Torino: troppi incidenti. La Appendino accusa gli automobilisti. E non solo...

Torino: troppi incidenti. La Appendino accusa gli automobilisti. E non solo...
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Contando troppi incidenti nel suo comune, il sindaco Appendino “accusa” gli automobilisti, i motociclisti, i ciclisti e pure quelli in monopattino
31 agosto 2020

Una volta certi politici “importanti” non avevano troppa voce diretta verso il popolo, oggi invece un po’ tutti si fanno sentire, meglio con i social. L’ultimo noto di post, è quello di un sindaco che accusa gli automobilisti di non guidare abbastanza bene, causando problemi e incidenti.

“Quando la smetteremo di cercare sempre un alibi esterno? E quando inizieremo, con forza, a chiedere a tutti di rispettare le regole e, in particolare a chi conduce veicoli a motore, di andare piano, rispettando i limiti, i semafori, i divieti e le precedenze?”. Queste le frasi di Chiara Appendino, sindaca di Torino che dice “Adesso, basta”.

In effetti, non solo a Torino, di incidenti causati da guida non corretta se ne contano troppi. Nel post-Covid si aggiungono poi i monopattini e i ciclisti, che non sempre sono visti, specialmente dai social, come amici del traffico auto. “Per qualcuno la colpa è, nell'ordine: dei monopattini, della pedonalizzazione, dell'incrocio, della pista ciclabile. Non manca ovviamente chi, sui giornali e sui social, dà colpa alle scelte sulla mobilità sostenibile del Comune” prosegue la critica del sindaco torinese, che poi domanda: “Non sarebbe il caso di iniziare ad individuare in capo ad ognuno le proprie responsabilità, anche relativamente alla condotta dei mezzi, che siano auto, moto, bici o monopattini? Si chiama rispetto delle regole”.

La discussione è locale, per viabilità in piazza Statuto, o questioni di rotaie, sampietrini e buche, ma il discorso in generale vale anche in altre città d’Italia. Dove si apre alla micromobilità green ma permangono problemi di traffico in coda, parcheggi impossibili, infrastrutture da sistemare e, purtroppo, guida spericolata di gente non abituata a cambiamenti imponibili, prima che dalle nuove regole, dal buon senso e dal rispetto.

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