Pikes Peak: Simone Faggioli nella leggenda, è lui il Re della Montagna [VIDEO]

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Piazzato nel 2018, Faggioli si è “vendicato” e ha sconfitto la Corsa alle Nuvole vincendo l’edizione 2025 della Pikes Peak International Hill Climb. Sul Podio dell’edizione accorciata per problemi meteo anche Romain Dumas e Diego Degasperi
24 giugno 2025

Colorado Springs, USA, 22 Giugno. Simone Faggioli è il nuovo Re della Montagna. Antefatto. Ero un bimbetto, dieci o undici anni al massimo, visita ai parenti del Nord. A meno che non includa l’incontro con la cugina più bella del pianeta, e non è quello il caso, il viaggio dai cugini è il massimo della noia e dell’antipatia. I loro amichetti peggio e, in ogni caso, le consegne sono categoriche: massimo impegno in termini di educazione, gentilezza e pazienza. Due palle mostruose. In piena “tragedia” se ne esce uno zio. “Andiamo, ti porto a vedere una cosa!” “Un museo? La lirica? No grazie!” “Andiamo, non rompere, viene anche il tuo babbo” “Anche…”. Una volta in macchina lo zio sintetizza: “Ci siamo levati dalle scatole, bene”. La zona è Trento, lo zio mi porta a scoprire la Trento-Bondone, una classica eterna delle gare in salita. Sono le prove, il giorno della gara sarà condannato alle famiglie, ma mi basta. Rimango abbagliato, esterrefatto, incredulo. Un colpo di fulmine e un’esperienza indimenticabili.

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Non ho più visto una corsa in salita, non so perché, è come se quella Trento-Bondone non si potesse replicare per intensità delle emozioni. Ma ci ho sempre pensato, in qualche modo sono un tifoso delle cronoscalate, e il massimo dell’immaginario lo rivolgo da sempre alla Pikes Peak International Hill Climb, l’assalto all’omonima vetta della Montagna del Colorado. Adesso, a registrare un’esperienza credo similmente indimenticabile e leggendaria, siamo in due: io e Simone Faggioli, tra l’altro mio concittadino. Io da spettatore, lui al volante, che è ben altra cosa. Sì, ripeto, Simone è il nuovo Re della Montagna. Ha vinto l’edizione 2025 della salita più famosa del Mondo.

3 minuti e 37,196 secondi. È il tempo di Simone Faggioli, lo scettro del nuovo Re della Montagna al termine della 103a Broadmoor Pikes Peak International Hill Climb, presented by Gran Turismo, vinta per la prima volta nel 1916 da Rea Lentz con un tempo di 20:55.60. Faggioli è il vincitore della Race to the Clouds 2025, corsa sulla distanza ridotta del 40%, fino a Glen Cove. Troppo vento sulla cima per rischiare sull’”originale” della 12,42 miglia e leggendarie 156 curve. Ritardo alla partenza, ma solo per consentire agli spettatori di scendere dai nidi delle aquile fino al nuovo traguardo.

Simone Faggioli non è solo, nel Team anche Diego Degasperi, la macchina in comune, la Nova Proto NP01Bardahl. In comune anche il podio, Diego è terzo alle spalle di Romain Dumas, Super Mustang Mach-E, Campione in carica e cinque volte vincitore della corsa leggendaria.

Domenica, la resa dei conti. Dumas parte 17° con il secondo tempo delle qualifiche, il primo è di Faggioli e il duello è lanciato. Dumas ferma il cronometro a 3:42.252, impressionante. Faggioli parte tre macchine dopo, ventesimo pilota in gara. Abbassa il tempo del francese, ne batte il record a 147,8 km/h di media, questo sì è ancora più impressionante. È di ben 5 secondi più veloce di Dumas, che era partito con i favori del pronostico, soprattutto vista la sua esperienza. Uno-due-tre, Simone Faggioli, Romain Dumas, Diego Degasperi. Questo l’ordine di arrivo definitivo, da incidere sulle tavole della Corsa alle Nuvole. Per Faggioli è la prima vittoria nella più famosa cronoscalata del Pianeta, per Degasperi un debutto sensazionale.

Non so dire se per Faggioli è la vittoria più importante, se il trofeo della Pikes Peak avrà un posto particolare nella bacheca che già ospita almeno due dozzine di riconoscimenti sensazionali, sarà lui a capirlo dopo che avrà sedimentato le emozioni. Ogni successo incide diversamente sulla traccia dell’esperienza emotiva, anche per somma di circostanze. Certamente la vittoria alla Pikes Peak è un traguardo super ambito (ci aveva già provato nel 2018, piazzato alle spalle di Dumas), e certamente quell’attimo la Macchina #55 è passata a fianco della tradizionale doppia bandiera a scacchi è una pietra miliare della sua storia, e un primato italiano mai registrato prima. Simone Faggioli affianca il suo nome a quelli di tre generazioni di Unser, Bobby il recordman con 10 successi, di Ari Vatanen, Walter Rohrl, Sebastien Loeb, di Michelle Mouton, dello stesso Dumas recordman “elettrico” con la VW I.D. Soprattutto, Simone si “blinda” come uno dei fuoriclasse più forti e rappresentativi di un modo di correre leggendario, quasi mitico.

© Immagini. PPIHC

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