Vacanze Sicure? Mica tanto!

Vacanze Sicure? Mica tanto!
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Alla vigilia delle partenze estive, l’indagine di Assogomma e Polizia Stradale sullo stato degli pneumatici rivela una situazione peggiore rispetto agli anni passati
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
13 luglio 2018

Quasi 10.000 veicoli controllati, esame attento sullo stato delle gomme, sulla conformità a quanto riportato sul libretto di circolazione, verifica dello spesso del battistrada: da quindici anni l’indagine “Vacanze Sicure“ svolta dalla Polizia Stradale e promossa da Assogomma e Federpneus, valuta la condizione delle “scarpe“ delle auto degli italiani.

Ebbene, la fotografia scattata quest’anno non è a colori, ma in un preoccupante bianco-nero, con molte, troppe zone grigie.

Se, infatti, l’anno scorso le non conformità totali delle auto sottoposte a controllo si attestavano a un già pericoloso 17,93%, oggi questo dato sale al 24,72% ed in un solo anno i veicoli con pneumatici non conformi sono passati dal 15,26% al 18,32 %. 

Un responso allarmante, che in parte si spiega con il costante invecchiamento del parco circolante in Italia: se nel 2010 era di 9 anni e sette mesi, nel 2017 arriva a 11 anni e sette mesi. 

Inoltre, a rendere ancora più preoccupanti i dati, l’età media delle vetture controllate in questa indagine è di 8 anni e due mesi, di 3 anni e cinque mesi più giovani rispetto alla media: quasi il tempo della prima revisione e il tempo di scadenza dei noleggi a lungo termine.

I controlli effettuati dalla Polizia Stradale hanno riguardato per circa il 50% veicoli con oltre 10 anni di età: su questi vecchi veicoli le non conformità complessive sono quasi doppie rispetto a quelle dei veicoli con meno di 10 anni.

La prima conferma dell’indagine è che quanto più un veicolo è vecchio, tanto più diventa carente la manutenzione, delle gomme in primis. 

I dati dimostrano una correlazione diretta tra i veicoli non revisionati e la loro età, correlazione che si ritrova per i danneggiamenti che raddoppiano, e per la non omogeneità, che triplica, con il passare degli anni, mentre gli pneumatici lisci invece sono quasi una costante.

I pneumatici lisci rilevati sono in fortissima crescita con valore complessivo dell’8,95% (lo scorso anno erano il 5,17%), con alcune regioni che presentano medie più che raddoppiate: emblematico il 19,45% del Molise, con un picco del 27,38% di Campobasso, o il 16,14% del Lazio che però a Frosinone tocca il 28,33% e a Latina al 24,31%.

Le vetture con pneumatici non omogenei sono il 4,67 % del campione, con punte negative in Abruzzo dell’8,13 %, e del 6,73 in Molise: montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse o con due pneumatici invernali e due estivi, il cosiddetto «equipaggiamento misto».

Il dato del pneumatico non omologato si attesta al 3,15 del campione con picchi negativi che arrivano al 10,6% nel Lazio e al 5,1% in Umbria.

La quota di presenza del pneumatico invernale ancora montato a giugno si conferma all’intorno del 35% del campione, equamente suddivisi tra gomme M+S e gomme M+S con pittogramma alpino.

Nel 2017 il rapporto tra M+S ed M+S con pittogramma alpino era di 2 a 1: questo dato rivela come il mercato si stia orientando verso prodotti invernali non solo autocertificati ma che abbiano superato test omologativi.

La percentuale complessiva dei pneumatici con danneggiamenti visibili ad occhio nudo è del 3,46%, con picco del 5,91% nel Lazio; nel 2015, anno dell’ultima indagine in questa regione, il Lazio era al 4,2%.

Negli ultimi otto anni di controlli, le non conformità totali sono costantemente aumentate: a fronte di un veicolo non in regola nel 2011 oggi ce ne sono quasi 3,5.

Pneumatici in perfetta efficienza, ricordiamo, sono una condizione fondamentale per la sicurezza dei nostri viaggi.

Il Direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, ha così commentato i risultati della ricerca: «Per trovare dati così sconfortanti bisogna tornare indietro di 15 anni, alle primissime indagini. Questo dato deve farci riflettere e forse dobbiamo capire se i motivi di questo enorme passo indietro siano da ricercarsi solo nell’invecchiamento del parco auto e nella sempre minore disponibilità delle famiglie o se ci siano altre ragioni. L’uso del pneumatico liscio è molto pericoloso anche in un periodo estivo, quando rovesci a carattere quasi tropicale riversano sulle strade grandi quantità di pioggia in pochissimo tempo, aumentando il rischio di aquaplaning. Un’auto con gomme lisce può raddoppiare lo spazio di frenata rispetto alla medesima vettura con gomme in buono stato. Inoltre, come Assogomma, crediamo sia arrivato davvero il momento di pensare a strumenti che premino gli automobilisti virtuosi: se l’effetto delle sanzioni non riesce ad invertire la rotta, allora perché non compensare con strumenti di recupero fiscale chi, rispettando la propria e l’altrui sicurezza, acquista ed usa pneumatici in regola?».

Potrebbe sembrare una provocazione, ma sarebbe interessante iniziarci a ragionarci sopra...

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