Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La MG4 torna a far parlare di sé, e questa volta non per il design audace o per il prezzo competitivo, ma per una novità tecnica che potrebbe segnare un punto di svolta nella tecnologia delle auto elettriche. Tra poche settimane, la hatchback elettrica del marchio sino-britannico MG sarà la prima auto elettrica di massa al mondo a montare una batteria semi-solid-state, prodotta da QingTao Energy. Tuttavia, nonostante l’annuncio, alcuni numeri hanno scatenato un acceso dibattitoi: l’autonomia dichiarata, pari a 537 km secondo il ciclo cinese CLTC, e la densità energetica di 180 Wh/kg sono davvero all’altezza della tecnologia?
Per comprenderlo, è necessario partire dalla definizione. Le batterie semi-solid-state sono una sorta di ibrido tra le batterie agli ioni di litio convenzionali e le batterie completamente allo stato solido. Utilizzano un elettrolita semi-solido o gelatinoso, riducendo significativamente (ma non eliminando del tutto) il contenuto di liquido, che resta comunque inferiore al 10% del totale. Questo le rende più sicure, stabili termicamente e resistenti alle temperature estreme, pur mantenendo buone prestazioni in termini di ricarica e costi di produzione.
Secondo MG, la batteria della nuova MG4 utilizza solo il 5% di elettrolita liquido, un dato che la colloca chiaramente nella categoria delle semi-solid-state. Il pacco, con una capacità di 70 kWh, è stato sottoposto a test di sicurezza severi, come la prova di perforazione a 360 gradi, ed è stato ottimizzato per garantire una migliore resa alle basse temperature: secondo il costruttore, a –7 °C mantiene il 13,8% di autonomia in più rispetto a una batteria LFP (litio-ferro-fosfato) tradizionale.
La densità energetica di 180 Wh/kg, seppur lontana dai livelli delle batterie solid-state più avanzate (che superano anche i 300 Wh/kg), è in linea con quelle di altri modelli di fascia media cinesi. Per confronto, la Geely EX5 tocca i 192 Wh/kg, mentre la BYD Han si ferma a 155 Wh/kg. In entrambi i casi, come nella MG4, si parla di tecnologie pensate per bilanciare costi, sicurezza e durata, piuttosto che per primeggiare nei numeri assoluti.
Se le versioni più estreme di batterie semi-solid-state sono appannaggio di modelli di nicchia, come la NIO ET5 da 1.055 km di autonomia (disponibile solo a noleggio) o la IM L6 Lightyear, MG sembra invece puntare su una democratizzazione della tecnologia. Portare batterie più sicure ed efficienti nel grande mercato delle compatte elettriche è, di per sé, una rivoluzione: una prima mondiale nella produzione di massa che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase dell’elettrico.
La discussione sull’autonomia e sulla densità energetica rischia quindi di oscurare l’obiettivo reale di MG: introdurre benefici concreti e tangibili per l’utente medio, senza rincorrere record di autonomia o prestazioni assolute. La batteria semi-solida di QingTao promette maggiore sicurezza, più affidabilità in inverno e una buona durata nel tempo — caratteristiche fondamentali per chi vive l’auto elettrica nella quotidianità.
Tuttavia, nonostante la densità energetica possa essere simile o uguale alle convenzionali batterie al litio, c'è una grande differenza rispetto a quest'ultime: il peso. Infatti, le specifiche depositate in Cina indicano che la nuova MG4 sarà equipaggiata con un motore elettrico singolo da 161 CV (in leggera flessione rispetto ai 168 CV attuali), ma la massa complessiva scende a 1485 kg, circa 135 kg in meno rispetto alla versione con batteria da 49 kWh dell’attuale generazione.