Parte il CIN 2025: il campionato che trasforma i simracer in veri piloti Nascar

Parte il CIN 2025: il campionato che trasforma i simracer in veri piloti Nascar
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Dal simulatore iRacing ai circuiti leggendari come Daytona e Sonoma: la sfida virtuale diventa sempre più reale.
8 settembre 2025

Domenica 8 settembre prende il via la 13ª edizione del Campionato Italiano Nascar (CIN), il torneo di simracing più longevo d’Italia. Nato nel 2002 e rilanciato su iRacing, oggi conta quasi 500 piloti e un livello di professionalità altissimo, tra dirette streaming, regolamenti severi e gare che riproducono fedelmente le emozioni della NASCAR reale.

Domenica 8 settembre inizia a Daytona la 13esima edizione del CIN, il Campionato Italiano Nascar, la più longeva serie nazionale di simulazioni di guida.  Un tempo, pensare di sfidare altri esseri umani on line appariva un’idea tanto affascinante quanto fantascientifica. Sembrava scontato che l’avversario sarebbe sempre stata la (primitiva) intelligenza artificiale dei computer.

Invece, a fine anni ’90, si realizzò il miracolo con la comparsa dei primi simulatori che permettevano di sfidare online altri appassionati. Le vetture non facevano più sempre le stesse traiettorie, ma finalmente avevano l’imprevedibilità del controllo umano.Uno dei primi giochi in cui il multiplayer diventava il cuore stesso della sfida fu Nascar della Papyrus, dove, dalla versione 3 i(n cui da Dos si passava a Windows), il multiplayer online diventava il cuore stesso della sfida. Nonostante simulasse una serie poco conosciuta in Europa, divenne anche nel vecchio continente il punto di riferimento per tutti i simracer, grazie alla sua stabilità e semplicità di connessione, dando vita a sempre più impegnativi campionati nazionali, tra cui, in Italia, il CIN, Campionato Italiano Nascar, sorto nel 2002.

La tecnologia era abbastanza primitiva, specie per quanto riguarda le connessioni, spesso ballerine e che potevano falsare i risultati di gara con improvvise sconnessioni, però l’organizzazione si segnalò subito per la sua serietà, introducendo un regolamento molto completo e, soprattutto, le penalità del dopo gara, che andavano a punire i piloti che, causando l’uscita della bandiera gialla, costringevano a lunghe colonne dietro la “pace car”. Già allora, visto l’elevato grado di simulazione, ogni appuntamento richiedeva ore di preparazione per realizzare il migliore assetto.

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CNI 2025
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Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, correre sugli ovali non significa scarsa importanza del setup, dovendo disporre di una vettura che rimanga stabile e veloce per due ore percorse ad altissima velocità, con frequenti sorpassi ed una rapida usura delle gomme. L’ottimo livello raggiunto dalla serie italiana era testimoniato anche dalla saltuaria presenza dei mostri sacri dell’on line racing, come il tedesco Volker Hackmann e soprattutto il finlandese Greger Huttu, il primo a introdurre il concetto di professionismo nelle simulazioni di guida, con importanti sponsorizzazioni da parte dei produttori di postazioni di guida e periferiche.

Da allora, il Campionato Italiano Nascar si è costantemente evoluto, in parallelo al miglioramento delle simulazioni stesse, fino al 2007, quando venne sospeso a causa dell’esaurirsi della serie Nascar. Dave Kaemmer, celebre co fondatore della Papyrus, aveva infatti aderito al progetto del milionario statunitense John W. Henry (proprietario, tra l’altro, del Liverpool e dei Red Sox) per creare una piattaforma di simulazione on line su abbonamento, ovvero iRacing, noto per essere frequentato da tantissimi piloti “reali”, tra cui Max Verstappen, coinvolto nella proprietà del Team “Redline”, attualmente il miglior team nel settore degli esport automobilistici.

Quando, all’interno di iRacing, furono consentite le leghe private, il CIN ripartì su questa piattaforma, ricominciando nel 2017 la propria storia, con la partecipazione negli anni di ben 490 piloti. Il nuovo campionato (che, come sempre, prevede dirette web, interviste, statistiche e classifiche speciali per debuttanti e gentleman drivers) prevede 21 gare su altrettanti tracciati, dai superspeedway come Talladega e Daytona, alle due gare stradali di WatkinsGlen e Sonoma.

Per chi volesse avvicinarsi a questo simulatore (chi scrive vi partecipa da molti anni), che utilizza peraltro la stessa telemetria della serie nascar ufficiale e ne riproduce fedelmente ogni regolazione sulla vettura, oltre ai circuiti accuratamente scannerizzati, abbiamo sentito Alessio Fabbri, organizzatore e detentore del maggior numero di vittorie nella serie, 61, davanti alle 40 di Antonio Miccolis (recordman, invece, in quanto a pole position, 49), 28 di Nicolò Cedrati e 18 del campione in carica, Cristian Loi. Proprio a dimostrazione di come si tratti di una competizione estremamente professionale, raramente vittorie e pole sono appannaggio di outsider.

Alessio, quali sono i costi di iscrizione e per una buona postazione?

“Per quanto riguarda l’iscrizione al campionato CIN, il contributo richiesto serve semplicemente a coprire i costi di gestione: le dirette, i video e i server di allenamento serali. iRacing è un simulatore a pagamento e purtroppo tutto quello che facciamo ha dei costi; quindi, chiediamo ai piloti una donazione simbolica di 50 euro per tutta la stagione, che dura da settembre a giugno. Non c’è alcun fine di lucro, è solo un modo per andare avanti tutti insieme. Per una postazione di guida, invece, il discorso è diverso: dipende molto da quanto uno vuole investire.

Diciamo che per avere un’esperienza completa e di buon livello, tra postazione, volante e PC servono almeno 2.500 euro. Ma si può anche iniziare in maniera più semplice, come facevamo venti anni fa: un volante medio-basso attaccato alla scrivania e una sedia di fortuna. L’importante è divertirsi, perché alla fine lo spirito è quello. Naturalmente a parte ci sono i costi dell’abbonamento ad IRacing, circa 70 dollari all’anno, e l’acquisto delle piste dove di volta in volta si corre a circa 15 dollari ciascuna, e la vettura, 12 dollari. Naturalmente auto e piste una volta acquistate rimangono per sempre”

IRacing ribadisce sempre la corrispondenza tra le sue vetture on line e le controparti reali: cosa ne pensi?

“Per me iRacing è un’esperienza simulativa eccezionale. Ti posso parlare soprattutto della NASCAR, perché è la categoria che seguo, ed è senza dubbio il riferimento mondiale. Non esiste un altro simulatore con una sinergia così stretta con i team reali: infatti, anche le squadre del campionato, nei loro simulatori ufficiali, usano iRacing come base, magari con qualche funzione diversa, ma il software è quello. Lo stesso vale per i piloti professionisti, dalla NASCAR fino a campioni come Verstappen. È questo che rende iRacing unico: aggiornamenti costanti, un livello di dettaglio altissimo e la capacità di farti vivere davvero le sensazioni di un weekend di gara. E noi del CIN cerchiamo proprio di trasmettere questo spirito, sfruttando al meglio la piattaforma, che rappresenta un enorme passo avanti rispetto ai simulatori che usavamo vent’anni fa”

Come sono strutturate gare e post gara?

“Le nostre competizioni sono organizzate per riprodurre il più possibile un vero weekend NASCAR. Ovviamente, non possiamo dividerle in più giorni, quindi concentriamo tutto nella stessa serata, di solito il lunedì. Si parte alle 20 con un’ora e mezza di pratica, poi ci sono le qualifiche: due giri secchi senza margini di errore. La gara si disputa al 65% della distanza reale, ma lo svolgimento è praticamente identico: ci sono le bandiere gialle, i pit stop, la gestione del consumo gomme, le strategie, la gommatura della pista e il surriscaldamento degli pneumatici.

In sostanza, tutto quello che accade in un vero weekend NASCAR lo ritroviamo qui. Certamente, e lo dico da kartista, manca la sensazione fisica di essere dentro la macchina, nonostante il “force feedback” ricreato dalle periferiche, che nelle più costose raggiunge livelli eccellenti, ma per il resto è davvero come esserci. Chi non l’ha mai provato tende a pensare a un “videogioco da PlayStation”, ma in realtà è tutta un’altra cosa: gestire queste vetture richiede abilità, pratica e sensibilità, perché non è affatto semplice tenerle in pista”.

Quanto è necessario allenarsi per competere dignitosamente?

“ Bella domanda! Tutto dipende dagli obiettivi che uno si pone. Come nella realtà, anche qui paga il duro lavoro. Se vuoi ottenere risultati veri, serve tanto allenamento: con il mio team, ad esempio, possiamo arrivare ad una media di due ore al giorno, tra test, modifiche all’assetto e continue prove. Se invece un pilota prende questa competizione come semplice divertimento, allora può bastare fare un po’ di pratica per imparare a stare in pista, che è la cosa fondamentale, in modo da non compromettere la gara degli altri, perché la NASCAR è uno sport di contatto: sei sempre vicino agli altri piloti e le bandiere gialle possono rimescolare completamente le carte in gioco. Questo è anche motivo di grande divertimento, non ti trovi quasi mai a girare da solo. Aggiungo che questa stagione nel “Gruppo B” abbiamo introdotto il setup fisso, per consentire a tutti di correre alla pari e senza la necessità di lunghe sessioni di affinamento. Il Gruppo A invece rimane naturalmente libero”.

A chi può rivolgersi un neofita?

“Sicuramente a noi, tramite il nostro sito (www.i-cin.it) e il nostro server Discord , dove troverà tutte le informazioni necessarie per avvicinarsi a questo mondo.

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