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È bastato un giro di pista per far riaffiorare ricordi, emozioni e sensazioni che solo una Porsche 911 GT3 può regalare. Dopo più di dieci anni lontano dallo storico Top Gear Test Track, Richard Hammond è tornato dove tutto è cominciato. Stavolta però non c’erano Jeremy Clarkson né James May ad affiancarlo, ma una compagna di viaggio speciale: la nuova Porsche 911 GT3 992.2, la sportiva che più di ogni altra continua a rappresentare l’essenza della guida analogica.
Davanti alle telecamere, Hammond è tornato bambino. Ogni curva, ogni staccata, ogni cambio di marcia lo ha riportato indietro nel tempo, ai giorni in cui condivideva con milioni di spettatori la magia di Top Gear. “È come tornare a casa”, ha detto con un sorriso. “E farlo con questa GT3 è semplicemente perfetto.”
A prima vista, la nuova Porsche 911 GT3 992.2 sembra quasi identica alla versione precedente. Solo un occhio esperto può notare le leggere modifiche ai paraurti e ai gruppi ottici, segno della tipica filosofia Porsche: evoluzione più che rivoluzione. Ma basta girare la chiave (o meglio, premere il pulsante d’avviamento) per capire che il carattere è rimasto quello di sempre. Sotto il cofano pulsa lo stesso sei cilindri boxer da 4.0 litri aspirato, capace di erogare 502 cavalli e spingersi fino a 9.000 giri al minuto. È un motore che non urla soltanto: canta. Rispetto alla precedente 992.1, la coppia massima è leggermente calata da 469 a 449 Nm a causa delle nuove normative sulle emissioni, ma la risposta del pedale destro resta immediata, viscerale, quasi meccanica.
Hammond, che ha provato centinaia di auto nella sua carriera, non ha dubbi: “In un mondo dove tutto diventa turbo o ibrido, la GT3 rimane un punto fermo. È un’auto che ti parla, che ti fa sentire ogni millimetro di asfalto sotto le ruote. È un’esperienza che non puoi replicare elettronicamente.” La GT3 992.2 continua a essere un inno alla purezza meccanica: trazione posteriore, telaio affinato con sospensioni a doppio braccio oscillante, e un equilibrio perfetto tra comfort e prestazione. Un’auto da usare ogni giorno, ma capace di trasformarsi in una belva da pista quando il contagiri supera gli 8.000 giri.
Rivedere Richard Hammond al volante di una 911 sul circuito di Top Gear è stato come aprire un portale temporale. Per anni, quel tracciato è stato il teatro dei test più iconici della televisione automobilistica, un luogo dove Hammond, Clarkson e May hanno scritto pagine di storia con ironia, rivalità e passione autentica. Durante la prova della GT3, Hammond non ha potuto nascondere la nostalgia. Tra una curva e l’altra, ha ricordato le giornate passate a sfidare il cronometro, a commentare le prestazioni di supercar leggendarie e, naturalmente, a litigare scherzosamente con i colleghi. “Ai tempi,” ha raccontato, “mi prendevano in giro per quanto amassi le Porsche. Ma dopo tutti questi anni, la 911 è ancora l’unica che riesce a emozionarmi così.”
La nuova Porsche 911 GT3 992.2 non ha bisogno di artifici per stupire: niente turbo, niente ibrido, solo passione, precisione e rumore puro. È una delle poche sportive rimaste fedeli al motore aspirato, un baluardo contro l’omologazione tecnologica. E forse è proprio questo che la rende speciale: la capacità di unire tradizione e modernità, offrendo la stessa adrenalina che ha fatto innamorare generazioni di appassionati. Per Hammond, questa esperienza è stata più di una semplice prova: è stato un ritorno a ciò che l’ha reso celebre e a ciò che lo ha sempre mosso, la gioia di guidare.