche la più interessante dal nostro punto di vista, dal momento che è la preferita dai clienti italiani. Il perché è presto detto. Sotto al cofano troviamo il super collaudato 2.2 biturbo diesel da 204 CV e 500 Nm.

 

Un motore “anti-superbollo”, che grazie alla doppia sovralimentazione consente di non perdere troppo in termini di prestazioni. Anche questo quattro cilindri è felicemente abbinato alla trazione integrale 4Matic e al nuovo automatico 9G-Tronic a nove rapporti, che abbiamo già grandemente apprezzato sulla versione V6 350d.

 

I fiordi raccontano la storia del mondo

Mercedes GLE Polar Sun trip Day3 (7)
Lo spettacolo mozzafiato dei fiordi norvegesi

 

La GLE ci porta rapidamente fuori da Alta e dopo soltanto qualche curva ci ritroviamo immersi in un nuovo, sensazionale quadro dipinto da Madre Natura. E’ lo spettacolo dei fiordi norvegesi, scavati prima dai ghiacciai con eterna pazienza attraverso le ere geologiche e poi inondati dal mare. Ai lati si stagliano verso l’alto immense pareti di roccia sedimentaria, che attraverso i suoi strati, uno sopra l’altro, racconta la storia del mondo e di come si siano plasmati questi paesaggi pazzeschi.

 

Intanto la temperatura scende sempre di più - siamo intorno ai 5° C - e mentre risaliamo le scogliere inizia ad alzarsi un vento sempre più intenso, che peggiora le cose. E’ un freddo particolare, che penetra dentro le ossa, ma scendere dalle auto rimane ogni volta un piacere immenso. Mentre ci fermiamo ad ammirare il paesaggio infatti, che mischia in maniera armonica le immagini tipiche della montagna d’estate, a quelle del mare d’inverno, respiriamo a pieni polmoni il profumo del Mare del Nord.

 

Ma anche guidare ci regala belle soddisfazioni. La strada che ci porta alla meta infatti è davvero uno spettacolo, così ricca di curve e saliscendi da togliere il fiato (ecco perché ci sono così tanti motociclisti!). La GLE 250d, rispetto alla versioni a sei cilindri, alza un po’ la voce quando si forza il ritmo, ma dobbiamo ammettere che ha tutto lo spunto necessario per spingere anche in maniera piuttosto vigorosa le oltre 2 tonnellate della GLE.

Siamo a Capo Nord o sulla Luna?

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L'approdo a Capo Nord, immerso in un paesaggio quasi lunare, è decisamente emozionante

 

Mentre scorrono i chilometri verso nord ci accorgiamo, risalendo le impressionanti pendici della falesia, che in un attimo il paesaggio è radicalmente cambiato. I fiori, gli alberi e le piante così rigogliose che abbiamo incontrato fino ad ora hanno lasciato il posto ad uno scenario per certi aspetti surreale. La carovana di GLE si immerge nelle nuvole: tutt’intorno soltanto rocce, licheni e qualche arbusto, così tenace da resistere alle temperature così rigide dell'estate polare.

 

Sembra di trovarsi in un paesaggio lunare, addirittura extra-terrestre, completamente distaccato dalla realtà. La strada continua ad inerpicarsi ancora per qualche chilometro, il freddo diventa sempre più intenso e comincia a piovere. Poi, all’improvviso, dietro all’ultimo tornante, ecco spuntare il cartello tanto atteso: “Nordkapp, velkommen”. Benvenuti a Capo Nord, un segnale stradale di metallo come tanti altri, ma con un significato immenso per tutti i viaggiatori che decidono di mettersi alla prova fino a raggiungere questo luogo.

Una meta per mettersi alla prova

Mercedes GLE Polar Sun trip Day3 (37)
L'entusiasmo della carovana del Polar Sun Trip all'arrivo a Capo Nord
 
Sì, perché arrivare a Capo Nord, il punto (convenzionalmente) più settentrionale d’Europa per tanti è una sfida contro se stessi. Un modo per misurare le proprie potenzialità e scoprire di cosa si è realmente capaci. Leggiamo queste emozioni negli occhi dei nostri compagni di viaggio, alla guida per più di 4.000 km fatti a perdifiato, in dieci giorni, con tappe massacranti a ritmi inimmaginabili. E soprattutto negli sguardi distrutti, ma pieni di gioia e di forza vitale, dei tantissimi motociclisti, camperisti, ciclisti e di tutti coloro che hanno scelto di raggiungere la meta a piedi.

 

Arrivare a Capo Nord è una festa, una vittoria di tutti contro un viaggio che sulla carta sembra impossibile da immaginare. Questo luogo poi, così significativo, è intriso di un fascino spaventoso, che sarebbe capace di stregare chiunque. Ci avviciniamo al bordo della falesia, terrificante e imponente, che si tuffa per più di 300 metri a strapiombo nel Mar Glaciale Artico. E finiamo per rimanere incantati a guardare l’orizzonte, a perdita d’occhio, all'ombra del Globo, la scultura in ferro simbolo di Capo Nord, meta sognata da migliaia di infaticabili viaggiatori.

Il sole di mezzanotte

Il luogo è così affascinante che decidiamo di tornarci alle tre di mattina, poco prima della ripartenza per l'Italia, senza pensarci due volte. In questo modo possiamo goderci lo spettacolo di Nordkapp quando non ci sarà più traccia di quelle masse di turisti, sbarcate comodamente dalle imponenti navi da crociera ma - francamente - poco amalgamate allo spirito del luogo. Nel cuore della notte Capo Nord rivela ancora di più il suo fascino innaturale, così com'è immersa nella luce totale del Sole di Mezzanotte, che in questa stagione, al Polo, non scende mai sotto all’orizzonte.

Nel cuore della notte Capo Nord rivela ancora di più il suo fascino innaturale, così com'è immersa nella luce totale del Sole di Mezzanotte, che in questa stagione, al Polo, non scende mai sotto all’orizzonte

 

Giusto il tempo per un’ultima foto con le GLE in trionfo vicino al Globo e per sognare ancora un po' insieme all'orizzonte. Ripensiamo al viaggio, così lungo e faticoso. Un viaggio che tutti però, almeno una volta nella vita, dovrebbero fare. Non solo per stupirsi di quanto possano essere incantevoli, intatti e inaspettati alcuni luoghi del nostro Pianeta, ma anche per mettersi un po’ alla prova - poco importa se in bici, in auto, in moto o a piedi - e ritrovare il piacere della scoperta.

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