Seat e-Scooter: il primo vero due ruote elettrico della Casa in arrivo a primavera [Foto gallery & Video]

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Gli spagnoli di Seat affondano il pedale, o meglio ruotano tutta la manopola, sul fronte dei veicoli elettrici da città per il 2020. Dopo Minimò e nuovo monopattino elettrico con range 65 Km, ecco il primo scooter Seat: 11 kW di potenza (come un 125cc) e batteria trasportabile
20 novembre 2019

Che Seat da qualche tempo punti alla mobilità urbana e nello specifico alla cosiddetta micro-mobilità elettrica, è cosa nota. Ne abbiamo già detto più volte sulle pagine Automoto.it, spiegando di cosa si tratti e di come il fatto abbia un certo rilievo anche in seno alle strategie del grande gruppo VW (link a tutti gli articoli). Con il 2020 va ad aprirsi un nuovo filone all'interno del ricco ventaglio di opportunità per chi deve spostarsi, facendo meno di cinque chilometri per tratta (secondo gli studi della Casa) nei grandi capoluoghi. Gli spagnoli guidati dal nuovo responsabile di reparto Lucas Casasnovas, mettono sul mercato il loro primo scooter, o meglio e-scooter.

Mezzo inedito ma dal netto “sapore Seat” al primo colpo d’occhio, per il taglio sportiveggiante pur senza esserlo e molto personale donatogli. Denominato per ora solo e-Scooter concept (sono in ballo varie ipotesi di nome, non crediamo città spagnole come avviene per la gamma auto, ndr) e dotato di motore 7 kW, si troverà a competere su un fronte che non è quello automobilistico, presidiato sinora dalla Casa.

e-Scooter Seat: com’è fatto

Un due ruote elettrico di impatto futurista ma invero semplice, assemblato in Spagna, dalle parti di Barcellona, grazie alla cooperazione con il partner Silence. Il concept che abbiamo toccato con mano in occasione della fiera Smart City è una versione quasi definitiva, di quello che poi sarà in strada entro l’estate 2020. Probabile che alcune ricercatezze da salone visibili nei dettagli di ottica e sella, siano poi rese più adatte all’utilizzo inteso, ma l’impronta è al 90% questa. Poca protezione aerodinamica, spazio adeguato per le gambe, finiture e sistemi ciclistici nella media (regolabili le leve, ma molto semplici le altre soluzioni). Con un bel display che visualizza anche le modalità guida (ne sono previste quattro) oltre allo stato di batteria e le classiche funzioni (illuminazione e trip). Da buon elettrico, potendolo fare facilmente con un tasto, fruibile con l'indice sinistro, lo scooter Seat procede anche in retromarcia.

Nessuna indicazione ufficiale precisa sul prezzo, in via di definizione, ma noi un’idea la abbiamo. Per certo si tratterà di uno scooter adatto non a lunghe tratte ma piuttosto brevi percorsi urbani. Magari anche strade a velocità superiori di quella cittadina, a limite 50 Km, ma sempre entro la percorrenza del centinaio di Km. Il motore elettrico infatti, posto internamente alla ruota posteriore su mono-braccio, ha un picco potenza di 11 Kw, ovvero allineato ai 125cc. Qui, oltre a non dover mettere benzina, si riesce anche a fare una sommaria gestione tramite App, con visualizzazione da remoto di alcuni dati e poi quelle due modalità di prestazione: una lo fa andare massimo a 45 Km/h, con autonomia potenziale di circa 130-150 Km, oppure fino a 100 Km/h con range promesso di 100-130 Km. In questo secondo caso, nel picco di potenza a 11 kW, l’accelerazione 0-50 Km/h avviene in 3.8 secondi grazie a una coppia di 240 Nm e la massa dello scooter sotto i 140 Kg.

Attendendo la scheda tecnica definitiva, al momento i dettagli del concept sono di una lunghezza pari a due metri, con interasse 1.45 m e meccanica sostanzialmente generalista. Con ruote 15’’ davanti 14’’ dietro, gommate Michelin, freno a disco e recupero energia (frenata rigenerativa). La fanaleria è ricercata, divisa in più elementi e molto sottile, a led, ma non sappiamo se quella definitiva sarà analoga. Di certo lo scooter Seat è molto più accattivante del modello da cui deriva, quel Silence che in Spagna è da qualche mese disponibile a circa 6.500 euro. Se tanto ci dà tanto, il primo scooter Seat sarà un mezzo che costerà quindi quasi metà di un riferimento al top fra gli elettrici, come il prodotto BMW, con tutti i Pro e i Contro derivanti da dimensione e prestazione, ma anche oneri, ben più ridotti. Sotto la sella non solo il dovuto cavo di collegamento alla rete elettrica, per una ricarica che impiega circa 5 ore (dallo stato scarico al 100%) ma anche spazio per due caschi jet.

e-Scooter Seat: per chi è fatto

Un veicolo, questo piccolo scooter elettrico Seat in arrivo nelle concessionarie italiane l’anno prossimo, che punta per ora a una fascia limitatissima di utenza, solo nelle grandi città. Proprio le città simili a Barcellona, pensando all’Italia Milano, Torino e Roma, sono quelle a cui ambiscono le strategie della micro-mobilità Seat. Non a caso in fiera a Barcellona erano presenti funzionari dei due grandi comuni nel nord Italia, con il sindaco Sala. Una mobilità ancora di pochi, pochissimi su scala globale, fatta di due e quattro ruote di piccola taglia e prestazione da vendere a enti e aziende, ma che non disdegna di presidiare il gruppo VW. Un domani quello spazio ora toccato solo da Seat, forse potrà diventare anche di altri marchi, quando la massa critica salirà a livello tale da permettere differenziazione di prodotto. Per adesso nemmeno immaginiamo piccoli EV a marchio Audi o sacrilegamente Porsche. Che poi, con le dovute proporzioni di prezzo, ancora non ci siamo pensando alla differenza stimata prima (relazionando al mondo quattro ruote: premium tedesca Vs citycar per tutti).

Staremo a vedere come si evolverà soprattutto il volume del segmento micro-mobilità elettrica, più che il singolo prodotto immesso. Oggi è già diverso, presente in alcune capitali da oltre il milione di abitanti, rispetto a un passato dove nemmeno sussisteva la presenza di grandi aziende interessate.

La differenza nel trend viene fatta anche dai costi di gestione, per chi lo mette in flotta, oltre che dalle regole stradali e dal fisco. Buona fetta di utenza prevista da Seat Infatti non è fatta da privati ma enti e aziende, che danno disponibilità di piccoli EV a vario titolo, come per il noleggio. Proprio in funzione dell’uso a basso costo di gestione, una caratteristica furba e distintiva dello scooter elettrico Seat è il fatto che la batteria, elemento più costoso e pesante (35 kg per 5 kWh) si estrae: dotata di ruote con manico, diviene trasportabile come un carrellino. Quando è carica, la stessa batteria trasportabile diviene anche alimentatore di varia portata, per dispositivi mobili o altro.

Chi usa le due ruote anche piccole per viaggio deve rassegnarsi, a non considerarlo nemmeno. Chi deve solo avere a portata di mano uno scooter pratico e senza troppe manutenzioni, per fare brevi spostamenti magari in città, tra le ZTL a norma stringente, di sicuro lo vede come mezzo un po' più moderno e gentile degli scooter termici. Più fruibile quando le regole dovessero limitare gli altri.

Non darà forse emozioni, ma è conveniente secondo la stima della casa (€ 0,70 per ogni 100 km) oltre che più sicuro e capiente dei monopattini elettrici. Prodotti questi ultimi che invece spopolano, pur con dovute polemiche su regolamentazioni e sicurezza. Anche in questo Seat è pronta, con il suo nuovo e-Kickscooter che costerà circa un decimo, ovvero intorno ai 600 euro. Arriverà nei prossimi mesi, il nuovo monopattivo EV spagnolo, più pesante del predecessore nella batteria ma capace di 65 km range e 20% pendenza in salita.

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