Salta la trattativa FCA-Renault: la Francia si giustifica così

Salta la trattativa FCA-Renault: la Francia si giustifica così
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Daniele Pizzo
Per il ministro transalpino Le Maire è mancato il sostegno di Nissan alla fusione
6 giugno 2019

«Non ci sono le condizioni politiche». Così nella notte, FCA ha motivato la decadenza della proposta di fusione con Renault, annunciando l’interruzione del dialogo dopo il secondo rinvio del cda Renault, che pur aveva definito interessante il progetto.

A mettersi di traverso sul matrimonio alla pari, secondo il Lingotto è stato il Governo francese, maggiore azionista col 15,1% del Gruppo di Boulogne-Billancourt. Secondo l’esecutivo transalpino, invece, le negoziazioni si sono fermate sul nodo Nissan.

Quattro erano le condizioni poste da Parigi per il via libera: la realizzazione dell’operazione come parte dell'alleanza tra Renault e Nissan; la conservazione di posti di lavoro e dei siti industriali in Francia; una governance rispettosa dell'equilibrio di Renault e FCA e la partecipazione del futuro complesso industriale sullo sviluppo di batterie avviato da Matignon con la Germania.

Secondo quanto dichiarato ufficialmente dal gabinetto del Ministro delle Finanze transalpino Bruno Le Maire «Un accordo era stato raggiunto su tre di queste condizioni. Rimaneva da ottenere il supporto esplicito di Nissan. Lo Stato voleva quindi che il consiglio di amministrazione avesse altri cinque giorni per garantire il sostegno di tutte le parti interessate».

Un tentennamento che ha fatto saltare le carte in un tavolo già nervoso, almeno dalla parte di FCA, dopo il primo rinvio. Per la Francia, dunque, a dire no all’accordo è stata Nissan, controllata al 43,4% dal Gruppo transalpino, pare preoccupata per il futuro di un’alleanza in piedi dal 1999 e ampliata nel 2016 con l’ingresso di Mitsubishi.

«Credo che la potenziale aggiunta di FCA come nuovo membro dell'Alleanza potrebbe ampliare il campo di gioco per la collaborazione e creare nuove opportunità per ulteriori sinergie», aveva dichiarato l’ad di Nissan Hiroto Saigawa, aggiungendo però: «Detto questo, la proposta attualmente in discussione è una fusione completa che, se realizzata, altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Ciò richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault».

Su queste perplessità FCA ha deciso di abbandonare l’idea che pure era stata benedetta dai mercati, con outlook rivisti al rialzo dalla stragrande maggioranza degli analisti ora costretti a fare dietrofront e forti guadagni sui titoli di entrambe i costruttori, poi progressivamente riassorbiti fino ai saluti finali.

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