Rischio hacker: negli USA sta per nascere una task force tra costruttori

Rischio hacker: negli USA sta per nascere una task force tra costruttori
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Daniele Pizzo
E' la proposta della Alliance of Automobile Manufacturers e della Global Automakers. Vedrà la luce entro la fine dell'anno e permetterà ai costruttori di condividere le potenziali minacce informatiche
25 agosto 2015

Punti chiave

Di fronte al rischio di attacchi informatici, come dimostrato dalla vicenda Jeep, i costruttori stanno per adottare una strategia comune con il varo di una task force. A volerlo sono due associazioni statunitensi tra costruttori, la "Alliance of Automobile Manufacturers" e la "Global Automakers", che entro la fine dell'anno vorrebbero formare un centro di condivisione delle informazioni tra costruttori che riunirà BMW, FCA, Ferrari, Honda, Aston Martin, Maserati, Subaru, Ford, GM, Jaguar Land Rover, Mazda, Toyota e le filiali  nordamericane di Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen. 

 

Si tratterebbe di una struttura chiamata ISAC ("Information Sharing and Analysis Center") prevista dalle leggi americane e già in atto presso altri settori. Quello bancario è stato il primo a dotarsene. 

 

Nel caso del settore automotive, comunque, il pericolo è ancora teorico, dal momento che non si conoscono attacchi informatici ai danni di auto portati a termine da malintenzionati, ma il rischio per la sicurezza è concreto, tanto che anche nel Senato USA è arrivata una proposta di legge da parte dei senatori Ed Markey e Richard Blumenthal che prende in nome di Security and Privacy In Your Car Act 2015

 

Il dibattito sulla vulnerabilità informatica delle vetture è in atto da tempo, ma la questione ha assunto un rilievo maggiore quando i due esperti informatici Charlie Miller e Chris Valasek sono riusciti in una simulazione pubblicata da Wired a prendere il controllo di una Jeep Cherokee. Si trattava di una falla nel sistema uConnect che è stata risolta da FCA con la collaborazione proprio di Miller e Valasek e che ha portato il Gruppo FCA a varare una campagna di richiamo specifica. 

 

Altre dimostrazioni hanno dimostrato che per un esperto hacker è possibile "bucare" anche il sistema di infotainment OnStar di General Motors e quello di Tesla. Il rischio dunque, anche se ancora potenziale, è concreto. 

 

La futura “Auto ISAC”, così l'ha definita il vice presidente della  Alliance of Automobile Manufacturers Rob Strassburger «servirà come hub centrale per l'informazione e l'analisi che condividerà tra i costruttori in tempo utile le minacce informatiche e le vulnerabilità potenziali individuate nell'elettronica dei veicoli e nelle reti utilizzate». 

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