USA: si sfalda il fronte delle aziende pro-Trump

USA: si sfalda il fronte delle aziende pro-Trump
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
General Motors e Nissan si sfilano dal gruppo dei costruttori che appoggiavano le politiche (poco) ambientali dell’ormai ex presidente
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
7 dicembre 2020

Dopo il costruttore locale General Motors, anche Nissan Motor Co. ha ufficializzato l’intenzione di uscire dal pool di Case automobilistiche che aveva spalleggiato Donald Trump nel suo tentativo di impedire alla California di emanare leggi più stringenti in tema di emissioni dei veicoli.

Nei giorni scorsi, l’azienda di Detroit aveva clamorosamente scelto di non proseguire la battaglia legale in corso, abbandonando quindi il presidente repubblicano uscente: una mossa che è servita per entrare nella grazie di ottenendo del democratico Joe Biden, presidente eletto a novembre e che entrerà in carica a gennaio.

Ora si registra l’ulteriore inversione rotta da parte del colosso nipponico: «Siamo fiduciosi che trattative tra l'industria automobilistica, l'amministrazione Biden e la California possano determinare una serie di standard nazionali di buon senso, che aumentino l'efficienza e soddisfino le esigenze di tutti gli automobilisti americani»,si legge in un comunicato ufficiale di Nissan.

Continua così a sfaldarsi il fronte pro-Trump, di cui facevano parte oltre a GM e Nissan anche Toyota, FCA, Mazda, Hyundai, Kia, Mitsubishi e Subaru, spalleggiate dalla National Automobile Dealers Association, che ad ottobre 2019 scesero apertamente in campo a sostegno di Trump per impedire alla California di stabilire proprie regole riguardo le emissioni di scarico e l’efficienza del carburanti, superando quindi i limiti federali.

Un’azione dirompente, che portò a luglio 2019 Ford, Honda, Gruppo Volkswagen e BMW ad un accordo con la California sulla riduzione delle emissioni dei veicoli che apparve un compromesso ragionevole, assendo meno rigoroso delle regole adottate da Barack Obama ma superiore alle nuove regole più permissive stabilite dell'amministrazione Trump.

Il fronte delle aziende appare quindi ancora diviso su come procedere nel rapporto con la Politica federale, mentre si avvicina la data del cambio di residenza alla Casa Bianca che si annuncia foriero di grandi novità anche in tema ambientale.

Biden, infatti, ha da sempre indicato il potenziamento della mobilità elettrica come una priorità assoluta: anzi, da utente convinto di vetture a zero emissioni, si è impegnato ad investire somme cospicue (si parla di miliardi di dollari) per arrivare in pochi mesi ad oltre mezzo milione di stazioni di ricarica in tutti gli stati americani, oltre a ipotizzare sussidi e crediti d'imposta per l'acquisto di veicoli elettrici.

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