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Con 458 voti a favore, 101 contrari e 14 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato una modifica alla normativa sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni, accogliendo la proposta della Commissione Europea di concedere maggiore flessibilità ai costruttori nel raggiungimento degli obiettivi climatici.
Il cambiamento, salutato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen come “una pausa di respiro”, potrebbe ridurre sensibilmente il rischio di multe salatissime per i costruttori: fino a 15 miliardi di euro già nel 2025, secondo alcune stime industriali.
La modifica più importante riguarda il metodo di calcolo delle emissioni. Invece di valutare il rispetto dei limiti anno per anno, i costruttori potranno ora considerare la media delle emissioni registrate nel triennio 2025-2027. Una concessione che permetterà di “compensare” eventuali sforamenti in uno dei tre anni con prestazioni migliori negli altri due.
Questa flessibilità si applicherà all’attuale obiettivo di riduzione del 15% delle emissioni medie di CO₂ rispetto ai livelli del 2021, valido per tutte le nuove immatricolazioni nel periodo 2025-2029.
La decisione arriva in un momento delicato per i costruttori europei, che stanno affrontando contemporaneamente la transizione all’elettrico, la concorrenza crescente di marchi cinesi e americani. La Commissione ha quindi incluso questa proposta all’interno del Piano d’Azione per il rilancio del settore automotive europeo, raccogliendo anche le pressioni forti delle stesse case automobilistiche, in particolare quelle con una gamma ancora pesantemente sbilanciata verso i motori termici.
Volkswagen Group ha commentato che, sebbene l’estensione sia un passo avanti, il 2025 resterà comunque “un anno difficile”. Alcuni osservatori criticano però la misura, sottolineando che l’industria ha avuto ben sette anni per prepararsi agli obiettivi del 2025 e che le stime sulle multe siano “enormemente gonfiate”.
L’approvazione del Parlamento è un passaggio chiave, ma non l’ultimo. Perché la nuova regola diventi operativa, serve ora il via libera formale del Consiglio dell’Unione Europea, che tuttavia ha già adottato lo stesso testo il 7 maggio 2025. L'adozione definitiva è quindi ormai una formalità.
Il cambiamento alle regole europee sulle emissioni rappresenta un delicato bilanciamento tra le esigenze economiche e industriali e l’ambizione dell’Europa di ridurre le emissioni di gas serra. Se da un lato offre tempo prezioso ai costruttori per adeguare la propria offerta e investire nella transizione elettrica, dall’altro solleva dubbi sulla coerenza dell’UE con i propri obiettivi ambientali.