Morti per alcol: 2,8 milioni le vittime nel 2016

Morti per alcol: 2,8 milioni le vittime nel 2016
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Uno studio pubblicato da Lancet conferma che il bere è alla base di molte malattie
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
6 settembre 2018

Un bicchierino di vino o una birra non si nega a nessuno: un piacere da condividere con gli amici, un innocente supporto per una serata in compagnia?

Mica tanto: secondo quanto pubblica la prestigiosa rivista scientifica Lancet, i risultati di una ricerca in 195 Paesi dimostrano che bere è la causa di oltre 60 malattie e non c’è un livello di consumo da considerare minimo, capace di azzerare i rischi.

Il Gbd, acronimo di Global Burden of Disease Study, è lo studio più a vasta scala mai effettuato sugli effetti dell’alcol, condotto in quasi 200 nazioni in un arco temporale compreso fra il 1990 al 2016.

I dati mostrano i danni globali di questa sostanza: nel 2016, l’alcol era il settimo fattore di rischio non solo di morte prematura, con 2,8 milioni di decessi (con incidenza di quasi il 10%, maggiore per i maschi), ma anche di perdita di salute.

Il consumo di questa sostanza rappresenta la più grave causa di morte prematura e disabilità fra i 15 e i 49 anni.

La diatriba sul fatto che ci sia o meno una soglia di consumo al di sotto della quale l’alcol non fa male — o addirittura farebbe bene — è un tema ricorrente sia nella letteratura scientifica sia nelle conversazioni al ristorante.

Ma lo studio Gbd sembra spazzare via ogni dubbio: i dati indicano che il livello di consumo di alcol che rende minimo il rischio di danno alla salute è pari a zero e quindi l’alcol costituisce un enorme problema di salute globale, che, come spesso accade, affligge in misura maggiore i più poveri.

L’alcol è responsabile di oltre 60 malattie: cardiovascolari, diversi tumori (ad esempio mammella e fegato), tubercolosi, diabete, patologie infiammatorie.

Per dare un’idea dell’impatto delle malattie causate da questa sostanza, nel 2010 in tutto il mondo si sono registrati 493 mila morti per cirrosi epatica e 80.600 per cancro del fegato.

L’alcol agisce sul nostro corpo attraverso meccanismi soprattutto di tipo infiammatorio, provocando danno ai tessuti, che mandano un segnale di allarme al nostro sistema immunitario.

Si scatena così una risposta infiammatoria fuori controllo, a sua volta causa di danno ai tessuti. L’infiammazione fuori controllo, sostenuta dai macrofagi, cellule del sistema immunitario è causa — o concausa — di malattie pur diverse, dai tumori alle patologie cardiovascolari.

L’allarme di Lancet arriva mentre è in corso un’evidente mutazione dei comportamenti, soprattutto tra i più giovani: l’abitudine al consumo di alcol è sempre più diffusa nelle nuove generazioni, spesso con intrugli d’origine misteriosa e dalla qualità discutibile.

Proprio quella più pericolosa, perché è nella bassa qualità dell’alcol che si annidano i pericoli maggiori.

Infatti, bere un bicchiere di buon rosso, proveniente da produttori qualificati e certificati, espone a minori pericoli rispetto agli shottini che ogni locale della movida metropolitana propone a prezzi sempre più bassi.

Oltre che pericoloso per chi guida, l’alcol di bassa qualità è, al pari del fumo, un elemento di rischio per la salute: è questa, forse, la vera battaglia culturale da combattere e, possibilmente, vincere. Noi di Automoto.it e Moto.it stiamo contribuendo con Mal d'Alcol, la campagna per informare e prevenire sui danni da abuso di alcol nei giovani promossa con il Professor Luigi Rainero Fassati.  

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