Progetto RCST: come ti analizzo il pilota

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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Sensori applicati al pilota per controllare cosa accade mentre guida: una telemetria del corpo impegnato in pista, per ottimizzare le performance ed aumentare la sicurezza
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
27 aprile 2018

Mettiamoci l’animo in pace: uno come James Hunt non lo vedremo mai più.

Perché anche se dovesse nascerne l’erede, con lo stesso carattere ed il modo di fare, oggi nel Motorsport non troverebbe spazio: là c’erano incoscienza, voglia di trasgredire e portare scompiglio con atteggiamenti provocatori, da eroe romantico applicato alle quattro ruote.

Una specie di marziano, che scendeva in pista dopo una notte di bagordi: capace, malgrado fumo, alcool e sesso, di mettere in fila gli avversari grazie al dono naturale di una classe cristallina, a prova di etilometro.

Oggi invece non si prende in mano un volante se non dopo un tirocinio che trasforma i piloti prima in veri atleti, poi in interfaccia dialoganti con la macchina ed il box.

Inutile recriminare, il mondo è andato avanti così: il dandy-pilota è categoria che appartiene al passato; oggi si ragiona per algoritmi, frequenze elettroniche, analisi dei dati in tempo reale.

Fine della (nostalgica) premessa: dunque, se cyber-pilota deve essere, che lo sia al meglio.

Come si propone Formula Center Italia, start-up italiana con base a Larino, in provincia di Campobasso, che deve il suo nascere all’intraprendenza di Davide Venditti, in cui convivono la passione per i motori (ha corso lo scorso anno in in Formula 4, mentre quest'anno è impegnato nel Lamborghini Super Trofeo Europa con il Team Imperiale Racing) con le competenze sviluppate in ambito elettronico.

Da tali premesse deriva il progetto RCST, con l’ambizione di realizzare una telemetria del corpo umano, grazie ad una serie di sensori applicati sul corpo del pilota, collegati ad una centralina in grado di analizzare in tempo reale i dati biometrici.

Così come oggi si monitorano i dati di telemetria delle auto in circuito, il passo successivo prevede l’interazione di questi con quelli del pilota, focalizzando l’attenzione su quattro aree principali (Respiro, Cuore, Sudore, Tensione), dalle cui iniziali deriva la sigla del progetto.

I sensori RCST rilevano diversi valori, da quelli di respirazione e cardiaci fino alla sudorazione ed alla pressione esercitata sul volante: tali dati, elaborati dal software, sono poi messi in correlazione e rapportati al circuito.

L’obiettivo principale dello Human Telemetry System è arrivare a prefigurare una preparazione fisica personalizzata, per migliorare l’ergonomia nell’interazione uomo-macchina, oltre a studiare una dieta alimentare specifica per garantire il miglioramento delle performance, insieme ad un corretto status psico-fisico del pilota, monitorando i parametri psico-fisici che presiedono sulla concentrazione e la capacità di reazione non solo nel giro singolo ma sull’intero arco di gara.

Il tutto, senza dimenticare di innalzare gli standard legati alla sicurezza: se in Formula 1 dal prossimo anno debutteranno gli speciali guanti capaci di rilevare dati biometrici in caso di incidente, RCST va addirittura oltre, grazie ad un brevetto che comprende non solo i guanti provvisti di sensori ma li posiziona anche sotto la tuta, per ottenere informazioni non solo per migliorare la salute del pilota, ma utili anche in caso di incidente, potendo fornire dati in tempo reale sui parametri vitali.

Come ben si intuisce, questo sistema permette di intervenire su molti settori legati alle competizioni: migliora la performance in pista, grazie alla diagnostica esatta di cosa accade al pilota, valutando lo sforzo cui è sottoposto mentre guida, rilevando i fondamentali dati cardiologici e respiratori e fornendo quindi le indispensabili premesse anche per stilare un piano di allenamento fisico specifico e personalizzato, a seconda delle risorse energetiche di cui dispone l'atleta e pianificato in base al tipo di gara o di circuito.

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