Nuova Pagani Utopia: V12 in purezza, non ha eguali [VIDEO]

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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
L'ultima creazione del maestro Horacio Pagani, a dispetto del nome, non è un sogno ma una scultura di carbonio con un'anima da 6 litri e 12 cilindri. Elettroni, no grazie
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
12 settembre 2022

Utopia: la perfezione alla quale tutti dovrebbero puntare, ambizione altisonante ma in realtà molto concreta, che Horacio Pagani ha voluto per la sua coupé da 864 cavalli tutti "termici", senza derive elettrificate. Troppo peso, aveva detto in passato, un parere rimasto un po' in sospeso, ma che certamente non prende corpo con questa hypercar devota alla leggerezza e alla semplicità, tanto da aver sacrificato persino le gravose masse di un cambio automatico.

 

La tecnica sopratutto: i numeri dell'Utopia

L'essenza di questa nuova Pagani è tutta nei numeri: agli appassionati basta leggerli per capire quasi tutto. A cominciare dal peso, di 1.280 kg al netto dei liquidi, ottenuto con l'uso di fibra di carbonio, titanio e acciaio

Ecco i dati fondamentali: 

Potenza max 864 CV (635 kW) a 6000 giri/min
Coppia max 1100 Nm a 2800 giri/min

Limitatore a 6.700 giri/min

Motore V12 60° 5.980 cm3 biturbo (sviluppato da Mercedes-AMG)
Cambio Xtrac 7 marce manuale o automatizzato con differenziale elettromeccanico
Monoscocca in Carbo-Titanium HP62 G2 e Carbo-Triax HP62

Telaietti tubolare anteriore e posteriore in acciaio legato al CrMo
Sospensioni anteriori e posteriori a quadrilatero di lega di alluminio forgiato, molle elicoidali e ammortizzatori a controllo elettronico

Freni anteriori Brembo carboceramici ventilati diam. 410 mm a 6 pistoncini

Freni posteriori Brembo carboceramici ventilati diam. 390 mm a 4 pistoncini

Cerchi anteriori da 21", pneumatici 265/35 Pirelli PZero Corsa

Cerchi posteriori da 22", pneumatici 325/30 Pirelli Pzero Corsa

Progetto C10: potenza ma soprattutto semplicità

L'ispirazione di Horacio si trae da un dettaglio che non si nota subito dall'esterno, ma aprendo una delle porte ad elitra. La forza stilistica di quest'auto inizia con delle rinunce, che in realtà sono la liberazione dell'estro; la Utopia è priva di schermi digitali (salvo uno piccolissimo davanti al guidatore). Ok, apprezzata la scelta, lo sguardo può tornare alle curve della carrozzeria disegnate dall'aria, sia sopra, sia sotto. L'uso di sapienti inserti di vetro sul tetto e sul vano motore, nonché la curva infinta del grande parabrezza offrono l'impressione di un gioiello con incastonati cristalli preziosi. Posteriore - come sempre - che ha come protagonisti i tubi di scarico di titanio ma anche un gruppo luci tridimensionale riunito in un pezzo binato anziché tripartito. Sormonta il tutto lo spoiler attivo. L'anteriore propone prese d'aria concentrate nella zona bassa e "spalle" più alte rispetto alla Huayra. Le nuove modellazioni del telaio e della carrozzeria, che hanno richiesto sei anni di lavoro, hanno permesso di ridurre i componenti costruttivi del 20%. E anche questa è raffinata semplicità

 

Il powetrain: una scelta di campo

L'unità a 12 cilindri messa a punto per l'occasione e in via del tutto esclusiva da AMG ha beneficiato grandi attenzioni per avere una risposta pronta, essere leggera (solo 262 kg) e rispondere in pieno a tutte le normative sulle emissioni. Altra scelta di campo perlomeno inconsueta è quella di associare il cambio Xtrac a 7 marce montato trasversalmente gestito da una singola frizione a tre dischi (dal diametro più grande). Anche in questo caso massima leggerezza, risposta quasi senza filtri al V12 e l'obiettivo di spostare il più possibile le masse vicino al baricentro della vettura, riducendo il momento polare d'inerzia e, in sostanza, migliorare la velocità nei cambi di direzione.  

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