WRC16 Portogallo. Super Meeke (Citroen) vola sulla 1a Tappa

WRC16 Portogallo. Super Meeke (Citroen) vola sulla 1a Tappa
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
Grandissima giornata del britannico, che trascina la pre-pensionata DS3 ad un successo parziale strepitoso. Paddon Fuori, Latvala in ritardo e Neuville “abbottonato”. Morale: Ogier è 2° e Sordo 3°
  • di Piero Batini - Manrico Martella
21 maggio 2016

Porto, 21 Maggio. Come funziona il Vodafone Rally Portogallo? Bene, tra alterne fortune e colpi di scena, tra soddisfatti e (non) rimborsati. Come tutti i Rally del Mondiale, come tutti gli eventi di grande caratura. Ma in Portogallo quest’anno è tutto un po’ di più. Come abbiamo suggerito il plus portoghese dipende in larga parte da fattori esterni alla pur grande, buona volontà degli organizzatori. Ci sono momenti della Storia in cui gli eventi sono fortemente influenzati dalle azioni di uomini eccezionali, e altri nei quali a portare tutto su un livello più alto sono… le macchine. Come durante la rivoluzione industriale. Agli organizzatori spetta il compito di far sì che il terreno delle azioni sia il migliore. In Portogallo l’hanno fatto, e il Rally è immediatamente decollato.

Resta da capire come fanno, le Squadre delle Macchine ufficiali, a correre in questa sorta di micidiale dicotomia tecnica. Divisi da due missioni non negoziabili

Resta da capire come fanno, le Squadre delle Macchine ufficiali, a correre in questa sorta di micidiale dicotomia tecnica. Divisi da due missioni non negoziabili. Da una parte partecipare ai Rally del Mondiale, che non è materia che si può preparare nei ritagli di tempo o con soluzioni di compromesso. Dall’altra, la “mission” di sviluppare le nuove “belve” basate sulle specifiche regolamentari 2017, anno della rivoluzione annunciata, ma già scatenata. L’impegno è immane, e richiede una grande freddezza nel prendere decisioni che possono voler dire un balzo in avanti o un frustrante scarto laterale, o peggio ancora ricominciare da capo. E mentre prototipi e “muletti” vanno a caccia di riferimenti nei test, le Macchine da guerra si battono per un successo che oggi vale una buona parte del domani. Viene da pensare che parte almeno del progresso destinato al futuro abbia dei riflessi eccellenti anche nel consolidamento del presente.

Gli schemi “comportamentali” sono di diversa natura. Per esempio, all’apparenza, mentre i prototipi Polo ’17 macinano chilometri ormai da svariati mesi, le Volkswagen di oggi segnano il passo affidando quasi esclusivamente all’efficienza del Team di Jost Capito e agli Equipaggi il compito di difendere le posizioni. Che poi lo sanno far bene e possono contare sull’effetto volano di tre anni di dominio inavvicinabile. Sempre a dar retta alle apparenze, ma con maggiori evidenze, Hyundai sta facendo un lavoro strepitoso. La i20 2017 va avanti in parziale segretezza, ma lasciandosi sfuggire risultati incoraggianti, la R5 esce allo scoperto chiamando un posto di ruolo tra le grande della sempre più agguerrita e interessante “Serie B”, e intanto la i20 2016 fa il salto di qualità. Tutti al posto giusto nel momento giusto. Il cerchio è perfetto.

Anche le Ford di Malcom Wilson fanno ben parlare di sé su più fronti, e sebbene in apparente, leggero ritardo rispetto alle avversarie, le Fiesta in configurazione R5 2016 e quelle impegnate nel WRC “Senior” espongono premesse molto interessanti. Meno evidente, più “personalizzato” e per questo riferibile a interpretazioni di genere diverso, è il progresso dell’impegno Citroen. Vacci a capire qualcosa. Chiamate al pre-pensionamento, le DS3 sono gestite da una struttura che ha il compito di mantenerle “in vita” ma nello stesso tempo di farle scomparire gradualmente, senza far rumore. Un compito che serve anche per mettere ordine nell’utilizzo agonistico dei Marchi. Fanno una Corsa qui, un Rally la, in effetti defilandosi progressivamente, ma poi, d’un tratto, arriva quel geniaccio dell’Inglese e le suona a tutti.

E siamo nel presente. Nel presente in cui Kris Meeke è in testa al Vodafone Rally Portogallo al termine della prima tappa. Clamorosamente, se vogliamo, visto la lunga lista di pretendenti al primato di uno dei Rally più divertenti e “combattibili”, ma con tale merito da far pensare, ancora, che starsene un po’ fuori a provare la macchina del futuro fa bene al morale e, via lo stress, all’efficienza. I detrattori dell’inglese diranno che il Team Abu Dhabi Citroen ha avuto la fortuna di “indovinare” la mescole per il secondo giro, che Meeke ha ereditato il miglior tempo della quinta speciale neutralizzata e che, soprattutto, l’ha vinta senza guidare conservando gomme nuove per le speciali successive. Tutte “carognate”. Vero delle gomme dure, ma può essere anche bravura nello sceglierle, vero anche delle conseguenze dell’ecatombe della 5° Speciale, la seconda Ponte de Lima durante la quale Paddon e Tanak sono rotolati nella scarpata, il primo mandando a fuoco macchina e bosco, ma il tempo “ricalcolato” si basa sulla performance dell’inglese al primo passaggio. Di fatto, dunque, Meeke ha vinto due delle tre speciali del primo giro, e tutte quelle del secondo, lasciando a Neuville solo il compito di intrattenere gli spettatori sul doppio, cortissimo impegno finale del giorno. Ogier aveva poco più di dieci secondi di ritardo prima dell’assistenza, e trenta al fine tappa, e così Sordo. Difficile fare meglio di quello che ha fatto Meeke nel venerdì portoghese!

Il “Vola Magico Meeke!” è contagioso. E intanto. Ogier arranca, primo giro bene, secondo scavato. Contro gli avversari forse, ma contro il regolamento non si può fare di più. In questo “transitorio” di Mondiale, con quasi quaranta punti di vantaggio, il “vero” Ogier lo si vede soltanto la domenica.

Paddon vola nella scarpata, brucia l’erba e manda a fuoco la i20. Non è il sequel che il neozelandese si era augurato dopo la vittoria in Argentina, ma è perdonato perché la colpa è di un “difetto” della strada. Infatti poco dopo Tanak concede il bis nello stesso posto e, per fortuna, può approfittare dei pompieri già lì e salvare la Fiesta. Bene, era dal Messico 2015 che Ott non volava. Latvala non ce la fa a ripetere l’exploit dell’anno scorso. È vero che resta senza servo sterzo, ma anche prima del problema meccanico contro Meeke niente da fare. Tutti contenti dei differenziali nuovi in Casa Hyundai, ieri. Meno felici oggi, tranne Sordo, che ne approfitta per catturare quel raggio sole che di Rally in Rally bacia una Hyundai. Contento anche Neuville, non al 100%, blindato dalla paura di commettere un errore, anche piccolo, che sarebbe davvero di troppo.

Ora sabato, tre più tre prove speciali. E via così verso Fafe.

Foto: Manrico Martella, Demis Milesi, Jorge Cunha, Carlo Franchi, Nikos Mitsouras, Pure Agency WRC

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