Porsche disse addio a Le Mans per far nascere la Cayenne. Così nacque la Carrera GT

Porsche disse addio a Le Mans per far nascere la Cayenne. Così nacque la Carrera GT
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
L'incredibile storia della Porsche 93R, un prototipo sviluppato per Le Mans che non vide mai la griglia di partenza. Il suo motore però diede vita alla Carrera GT
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
7 settembre 2016

La storia del motorsport è costellata da costruttori che hanno dominato intere epoche di un Campionato. Oggi in Formula 1 abbiamo le Mercedes, un tempo c'erano le Red Bull e prima ancora – un bel po' prima per la verità – c'è stato il dominio delle nostre Ferrari. Nel lontano 2000 invece, in uno scenario totalmente diverso, iniziava l'impero dell'Audi. In questo caso ci siamo trasferiti sul terreno del Mondiale Endurance, dove la Casa dei Quattro Anelli ha conquistato tutto, ma proprio tutto, dall'inizio del 21° secolo (qualcosa come 12 vittorie, ndr). L'ascesa dell'Audi ovviamente non è stata casuale ma anzi arriva proprio nel momento in cui scompare dalla scena un altro grande dominatore dell'endurance, anzi il più grande: la Porsche. Senza nulla togliere infatti al talento degli ingegneri di Ingolstadt, capaci di realizzare un prodigio della tecnica come la R8 (ci riferiamo al prototipo da corsa, ndr), è un dato di fatto che Audi abbia iniziato a vincere nelle corse di durata proprio quando era scomparsa dalla griglia di partenza la cugina Porsche.

Porsche 9R3, l'auto da corsa mai nata

Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall'inizio della nostra storia. Nel 1998 la Casa di Zuffenhausen si aggiudica la 24 Ore di Le Mans con la leggendaria 911 GT1. Il repentino cambio di regolamento però rende chiaro subito agli ingegneri Porsche che per continuare a vincere bisogna riprogettare un'auto da zero. Wiet Huidekoper, il designer della GT1, si mette subito al lavoro su un nuovo telaio progettato attorno al classico sei cilindri boxer turbo da 3.2 litr,i che aveva regalato così tante vittorie al costruttore tedesco. Il progettista però ben presto si rende conto che il vecchio "flat six" inizia a sentire il peso degli anni. Tradotto in altre parole è troppo pesante e poco potente per l'auto che Huidekoper ha in mente.

L'Audi R8 (il prototipo da corsa, ndr) avrebbe sempre stravinto, se fosse nata per davvero la mitica 9R3?

Il progetto 9R3 – questo il codice interno della nuova auto da corsa che avrebbe dovuto sostituire la GT1 – deve subire quindi una prima battuta d'arresto. Siamo agli inizi del 1999 ma Huidekoper non si perde d'animo e si mette di nuovo all'opera. L'obiettivo è quello di adattare il nuovo telaio della sua “creatura” al motore V10 che Porsche aveva sviluppato per un progetto in F1, poi andato miseramente in fumo. Per ricostruire il puzzle bisogna tornare indietro di qualche altro anno. Agli inizi degli anni '90 infatti la Casa tedesca forniva al Team Footwork il suo motore V12. Un'unità che si dimostrò presto troppo pesante e poco potente per gli standard dell'epoca. Per questo, a metà stagione, la Footwork abbandava clamorosamente il motore Porsche per passare ad un'unità Ford. In quel momento però a Zuffenhausen si erano già messi al lavoro su un V10 da 3.5 litri nuovo di zecca da destinare alla nuova Footwork F1 per la stagione successiva. Con il tradimento del team inglese passato alla Ford e la conseguente cancellazione del contratto di fornitura il nuovo motore tedesco era rimasto all'improvviso senza un futuro certo.

Il V10 Porsche F1: dall'endurance alla Carrera GT

Almeno fino a quando Huidekoper non pensa di riadattare il telaio della sua 9R3 e di sistemarci dentro proprio quel prezioso V10 nato in un primo momento per la F1. Il dieci cilindri viene portato a 5.0 litri (che diventeranno 5.5 ipiù avanti) e arriva ad erogare tra i 700 e gli 800 CV. Con questo nuovo “cuore” i progettisti riescono ad ultimare definitivamente la 9R3. Ma il progetto riceve un nuovo, estenuante, semaforo rosso. Questa volta, come racconta Mulsanne's Corner, lo stop sarà definitivo e la 9R3 LMP900 non vedrà mai una griglia di partenza. Si sono messi di mezzo niente di meno che i vertici del Gruppo Volkswagen che chiedono alla Porsche di abbandonare per dieci anni qualsiasi campionato “top level” nel motorsport. Porsche abbandonerà quindi per lunghi anni il Mondiale Endurance, lasciando campo quasi sempre libero - se si esclude qualche apparizione della Peugeot - ai cugini dell'Audi. E' la moneta, carissima, da pagare a Zuffenhausen per poter mettere le mani sulla piattaforma della Touareg, fondamentale per realizzare la futura Porsche Cayenne.

Da qui in avanti sappiamo come continua la storia. La Cayenne diventerà, insieme all'altra “eretica” Panamera, non solo il modello di maggior successo del costruttore tedesco, ma anche quello che garantirà la stessa sopravvivenza e il futuro consolidamento della Porsche. Il costruttore nel frattempo ultima la costruzione di una sola 9R3, che verrà anche messa alla prova dai piloti Tom Wollek e Allan McNish. Attualmente però nessuno sa in quali mani possa essere finito questo preziosissimo esemplare. Potrebbe sembrare una storia tristissima quindi quella della 9R3. E in effetti lo è, almeno per tutti gli appassionati di motorsport, che hanno dovuto aspettare il 2014 prima di rivedere una Porsche a Le Mans. Ma spesso, anche le peggiori storie, riescono ad avere un lieto fine, del tutto inaspettato. Il successo travolgente della Cayenne infatti consente agli ingegneri Porsche di sbizzarrirsi nella costruzione di una nuova supercar stradale.

E se...

È così che il raffinatissimo motore 5.5 V10 della 9R3, nato per la F1 e trapiantato in un prototipo endurance, viene portato a 5.7 litri per diventare il cuore pulsante di quella che tutti oggi conoscono come la Porsche Carrera GT. Una delle supercar più affascinanti e apprezzate di sempre. Un capolavoro della tecnica non solo per il suo incredibile telaio ma anche per quel motore strepitoso, capace di erogare 612 CV ma soprattutto di girare a 8.400 giri/min, regalando emozioni da brivido. Chiudiamo con una provocazione, destinata a rimanere fine a se stessa e per questo ancora più pungente: l'Audi R8 (il prototipo da corsa, ndr) avrebbe sempre stravinto, se fosse nata per davvero la mitica 9R3?

Foto: thanks to Porsche and Racecar Engineering

 

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