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Oltre 200 Tesla Cybertruck abbandonate in un parcheggi suburbano di Detroit: potrebbe sembrare l’inizio di un giallo automobilistico. Il 4 giugno 2025, il giudice Marla Parker ha ordinato la rimozione forzata delle auto elettriche dall’area commerciale di Hunter’s Square entro il 25 giugno. Il motivo? La loro presenza violava il regolamento edilizio locale, trasformando di fatto il piazzale di un centro commerciale in uno stoccaggio non autorizzato di veicolo nuovi.
Il Comune aveva già avvertito la proprietà dell'immobile a marzo, ma i richiami erano rimasti inascoltati. Così, quando a fine maggio il numero di Tesla parcheggiate superava le 200 unità, la situazione è diventata insostenibile per la città. Il risultato è stato un provvedimento esecutivo, seguito dallo sgombero effettivo completato entro il 19 giugno. Dove siano finite ora tutte quelle Model 3, Model Y e Cybertruck non è dato sapere.
La vicenda ha riaperto una serie di tensioni tra l’amministrazione comunale e la società immobiliare Symmetry Property Management, proprietaria del centro commerciale. Già l’11 marzo era stata sporta una denuncia per la presenza “improvvisa” di almeno 20 Tesla nuove di zecca. Da lì in poi, il numero è cresciuto progressivamente, arrivando a 121 veicoli il 6 maggio, secondo i rilievi della polizia municipale.
Il property manager di Symmetry, Devin Crum, ha provato a difendersi sostenendo che l’utilizzo dell’area era stato approvato da due precedenti funzionari dell’urbanistica, vista l’esistenza di un contratto di affitto con Tesla. Ma per il supervisore della divisione urbanistica non esisteva alcuna documentazione ufficiale che legittimasse quello stoccaggio.
Alcuni residenti si sono lamentati per l’invasione silenziosa delle Tesla: “Nessuno vuole vedere centinaia di Cybertruck ogni giorno fuori dal centro commerciale”, ha dichiarato uno degli abitanti a CBS News Detroit. Le auto erano parcheggiate vicino a un ex negozio Bed Bath & Beyond e a un ancora attivo Buffalo Wild Wings, peggiorando l’immagine di un’area già in crisi commerciale.
Tutto questo succede a pochi mesi dall’apertura di un nuovo Tesla showroom e service center di oltre 8.600 mq nella vicina West Bloomfield, ricavato da un ex Barnes & Noble. È proprio da lì che sarebbero partite le consegne dei veicoli “già venduti e pronti per essere recapitati”. Ma il fatto che un centro assistenza così grande non disponga di spazio sufficiente per gestire la logistica solleva più di una domanda sull’organizzazione interna della casa di Elon Musk.