Oil&Nonoil, l’universo della distribuzione del carburante

Oil&Nonoil, l’universo della distribuzione del carburante
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Un evento BtoB, per i professionisti della materia: l’ottava edizioni di Oil&Nonoil ha richiamato oltre cento espositori impegnati a più livelli nella filiera della distribuzione del carburante
  • Alfonso Rago
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10 ottobre 2013

L’articolato mondo della distribuzione dei carburanti, con un ricco programma di eventi collaterali, si è incontrato al Palazzo dei Congressi, in zona Eur, a Roma:. 126 espositori, il 26% esordienti, 1.500 mq d’esposizione, 13 convegni e workshop mirati sulla stretta attualità, 17 patrocinatori (di cui 2 internazionali).

Crescono i carburanti alternativi

Con questi numeri, Oil&nonoil-S&TC (Stoccaggio e Trasporto Carburanti) 2013, ora organizzata da Veronafiere, ha raccolto l’eredità di Oil&nonoil Sud, in precedenza tenutasi a Napoli nel 2009 e nel 2011, ampliandone la dimensione e la capacità di attrazione da interregionale a nazionale. I dati attestano che la manifestazione non è stata toccata dalla crisi del settore energetico e petrolifero, confermando piuttosto che gli operatori vedono le opportunità offerte da un appuntamento in cui tutto il settore si incontra e si riconosce. Rispetto alle precedenti edizioni, si rileva la differente reazione alla crisi dei diversi segmenti di cui si compone la fiera: crescita delle aree “stazione di servizio” e carburanti alternativi, presenza diradata del car care e dello stoccaggio e trasporto carburanti.

Il quadro economico in cui si inserisce Oil&nonoil-S&TC presenta un calo della vendita dei carburanti, indice soprattutto di crisi della produzione industriale e dei consumi, e una crescente difficoltà a compiere investimenti consistenti. Fattori che hanno falciato, negli ultimi cinque anni, del 60% i fatturati dei fabbricanti delle cisterne per il trasporto carburanti. Contestualmente molte stazioni di servizio hanno avuto una drastica riduzione dell’erogato, tanto che si parla da più parti della necessità di razionalizzare le rete con un numero di chiusure che si attesta tra i 5.000 e i 7.000 impianti. La minore capacità di spesa delle famiglie e il calo dell’utilizzo dell’auto hanno portato alla riduzione del 20-30% del fatturato degli impianti di lavaggio (dati Federlavaggi).

Il quadro economico in cui si inserisce Oil&nonoil-S&TC presenta un calo della vendita dei carburanti, indice soprattutto di crisi della produzione industriale e dei consumi, e una crescente difficoltà a compiere investimenti consistenti

Si deve risparmiare

La necessità di risparmio, insieme alla maggiore attenzione all’ambiente e alla qualità dell’aria, stanno spingendo l’acquisto di auto a metano (+ 29,3% nei primi nove mesi del 2013) e a GPL (+128% di immatricolazioni nel 2012 rispetto al 2011 secondo i dati Unrae) stimolando la crescita dei punti di rifornimento e lo sviluppo di un’offerta policarburante delle stazioni di servizio (rispetto allo scorso anno il metano per autotrazione registra un +6,5% , dato Fondo Bombole Metano). Metano e GPL sono stati quindi protagonisti privilegiati di Oil&Nonoil, con convegni in cui si sono analizzati soprattutto agli aspetti tecnici e commerciali per gli impianti stradali.

«Siamo pronti a scommettere sul metano: la tecnologia c’è, l’industria italiana è prima al mondo e la domanda in crescita esponenziale. Ma il numero delle stazioni di rifornimento dovrebbe da subito raddoppiare»: così si sono espresse NGV Italy, Assogasmetano e Federmetano, associazioni di categoria che hanno firmato durante Oil&Nonoil un documento programmatico congiunto che punta a raddoppiare in Italia le stazioni di rifornimento a fronte di una rete considerata insufficiente e soprattutto disomogenea. I due terzi delle quasi 1.000 stazioni attuali, infatti, servono solo 17 milioni di italiani, soprattutto al Nord, contro le altre 300 che dovrebbero servire 28 milioni di cittadini.

Punto di partenza, la ricerca per una rete ideale del rifornimento in Italia, commissionata dalle associazioni del settore: uno studio statistico secondo cui il numero di impianti per un adeguamento complessivo possibile dovrebbe portare il numero di stazioni di rifornimento a oltre duemila, mentre le attuali 965 oggi coprono poco e male una domanda di automobilisti che solo quest’anno è cresciuta negli ultimi 10 anni addirittura del 2.000% a fronte di un raddoppio degli impianti negli ultimi otto anni.

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