Targa personale: dopo dieci anni forse è la volta buona

Targa personale: dopo dieci anni forse è la volta buona
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La norma c'è ma è inattuata da anni. Pare però che adesso il Governo voglia finalmente farla entrare in vigore
21 marzo 2019

Il Ministero dei Trasporti potrebbe presto rispolverare la norma, risalente al 2010 ma rimasta inapplicata per la mancanza dei regolamenti attuativi, che prevede la targa personale. La targa, cioè, non più legata al veicolo ma al proprietario. Che, dunque, non dovrebbe più essere richiesta ad ogni nuova immatricolazione ma potrebbe essere trasferita dall'auto, ad esempio, precedentemente posseduta.

La norma, già presente al comma 3 bis dell'articolo 100 del Codice della Strada che sinora rimasta lettera morta. Recita così: «3-bis. Le targhe di cui ai commi 1, 2 e 3 sono personali, non possono essere abbinate contemporaneamente a più di un veicolo e sono trattenute dal titolare in caso di trasferimento di proprietà, costituzione di usufrutto, stipulazione di locazione con facoltà di acquisto, esportazione all'estero e cessazione o sospensione dalla circolazione».

Adesso, scrive Il Sole 24 Ore, potrebbe essere la volta buona. Dipende se verrà approvato lo schema di regolamento esistente, che forse sarà vagliato in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. Secondo il regolamento stabilito all'epoca ma mai entrato in vigore, una nuova targa resterebbe intestata al proprietario per 15 anni, oltre i quali si dovrebbe richiedere il rinnovo.

In caso di acquisto di un'auto usata, invece, si dovrebbe montare la targa di cui si è già in possesso, oppure richiederne un'altra. Se si possiedono più veicoli dello stesso tipo, invece, si dovranno richiedere altrettante targhe, come accade già oggi.

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