Mondiale Rallycross. E a Lydden Hill torna Solberg (VW)

Mondiale Rallycross. E a Lydden Hill torna Solberg (VW)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Già Mettet aveva messo in luce la competitività del Team, e ora nel riscatto di Solberg c’è la forza dei Piloti. La doppietta consente alle VW di avvicinare Ekstrom. Bene le Peugeot, che salgono al secondo posto
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 maggio 2017

Lyddon Hill, 28 Maggio. Il quarto Mondiale Rallycross viene giù come le noccioline, una Gara via l’altra, emozioni a non finire, temi e proposte da sviluppare, Campioni nuovi e vecchi che si avvicendano da un “GP” (pardon) all’altro, da un giorno a quello successivo di week end sempre più infuocati. In Inghilterra, e si parla di Lydden Hill, succede un fatto nuovo, e la “routine” più “bestiale” diventa un fatto straordinariamente eccitante. È una specie di filotto. Potremmo dire Petter Solberg dall’inizio alla fine, ma saremmo imperfetti, e allora diciamo PSRX Volkswagen Sweden, e la ciambella viene con il buco per la nostra esigenza di perfezione e, soprattutto, per il week end da manuale, “da incorniciare”, della Squadra nata dalla fusione delle esperienze di Solberg e Kristoffersson. Oggi, fatto dimostrato, un’arma letale.

La storia diventa laconicamente brevissima. Petter Solberg, che non aveva fatto mistero di non gradire troppo l’andamento non così impeccabilmente vincente della sua quarta stagione di Rallycross Mondiale, infila le due prove di qualificazione del sabato come perline colorate nel lungo filo che ha preparato per l’appuntamento con il pubblico stratosferico del tempio storico del Rallycross. In inghilterra non si scherza, e a Lydden Hill ancora meno. È festa e festival della velocità, e le Supercar sono chiamate dall’entusiasmo degli spettatori a mettere alla prova gli sportelli. Qui il Rallycross è una specie di corrida, solo incruenta e incredibilmente spettacolare.

Il quarto Mondiale Rallycross viene giù come le noccioline, una Gara via l’altra, emozioni a non finire, temi e proposte da sviluppare, Campioni nuovi e vecchi che si avvicendano da un “GP” (pardon) all’altro, da un giorno a quello successivo di week end sempre più infuocati

Solberg torna la domenica mattina, istrionicamente sorridente come al solito, ma non ha cambiato “atteggiamento”. Vince anche la terza manche di qualifica e si impadronisce dell’Evento. Magnanimo, non si dispiace di essere battuto nella quarta e ultima dal compagno di Squadra, Johan Kristoffersson. In fondo è come dire: “Dove non arrivo io, arriva la Macchina che abbiamo preparato noi!” Non lo convince, invece, che a vincere l’ultimo “strappo” preliminare sia Timmy Hansen. Ora che Mattias Ekstrom, tre terzi posti e un ottavo, pare concedersi a un momento di relax della stagione partita al fulmicotone, stai e vedere che si sveglia il Figlio Terribile di Kenneth, e soprattutto quella Peugeot che è stata a lungo la Macchina più volubile, è vero, ma anche tra le più temibili dello schieramento. Il fatto strano è che Loeb non ha brillato particolarmente durante le qualifiche, tra il quarto e il settimo posto per un sesto finale all’intermedio, e che il “fratellino” Kevin non si è praticamente visto, proprio oggi che è il suo diciannovesimo compleanno. Vuol dire che Timmy è in gran forma, e lo dimostra nell’attitudine molto più che nella vittoria nell’ultima manche e nel suo terzo posto all’intermedio delle qualifiche.

Tutto sommato, grazie al regolamento e alla formula, il monologo VW potrebbe anche essere riscritto durante le semifinali. La lunga marcia di avvicinamento così marcatamente a favore di Solberg e delle Volkswagen, infatti, si legge poco nel quadro generale della classifica parziale, nella quale Solberg, Kristoffersson e Hansen stanno tutti nella miseria di tre punti di differenza. Così funziona il Mondiale Rallycross di IMG e Monster Energy: molto bene!

Solberg va a “vedere” nella prima semifinale, che naturalmente vince. Lì Timmy Hansen è terzo, addirittura messo in disparte senza troppi complimenti da Bakkerud. Dall’altra parte del “tabellone”, invece, la seconda semifinale è vinta da Kristoffersson. A mani basse visti i tre secondi e passa di vantaggio sul traguardo, ma non si può mai dire visto che il secondo è sua Maestà Sébastien Loeb e il terzo, eccolo che spunta fuori di nuovo, il leader del Mondiale Ekstrom.

In tre parole: è tutto da rifare. La finalissima di Lydden Hill è il concentrato, l’antologia della, breve, Storia del Mondiale Rallycross. Solberg e Kristoffersson in prima fila, Bakkerud e Loeb in seconda, Hansen e Ekstrom in terza. Due VW, due Peugeot, una Ford e una Audi.

Il finale della… finale è meno eccitante. Loeb e Hansen si chiamano fuori, surriscaldamento e una spettacolare foratura, e si accontenteranno della scalata al Mondiale dei Team che li vede ora al secondo posto. C’è un po’ di birra solo tra Kristoffersson e Bakkerud, Petter Solberg oggi è “intrattabile” e va a vincere il suo primo Rallycross della stagione. Il norvegese sfodera il suo migliore sorriso, il leggendario Hollywood smile. Nel giorno in cui il Rallycross festeggia il 50° compleanno a Lydden Hiil, Solberg ha stravinto, il Team PSRX VW Sweden porta a casa una doppietta e Johan Kristoffersson si installa in testa al Mondiale scavalcando Ekstrom.

Week end perfetto, che insieme ai test specifici già fatti è il miglior preambolo al prossimo appuntamento del Mondiale, l’Hell RX di Norvegia. Casa di Solberg, e di venticinquemila assatanati tifosi, già infiammati.

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