Renzi ha già visto la Maserati Levante: «Gasatissimo dai progetti di Marchionne»

Renzi ha già visto la Maserati Levante: «Gasatissimo dai progetti di Marchionne»
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Il primo ministro Matteo Renzi ha dedicato un'intera giornata a respirare l'aria dei motori “nostrani”, visitando due eccellenze dell'industria automobilistica italiana: lo stabilimento FCA di mirafiori e la GM powertrain Europe
19 febbraio 2015

Il primo ministro Matteo Renzi ha dedicato un'intera giornata a respirare l'aria dei motori “nostrani”, visitando due eccellenze dell'industria automobilistica italiana. Durante la sua visita a Torino, in occasione dei funerali di Michele Ferrero, infatti ha pensato bene di andare a Mirafiori, uno stabilimento che aspetta con ansia il rilancio grazie all'arrivo di nuovi modelli (SUV Maserati e Alfa Romeo), ma anche la General Motors Powertrain Europe, dove nascono i motori diesel per tutto il mondo dei marchi Opel e Chevrolet (e non solo).

Renzi ha già visto la nuova Maserati

A Mirafiori Renzi è stato accolto dai vertici di Fiat Chrysler Automobiles, il Presidente John Elkann e l'Amministratore Delegato Sergio Marchionne. Renzi ha potuto vedere in anteprima i modelli che saranno lanciati sul mercato da FCA e in particolare la Maserati Levante, primo suv del marchio del Tridente. Renzi ha visitato con i vertici di Fca prima il Centro Stile e poi lo stabilimento di Mirafiori, dove è in corso l'attrezzamento della linea di montaggio del suv Levante.

maserati kubang
La Maserati Kubang concept a cui si ispirerà la futura SUV Levante

 

L'avvio della produzione della nuova vettura, sottolinea Fca in in nota, accrescerà ulteriormente l'attività del Polo Produttivo Torino che vede già realizzate nello stabilimento Giovani Agnelli di Grugliasco le Maserati Ghibli e Quattroporte.  «Sono gasatissimo dai progetti di Marchionne», ha affermato Renzi dopo la visita al Centro Stile Fca e allo stabilimento di Mirafiori. 

GM Powertrain Europe: fieri di essere in Italia

Successivamente il presidente del consiglio ha visitato con Marchionne ed Elkann il centro stile FCA dello stabilimento Mirafiori, per poi cambiare scenario recandosi alla General Motors Powertrain Europe, che sorge all'interno delle strutture del Politecnico di Torino. Qui lo hanno accolto l'Amministratore Delegato di GM Powertrain Pierpaolo Antonioli, il presidente di Gm Europe, Karl Thomas Neumann, e l'ambasciatore Usa in Italia, John Phillips. Presenti anche il sindaco di Torino, Piero Fassino e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. 

Siete passati da 60 a 600 in nove anni, nei prossimi nove dovete fare di più, arrivare a 6 mila

 

«Il Centro ricerche di Gm a Torino - ha sottolineato l'ad Antonioli - è un polo di eccellenza per Gm a livello globale, e in Europa fornisce motorizzazioni diesel di alto livello ai veicoli Opel. Nel 2005 eravamo 60, oggi siamo in 700 e continuiamo a crescere. Siamo una fabbrica di cervelli, il 54% degli assunti sono ex studenti del Politecnico. Negli ultimi 9 anni abbiano investito nel centro 60 milioni di euro e abbiamo contribuito ad attrarre investimenti esteri sul territorio. Avevamo detto che saremmo rimasti e avremmo continuato a crescere, lo abbiamo fatto».

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Alla GM Powertrain di Torino nascono tutti i diesel per le Opel e le Chevrolet vendute nel mondo

Renzi: «Ora dovete crescere ancora»

«Grazie per avere creduto in Torino e nel Politecnico, realtà di eccellenza del Paese» Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi si è rivolto ai vertici di Gm presenti al centro ricerche di Torino. E ha aggiunto scherzando: «Siete passati da 60 a 600 in nove anni, nei prossimi nove dovete fare di più, arrivare a 6 mila».


«In Italia è presente più di una importante casa automobilistica. Siamo orgogliosi di essere in questo Paese. Le nostre automobili diesel hanno una tradizione tedesca, ma in esse batte il cuore dell'Italia», ha detto il presidente Opel, Karl Thoman Neumann rivolgendosi al presidente del Consiglio Matteo Renzi al quale ha donato un logo della Gm, simbolo del motore diesel dell'azienda.

 

Fonte: Ansa
 

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