WRC17 RallyRACC. Atmosfera catalana, a Ogier (M-Sport) lo shakedown

WRC17 RallyRACC. Atmosfera catalana, a Ogier (M-Sport) lo shakedown
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La quiete prima della tempesta. Questa è l’impressione generale che si ricava alle prime mosse di un Rally che potrebbe essere la chiave del Campionato, primo match point per M-Sport. A Ogier lo shakedown
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
6 ottobre 2017

Salou, Spagna, 5 Ottobre 2017. Tempo di shekedown. Motori accesi e adrenalina liberata con molta moderazione. L’imperativo è non sbagliare, ma anche la prudenza è un vestito che ad alcuni va stretto. Sta bene a Ogier, impeccabile, che continua ad amministrare un piccolo vantaggio, più “umano” e fluido ma pur sempre una briscola da tenere buona per un carico. È strettissimo, invece, o vale come una moneta di latta, per Neuville, Latvala, anche Tanak e Meeke in modi diversi, Piloti e Case impegnati fino all’ultima risorsa per far pendere dalla loro parte la bilancia del Rally, di fine Campionato, magari dell’intera stagione.

Insieme alle vicende del Rally, persiste l’alta pressione della ormai diluita e stressante materia delle trattative per la definizione del futuro di alcuni pezzi chiave dello scacchiere. Insomma, la posta in gioco è molto alta, e l’istruttoria del Rally ha manifestato la chiara intenzione di tutti di non lasciare niente al caso. L’atmosfera della Regione tesa a diventare Nazione è… tesa, e anche quella del Rally è espressa con una falsa quiete che sottintende la necessità di concentrarsi al massimo sugli obiettivi e sui metodi per centrarli. Ecco una panoramica “meteo” su questa strana quiete prima della tempesta.

Latvala, per esempio, si tiene concentrato sui fronti del Campionato, del miglioramento della Toyota e del suo futuro con grande fair play. Dice il finlandese: già molto buona la Yaris WRC sulla terra, ancora da migliorare sull’asfalto, l’idea di correre per una comparsata non è nelle sue corde, e dunque in ogni caso continuerà a combattere per un successo parziale o, più lontano ma ancora possibile, di Campionato. Per quanto riguarda il suo futuro, parliamo del volante e non del suo nuovo, bellissimo museo o dell’impegno nel caffè, Latvala dimostra di essere sereno e concreto, soprattutto non si nasconde dietro al tendone del Rally-Mercato. La sua situazione è definita al 98%, con il restante, scarso due per cento che sarebbe solo il perfezionamento di dettagli di una sostanza da confermare per acclamazione. Risultato previsionale di Mondiale? Latvala vede Ogier con un robusto vantaggio di posizione.

E Neuville, allora? Neuville non ha niente da perdere, sicuramente non di più di quanto non abbia già buttato e regalato. Deve e vuole recuperare quei maledettissimi 17 punti e vincere il Mondiale. Non è presunzione, né boria. Il belga ha dimostrato di essere in grado di gestire sia una leadership che le singole prove, sia all’attacco che in difesa. Ora è il momento di attaccare e questo comporta dei rischi, ma diventare Vice Campione non è il suo obiettivo e la linea tattica maturata e ormai sedimentata lascia il Campione belga in un uno stato di relativa serenità e di apparente grande controllo emotivo. Quello che serve, insomma, per mantenere tonico lo spirito e lucida la mente alla vigilia di una grande battaglia.

Per questo può contare sull’appoggio incondizionato, e logico, della sua Squadra, che ha fatto molto per il suo Campione, da sempre e più di quanto appaia. L’ha accudito nei momenti di debolezza e di difficoltà, l’ha supportato nelle scelte, gli ha affiancato Tecnici e Piloti in grado di dargli una mano consistente e personalizzata. Risolto il problema Neuville, Nandan Boss ha adesso l’analogo, per certi versi, problema Paddon, non presente in Spagna per lasciare il posto al neo-acquisto Mikkelsen, proprio in questi giorni promosso a guida ufficiale Huindai Motorsport per i prossimi due anni in modo che abbia una motivazione di più per mettersi a disposizione della causa di Neuville.

Dice Nandan: “Perché si possa vincere i Campionati per cui siamo ancora in corsa devono succedere molte cose. Dobbiamo vincere le gare, anzi, fare primi e secondi in due di quelle che restano, e vincere la terza, è chiaro. Non sappiamo cosa hanno in mente a M-Sport, ma sappiamo cosa non dovrebbero fare, e per noi la lista dei to do è chiarissima. Anche per questo abbiamo chiarito la posizione di Mikkelsen, è uno stimolo in più e, visto che vogliamo cercare di vincere fino all’ultimo chilometro, abbiamo ritenuto di dover prendere questa decisione in maniera netta e spedita. Almeno questa è fatta. Mi chiedi se in questo modo ci defiliamo dalla vetrina Ogier? Al momento abbiamo definito questa… e poi in fondo abbiamo già quattro macchine ciascuna con un Equipaggio ma - verità o non dire nulla mi chiedi? - non dico niente. Sordo? Sì, è un Pilota che sull’asfalto qui può andare forte, e sulla terra parte da una buona posizione. Paddon? Di sicuro qui avrebbe sofferto l’asfalto. È stato un po’ sfortunato, le cose sono andate così, ma secondo me resta un Pilota molto forte. Dobbiamo cercare di stargli vicini tutti quanti, e risollevarlo mantenendo intatto tutto l’appoggio del Team. Lui sa di averlo.”

In casa Citroen si è lavorato molto, sulla Macchina, sull’assetto e, certamente su un futuro il cui obiettivo dichiarato è Ogier alla guida di una C3 WRC. Niente è dato per scontato ma l’obiettivo appare chiaro: da qui alla fine tornare ad essere protagonisti. Esserlo, non c’è altra possibilità, vuol dire far tornare a Meeke il sorriso sulle labbra. L’irlandese, invece, non sorride affatto ma sembra essere il ritratto di quella quiete prima della tempesta che contagia tutto l’ambiente della vigilia del RACC. Scuro in volto ma non contrariato, concentratissimo, è certo che Meeke ha un obiettivo chiarissimo davanti a sé. Vuol dire anche che c’è un’idea di svolta nell’assetto del Team, o meglio della Macchina, che gli restituisce quella fiducia necessaria per farla rendere al 100%. A questo proposito, ci sembrava logico e necessario un aggiornamento dell’ultima ora, un bollettino tecnico sullo stato di avanzamento della C3 WRC che completi la nostra precedente, più estesa intervista a Cristophe Besse, Direttore Tecnico.

“L’obiettivo, come sappiamo, è quello di risolvere il problema dell’efficienza della C3, lavorando in simultanea su più fronti e su dei dettagli, anche piccoli. Lo confermiamo, non un problema grave ma più soggetti tecnici su cu lavorare contemporaneamente. In questi quasi due mesi dal Rally di Germania ovviamente abbiamo lavorato in questa direzione e verificato lo stato di avanzamento costantemente, con dei test specifici. Cercando di rappresentare da 1 a 100 la strada da fare, possiamo ritenere di aver fatto, adesso, una metà del cammino necessario per raggiungere il pieno potenziale della Macchina. Abbiamo lavorato specialmente sulla geometria delle sospensioni e sugli ammortizzatori, e tutto il tempo sui differenziali. Anche il motore è stato oggetto di qualche piccola miglioria tesa a recuperare ancora un po’ di coppia ai bassi regimi. Adesso si tratta anche di tradurre questi miglioramenti in nuova fiducia dei Piloti. Così abbiamo effettuato diversi test utilizzando di volta in volta tutti i nostri Piloti, e creato delle occasioni briefing nelle quali gli Equipaggi potevano trasmettere le nuove sensazione al resto della Squadra. Chi ha effettuato gli ultimi test ha aggiornato che aveva svolto i primi, e tutti sono stati messi puntualmente al corrente dei miglioramenti apportati alla Macchina.”

Ecco perché Meeke è così concentrato. Spera, forse sa di avere tra le mani una grande possibilità di riscatto dell’intera stagione altalenante. Grande Pilota! Sul fronte del futuro, invece, tutti abbottonati. Anche Al Qassimi. Schierato in Spagna al posto di Breen, come da programma iniziale, lo Sceicco del Team Citroen Total Abu Dhabi vede ancora un futuro di attesa davanti a sé: “Abbiamo parlato molto, di Piloti, di assetto della Squadra e di sviluppo della Macchina. Abbiamo molte idee ma al momento nessuna di queste è stata finalizzata. È una situazione nella quale ci si trova ad aspettare qualcosa che accadrà sempre il mese prossimo, verosimilmente tra qui, la Spagna e il prossimo Rally di Galles. Anche sul fronte del Cross-Country non abbiamo ancora deciso niente, e molto dipende dal nostro impegno nel WRC. Aspettiamo, dunque, così da mettere a posto tutti i tasselli ed avere il tempo per affrontare la decisione di partecipare alla prossima Dakar con Peugeot. Anche loro devono prendere delle decisioni, soprattutto sul futuro, certo, solo che se aspettiamo troppo poi non abbiamo il tempo di… iscriverci.”. Quindi atmosfera calma, super concentrata anche nei ranghi di Citroen Sport.

E calma assoluta, quasi piatta, di routine, sotto le tende di M-Sport, vera Factory, autentica, esemplare Fabbrica del WRC a dispetto del ruolo da “privatone”. In effetti la Squadra di Malcolm Wilson è la sola ad aver trasformato tutti gli obiettivi e le ambizioni almeno in grosse probabilità. Ancora sovvertibili, certamente ed è il bello di questo Mondiale, ma quando mancano ancora oltre 3.000 chilometri alla fine della stagione sembrano sempre di più certezze. L’unica nota di turbativa è l’assalto, discreto ma costante, martellante, al povero Ogier, reo di non dare alcuna soddisfazione ai cacciatori di scoop. Tutti lo scrutano in cerca di un indizio, di un’ispirazione, gli si avvicinano appiccicosi nel tentativo di ipnotizzarlo o di leggere nella sua mente. Lui non sa più cosa dire che non abbia già anticipato o dichiarato. Eppure c’è ancora chi gli chiede se lo preoccupano l’aggressività di Neuville o l’arruolamento di Mikkelsen, se Ford arriva o no a dare una mano a tutti, se conta più lo stipendio o la gloria, se è vero che sia lui che Neuvulle dividono equamente, 50 e 50, le probabilità di vincere il Mondiale, se la strada Hyundai o l’ipotesi di un anno sabbatico sono un’opzione, se, se se... Il Campione sorride, per un attimo si china come per cercare la doppietta sotto al tavolo, poi alza gli occhi al cielo, ma in quel modo che sembra essere un mistico richiamo alla riflessione e, pazientemente, ricapitola. Niente di deciso, ancora, no anno sabbatico, quattro volte Campione e quasi cinque, quindi giusto che se un anno si può correre a stipendio ribassato quello successivo si può anche chiedere di considerare il curriculum. In ogni caso in Spagna non per trattare urgentemente il suo futuro, ma per correre e fare bene, come sempre!

La Squadra di Malcolm Wilson è la sola ad aver trasformato tutti gli obiettivi e le ambizioni almeno in grosse probabilità. Ancora sovvertibili, certamente ed è il bello di questo Mondiale, ma quando mancano ancora oltre 3.000 chilometri alla fine della stagione sembrano sempre di più certezze

“Vogliamo fare un passo avanti, vincere o no comunque ottenere un buon risultato, magari fare come in Germania, più punti di Neuville, non fare errori. Massimo rispetto per Thierry, ma siamo in vantaggio, è meglio stare davanti che dietro e dunque intendiamo stargli davanti, è logico, sarebbe stupido il contrario. Ci sono ancora delle cose da regolare per l’avvenire, certo, ma sono sereno, non ho una particolare pressione che mi impone di fare questo o quello, cerco in questo Mondo ancora e sempre motivazioni e piacere, e per fortuna le ho e ho anche un sacco di progetti davanti a me, possibili.”

Li vediamo passare ma pensiamo ad altro, in particolare a questa strana quiete concentratissima. Escono i risultati dello shakedown: 1 Ogier 2:05.2, 2 Meeke 2:05.5, 3 Mikkelsen 2:05.9, 4 Sordo 2:06.3, 5 Tanak 2:06.3, 6 Latvala 2:06.9, 7 Ostberg 2:07.0, 8 Neuville 2:07.1, 9 Hanninen 2:07.3, 10 Evans 2:07.6. Meeke subito fortissimo, Ogier sorpasso nel finale, emersione Sordo e, almeno un po’ pur riconoscendogli tutto il valore, sorpresa Mikkelsen. In realtà non vale la pena di cercare degli indizi nel risultato dello shakedown, il “pistino” misto asfalto-terra alle porte di Salou era troppo sintetico e particolare per dare un’idea di preview. Prendiamo comunque il risultato come l’augurio di un Rally “inevitabilmente” molto interessante.

Foto: Manrico Martella

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