Michelin alla 24 Ore del Nurburgring

Michelin alla 24 Ore del Nurburgring
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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Ha avuto luogo tra le ore 16:00 di sabato 19 e le ore 16:00 di domenica 20 maggio 2012 la quarantesima edizione della 24 Ore del Nurburgring, dove Michelin ha avuto un ruolo fondamentale nel conseguimento dei risultati di numerosi team
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
29 maggio 2012

Si è corsa, come vi abbiamo anticipato nel servizio dedicato, nel week end di sabato 19 e domenica 20 maggio nel cuore della Foresta Nera la 24 Ore del Nurburgring, gara di endurance dal fascino intramontabile che da 40 anni attira folle di spettatori sul tracciato della Nordschleife, che nel corso degli anni è entrato nel mito e nel cuore degli appassionati sia per le difficoltà tecniche  della pista che per gli innumerevoli accadimenti sportivi a cui i 25.947 metri dell’asfalto tedesco sono legati.

Una storia quella dell’”Inferno Verde” legata a doppio filo con quella del motorsport e con quella di Michelin, che ha qui equipaggiato sia le vetture della Porsche Carrera Cup Tedesca che il 40% dei team dell’edizione 2012 della celeberrima endurance, demarcando così, ancora una volta, il proprio impegno nel mondo delle corse automobilistiche.

Michelin e Porsche: uniti da un legame a doppio filo

Un impegno quello del costruttore di gomme francese, che con la Casa di Stoccarda perdura dal lontano 1962, ma che dal 2000 si è ufficializzato con la definizione di una partnership volta ad implementare la competitività di entrambi nei reciproci segmenti e puntando su diverse aree, tra cui le competizioni, da sempre vero e proprio laboratorio di ricerca per il massimo sviluppo delle tecnologie legate al mondo dei motori.

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Un impegno quello del costruttore di gomme francese, che con la Casa di Stoccarda perdura dal lontano 1962, ma che dal 2000 si è ufficializzato con la definizione di una partnership


Questo impegno reciproco in questo specifico settore ha permesso a Michelin di implementare il proprio know how in merito alla costruzione e allo sviluppo delle coperture, che di riflesso ha portato alla conquista della passata edizione della 24 Ore del ‘Ring al fianco del Team Manthley (dotato appunto di Porsche 911), oltre che alla vittoria a Le Mans in svariate edizioni, passando per i successi ottenuti nell’American Le Mans Series, nei Campionati FIA GT e nei Rally di Montecarlo.

Michelin ed Audi protagonisti della 24 Ore del 'Ring 2012

Nel Palmares di allori del costruttore francese si deve inoltre aggiungere l’edizione 2012 della 24 Ore del Nurburgring, che ha visto consegnare lo scettro di vincitore al Team Phoenix su Audi R8 LMS Ultra gommata appunto Michelin, senza però dimenticare lo spettacolo offerto proprio su questo tracciato dal Campionato Monomarca del brand di Zuffenhausen.

Quest’ultimo si è infatti avvalso del solido contributo del Bibendum per affrontare le 78 curve di quello che è tutt’ora il tracciato più lungo del mondo, ove Porsche ha schierato delle vetture in grado di erogare fino a 450 CV di potenza massima e notevolmente dimagrite rispetto ai prodotti di serie, al fine di promettere delle gare combattute che vedono i driver più esperti “incrociare i guantoni” con quelli più giovani, che costituiscono qui la maggior parte dei piloti, tra cui Philipp Eng, qui detentore della pole.

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Importante il contributo del Bibendum per affrontare le 78 curve di quello che è tutt’ora il tracciato più lungo del mondo

 

Duelli quelli che si tengono in pista, che per essere combattuti al meglio ed in sicurezza necessitano di un supporto tecnico adeguato dal punto di vista delle coperture, sia per scaricare a terra la potenza erogata dai propulsori boxer, che per sopportare le violente sollecitazioni generate dalle vetture nelle varie fasi di gara. Basti pensare infatti che gli pneumatici su questa pista ed in questo campionato, arrivano a sopportare fino ad oltre 200° di temperatura di esercizio.

Il 40% dei team ha scelto il Bibendum

Al Nurburgring però l’impegno del costruttore francese è messo a dura prova, in quanto gran parte delle vetture schierate sulla griglia di partenza “calzano” coperture Michelin, che ha qui avuto un bel da farsi nel corso degli estenuanti 1.440 minuti di gara per garantire la competitività richiesta a tutti i team che ne hanno avuto bisogno.

Il Bibendum ha infatti portato sulla Nordschleife fino a 6.000 coperture in 20 diverse taglie di pneumatici tra slik, intermedie e rain, al fine di potersi adattare alle innumerevoli condizioni di gara che una endurance, sotto ogni punto di vista, richiede.

Qualsiasi team che voglia in una gara di questo tipo ambire alla vittoria deve infatti poter contare su una buona durata nel tempo delle gomme, al fine di effettuare il minor numero di soste possibili.

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La durata nel tempo delle coperture è un elemento fondamentale in una 24 Ore. Michelin è riuscita a contenere in soli 17 cambi gomma le soste degli equipaggi che hanno dato la preferenza al costruttore francese

La vittoria: un risultato dovuto a pochi cambi di coperture

Proprio questo aspetto è stato particolarmente curato da Michelin, che è riuscita a contenere in soli 17 cambi gomma le soste degli equipaggi che hanno dato la preferenza al costruttore francese, tra cui compaiono il vincitore di questa edizione (Audi), il detentore della pole (BMW), i campioni della passata edizione (Porsche), il detentore del nuovo record della pista (Ferrari P 4/5) ed una McLaren MP4-12C.

Nell’elenco delle squadre tecnicamente supportate da Michelin al ‘Ring, non compaiono però solamente i top team, ma anche un equipaggio che ha deciso di fare dell’ecologia e della nobiltà d’animo (i soldi guadagnati dai risultati sportivi verranno devoluti per sottrarre alle armi i bambini in Afghanistan) il proprio life motive, ovvero il Titus Team, qui presente con una Dodge Viper alimentata a GPL e da quest’anno sostenuta dal Bibendum.

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Il Titus Team, qui presente con una Dodge Viper alimentata a GPL, è riuscito ad abbassare di un minuto il tempo sul giro grazie agli pneumatici Michelin

Fino ad un minuto in meno sul giro

Questa squadra è infatti la dimostrazione di come le coperture possano fare la differenza nell’arco di una gara così impegnativa, infatti, cronometro alla mano, la Viper dell’equipaggio tedesco ha, con il cambio di coperture (rispetto a quelle impiegate nella precedente edizione). abbassato di un minuto il proprio tempo sul giro sulla Nordschleife, permettendo alla vettura del team teutonico di divenire altamente competitiva tra le compagne di categoria.

Una 24 Ore quella della quarantesima edizione del Nurburgring segnata nella sua essenza dalla presenza del marchio Michelin, che si è qui riconfermato come uno dei grandi protagonisti dello sport motoristico, permettendo a tutti i team equipaggiati con coperture francesi di cogliere importanti risultati, grazie a pneumatici in grado di affrontare una così difficoltosa prova di durata senza degradarsi anzitempo nonostante gli elevati stress di esercizio che un circuito come quello del ‘Ring impone agli equipaggi e ai loro partner tecnici di sopportare.

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