Parcheggio a distanza Tesla, l'ente per la sicurezza americano indaga

Parcheggio a distanza Tesla, l'ente per la sicurezza americano indaga
Pubblicità
L'NHTSA, l'ente per la sicurezza dei trasporti americano, sta raccogliendo informazioni sui casi di malfunzionamento dello Smart Summon, il sistema di parcheggio a distanza di Tesla
3 ottobre 2019

Lo Smart Summon, il sistema di parcheggio a distanza introdotto con l'ultima versione del software di Tesla, è finito nel mirino della NHTSA, l'ente per la sicurezza dei trasporti americano. Nei giorni scorsi, diversi clienti di Tesla hanno postato foto e video di incidenti o danni causati da questa funzionalità. 

Un portavoce dell'NHTSA, interpellato in merito da Automotive News, ha fatto sapere che l'ente «è al corrente delle notizie riguardo alla funzionalità Smart Summon di Tesla. Siamo in diretto contatto con l'azienda e continueremo a raccogliere informazioni. L'agenzia non esiterà ad agire qualora dovesse trovare delle prove di un difetto legato alla sicurezza». Nessun commento, invece, da Tesla.

Il sistema Smart Summon consente di parcheggiare l'auto e richiamarla verso di sé da remoto, sfruttando la app dedicata. Questo con delle restrizioni: il veicolo, infatti, deve trovarsi entro un raggio di 61 metri dallo smartphone, il conducente deve controllare la vettura in ogni manovra e lo strumento è utlizzabile solo in parcheggi privati. La responsabilità dei movimenti dell'auto, spiegano da Tesla, ricade su chi gestisce le operazioni tramite smartphone. 

Pubblicità