Nuovo DPCM: si potranno chiudere strade e piazze. "Zona rossa" nei luoghi della movida

Nuovo DPCM: si potranno chiudere strade e piazze. "Zona rossa" nei luoghi della movida
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Daniele Pizzo
Stretta del Governo sulle zone più calde della vita notturna
19 ottobre 2020

A partire dal 19 ottobre possono essere chiuse strade e piazze al fine di contenere gli assembramenti di persone, una delle cause maggiore di contagio da Coronavirus.

Lo dispone il nuovo DPCM del 18 ottobre 2020 annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte ed in vigore da oggi. La misura, valida fino al 13 novembre, viene varata in una fase in cui desta preoccupazione l'andamento dell'epidemia in Italia ed aggiorna l'articolo del precedente DPCM del 13 ottobre.

«Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private», recita la misura rivolta soprattutto a quei luoghi dei centro città in cui la cosiddetta “movida” attira inevitabilmente un gran numero di persone.

In pratica è la possibilità di istituire delle “zone rosse” nei confronti di quelle aree cittadine in cui sono presenti soprattutto pub, bar, gelaterie, pasticcerie, ristoranti e locali, ai quali viene imposto lo stop alle 18 della somministrazione di cibo e bevande, oppure fino alla mezzanotte in caso di servizio ai tavoli e di asporto.

Contrari molti sindaci: per l'Anci «Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c'era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione. Né con quali mezzi si possano attuare», spiega il presidente dell'associazione dei Comuni De Caro.

Nella polemica interviene il Viminale: «Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze», rassicura il Sottosegretario all'Interno con delega agli Enti Locali Achille Variati.

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