Stasera su Rai 3 il docufilm su Sergio Marchionne

Stasera su Rai 3 il docufilm su Sergio Marchionne
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Una storia ricca di archivi offerti in esclusiva dal gruppo Stellantis
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17 dicembre 2021

Sergio Marchionne è una leggenda poliedrica che ha portato l’automotive italiano ad abbracciare un nuovo concetto di industria. 

Italiano d’origine e nordamericano di formazione, capo azienda di ampia visione, al vertice della più grande azienda manifatturiera italiana sull’orlo della bancarotta, in tre anni ne mette in ordine i conti e di fronte alla Grande Recessione globale adotta un’imprevedibile strategia d’attacco sfidando l’impossibile. Le sue iniziative imprenditoriali e il suo stile di lavoro hanno suscitato passioni, diviso i media, anticipato la politica e irritato molti osservatori. 

Per la prima volta, un documentario ricostruisce la vita dell’uomo che ha rivoluzionato l’azienda più importante d’Italia. Di Francesco Miccichè, coprodotto da Mario Rossini per RED FILM con RAI Documentari e Luce Cinecittà, e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund“Sergio Marchionne” andrà in onda in una prima serata firmata Rai Documentari il 17 dicembre alle 21:25 su Rai Tre e sarà disponibile su Rai Play.

Il documentario dal taglio internazionale,si basa sul un vasto repertorio tra Rai Teche, Istituto Luce-Cinecittà, CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa (Ivrea), Meeting di Rimini, le più prestigiose università italiane, Ferrari, La7, RSI e soprattutto gli archivi privati di Stellantis concessi in esclusiva dal gruppo FCA-Stellantis alla Rai.

A cui si aggiungono le interviste ai suoi più stretti collaboratori. Come Maria Cristina Zilocchi, la sua assistente personale in FCA. Anche ai principali esponenti della politica, Matteo Renzi, dei sindacati, Maurizio Landini  e Marco Bentivogli, del giornalismo, Mario Calabresi, Massimo Gramellini e Gianni Riotta, e dell’imprenditoria italiana e non, come John ElkannOscar Farinetti e Luigi Gubitosi, e Steven Rattner, capo Task Force Industria Automobilistica dell’Amministrazione Obama.

La storia del docufilm ripercorre le tappe principali della vita del manager: l’infanzia in Abruzzo e l’emigrazione in Canada; la ribellione giovanile e gli inizi come dirigente; il periodo da underdog, la consacrazione, le sue partite principali, giocate alle pari con i maggiori manager mondiali; la venerazione ricevuta negli Usa e la diffidenza da parte della sua nazione d’origine. Infine, il triste epilogo con l’improvvisa scomparsa. Ma soprattutto le convinzioni, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo che aveva fatto della riservatezza un cavallo di battaglia.

Sergio non è stato un uomo qualunque, per ciò che ha rappresentato, per le sue imprese manageriali e il suo impatto nel mercato automobilistico, ma soprattutto per il suo modo di operare. Un outsider e rivoluzionario completo, nei metodi e nei modi, ma che proprio per questo ha lasciato il segno nella principale azienda italiana.

Per Marchionne, lavoratore instancabile, non esistevano sabati e domeniche - celebre il suo commento sull'inutiiltà delle ferie ad agosto - e pretendeva il massimo da chiunque avesse a che fare con lui. Parlava con tutti e non aveva paura di dispensare rimproveri severi, ma al tempo stesso era il primo che non voleva che a mensa si parlasse di lavoro. Piccole premure, come ricordarsi i compleanni di tutti i suoi collaboratori o far recapitare regali alle loro mogli e compagne: su tali piccoli gesti ha stabilito una coerenza e una fiducia necessarie a conseguire grandi traguardi.

Anche il vestiario ha un suo perché, provate a pensare ai grandi imprenditori d'oltreoceano di altri settori, come ad esempio Steve Jobs, di lui vi tornerà subito in mente il maglioncino nero dolce vita che lo ha accompagnato, come un marchio di fabbrica, quasi come la sua “mela”, per tutta la sua breve vita. O Giorgio Armani, principe delle passerelle, sempre identificabile per quelle sue magliette nere e quell’abbigliamento minimalista, senza nessuna tentazione verso il vezzo o il dettaglio ad effetto.

Il super manager Sergio col maglione ha lasciato un segno indelebile con un guardaroba dallo stile semplice e minimal, occhiali da vista e abbigliamento scuro. Sergio Marchionne ha scelto di allontanarsi dalle sembianze del top manager in giacca e cravatta per preferire un’immagine più pratica e meno strutturata.

E, con quel maglione sempre uguale, ha preso parte a tutti gli incontri che hanno caratterizzato la sua carriera,  anche le trattative più delicate.

Insomma delle persone uniche ma riconoscibili dall’abbigliamento anche se non troppo elaborato ed estroso.

Era un leader e un trascinatore, anche per le nuove generazioni, dedicava molto tempo a parlare con giovani nelle università. Schivo con i giornalisti, schietto con i sindacati e sfacciato in tutti i tavoli cui si è seduto per prender parte a una trattativa.

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