Nuove irregolarità emergono nelle multe stradali: enti gonfiano i costi di accertamento [fino a +270%]

Nuove irregolarità emergono nelle multe stradali: enti gonfiano i costi di accertamento [fino a +270%]
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Certi Comuni “tassano” più di altri, non poco, gli accertamenti che seguono una multa presa. Vengono inclusi costi fissi e variabili che l’ente sceglie a propria discrezione e non sono opinabili
7 giugno 2022

Agli automobilisti o ai motociclisti può capitare di prendere una multa, cui segue un accertamento, con delle spese. Una recente inchiesta parlamentare ha fatto emergere come queste pratiche siano gestite in modo molto diverso da comune a comune, tassando a talvolta a sproposito i malcapitati.

Il fatto avviene perché sulle spese di accertamento delle multe stradali non ci sono vincoli dallo Stato, ma libertà dei singoli enti. Le spese di notifica degli atti giudiziari ammontano a 9,50 euro, ma tutte le spese di “accertamento e notifica” sono a carico di chi ha preso una sanzione stradale. Quindi molti comuni italiani, quando definiscono le “spese di accertamento” includono costi vari a propria scelta. Ad esempio stampa, con cartucce e posta, acquisto e manutenzione palmari per le infrazioni, manutenzione apparecchiature e software, visure ACI/Motorizzazione e altro ancora.

Queste spese di accertamento si aggiungono alle spese di notifica, pesando fino a 10 euro, se la notifica e via posta cartacea. In alcuni casi dove si usa la PEC; i costi accertamento arrivano anche a 15 euro. Ora l’Antitrust ha fatto i conti, rilevando come tra un comune e l’altro queste voci portino a differenze persino del 270% e il Codacons alza i toni, giustamente, per vedere fissato un costo medio trasparente, evitando discriminazioni

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