WRC18 Italia Sardegna. Latvala, Ogier, Neuville. Tre situazioni diverse, ma delicate

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Troppa importanza alla matematica. Classifiche e risultati parlano chiaro, ma sono pochissime le situazioni davvero perfette. Molte altre sono, invece, psicologicamente delicate. Qualche esempio d’attualità, Latvala, Ogier, Neuville
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 giugno 2018

L’Alguer, 7 Giugno 2018. Venti punti sotto, hai perso il Mondiale. Venti punti sopra, l’hai vinto. Matematica allo stato purissimo del verdetto. Ma che succede se avanti e indietro, e viceversa nel giro di tre Rally, sono gli stessi due Piloti ad alternarsi nel ruolo di vincitore e vinto? Succede che la matematica è… precisa fino a un certo punto, e che l’instabilità scientifica è fonte di pressione, di stress, di delicati processi psicologici che possono giocare brutti scherzi. Tenere sotto controllo questo fattore, quando sono in gioco potenze, velocità, veri e propri combattimenti e talvolta pochi secondi a fare una grande differenza, può essere un impegno enorme. Il Rally Italia Sardegna eredita la situazione per molti aspetti nuova, che si è venuta a creare in Portogallo in virtù di una decimazione anomala che ha lasciato qualche segno rilevante. C’è stato l’avvicendamento tra Ogier e Neuville in testa al Campionato, l’”esplosione” di Latvala, Tanak e dello stesso Ogier, la “scomparsa” di Meeke. Situazione nuova che impone una revisione delle strategie, quando possibile, e dunque dell’atteggiamento dei singoli di fronte ai mutati scenari. Vediamo alcuni esempi di reazione di fronte a uno stato di possibile instabilità psicologica dovuta al cambio di situazione generale.

Jari-Matti Latvala. Sei mesi fa era il “boss” del Team Toyota Gazoo. Arrivato all’improvviso dall’abbandono di Volkswagen, “J-M” ha svolto un gran lavoro per lo sviluppo della Yaris WRC, e meriterebbe tantissimo di raccogliere anche qualche frutto personale. Invece è cresciuto ed è stato promosso Lappi, ed è arrivato quasi a furor di popolo Tanak. Da leader a, quanto meno, co-protagonista, e con risultati non eccelsi, è possibile che Latvala si trovi in una situazione difficile da gestire, di quelle che possono condizionare negativamente un programma. Abbiamo chiesto, magari anche brutalmente per sollecitare un risultato in Sardegna che riteniamo perfettamente nelle corde di Latvala, e Jari-Matti si è soffermato su una breve disanima nella quale ha messo sé stesso al centro.

Jari-Matti Latvala. “Mmmmm. Sì, in effetti, se guardo alla mia nona posizione in classifica, e a come si sono sviluppati gli eventi per me negli ultimi… eventi del Mondiale, certamente capisco che la gente sia più contenta di volgere lo sguardo verso chi vince, chi si afferma, chi occupa una migliore posizione. Okey, la stagione è iniziata non male, ma venivamo da un finale di stagione più difficile, e forse mi sono dovuto far carico di una certa pressione. Il “Monte” non è andato male, ma in Svezia abbiamo dovuto cambiare qualcosa nelle regolazioni e non abbiamo trovato la velocità che speravamo di avere, non così rapidamente. La mia guida è diventata più aggressiva, e forse questo ha creato qualche problema invece di risolverne altri. In Portogallo non ero preoccupato per la velocità, e quando le cose sembravano virare dal lato negativo a quello positivo, il “click” invece non è andato nel verso giusto. Adesso arriva il Rally Italia Sardegna. Mi piace questo Rally, quest’anno è più tecnico che mai e la mia posizione di partenza può aiutarmi un poco, pioggia permettendo. L’obiettivo è portare a termine il Rally in modo “pulito”, chiaro, ritrovare la fiducia e la confidenza. Il problema, sai, è che quando metti in fila diversi risultati non buoni, ritrovare la fiducia richiede molto più tempo di quanto è stato sufficiente per perderla!” In Bocca al Lupo Jari-Matti!

Sebastien Ogier in azione in Sardegna
Sebastien Ogier in azione in Sardegna

Cinque volte Campione del Mondo, costantemente al comando e dominatore. Il regolamento vuole, non si capisce bene perché, che il leader debba soffrire. Per questo lo si costringe a partire per primo ad ogni Rally, e quindi all’umiliazione di pulire le strade. Alla lunga è snervante, logorante. Poi, d’un tratto, Ogier sbaglia, Neuville arriva come un treno e, senza suonare, sorpassa e fa per andarsene. Ogier partirà dopo Neuville in Sardegna, il che, insieme all’incertezza del meteo, è una chiave di lettura nuova per il Rally e per il Campionato. Ogier potrebbe essere sollevato, ma allo stesso tempo stizzito per il fatto che, se piove, il “sacrificio” di Neuville sarebbe ridotto. Sentiamo.

Sébastien Ogier. “Il meteo indecifrabile può creare delle situazioni imprevedibili. Il problema non è perdere il filo perché non si riesce a sapere che tempo farà, ma essere sempre pronti ad affrontare una situazione di cambiamento imprevista o improvvisa. In fondo non dovrebbe cambiare molto. Se piove Thierry potrebbe avere un minore svantaggio, se è asciutto io potrei avere un piccolo vantaggio. In ogni caso, primo e secondo, non stiamo parlando di differenze abissali. Diciamo che la sensazione più chiara derivante dal fatto di non partire per primo è una sorta di sollievo. La maggior parte delle volte negli ultimi cinque anni è successo così, e l’ho sentito spesso come un fatto frustrante. Soprattutto se capita che Piloti forti e veloci, per diverse circostanze, partano molto indietro beneficiando di un grande, significativo vantaggio. Credo che non ci siano dubbi sul fatto che partire sempre per primi a queste condizioni sia frustrante. Anche quando non è una grande differenza, è sempre una piccola chance che viene offerta a chi parte dopo di te. In certe condizioni partire per primo diventa ancora più frustrante perché sai già che è quasi impossibile vincere. È possibile il contrario, come abbiamo dimostrato vincendo in Messico. Partiti secondi, abbiamo avuto una chance da giocare e abbiamo vinto.” In Bocca al Lupo Sébastien!

Thierry Neuville al Rally Sardegna
Thierry Neuville al Rally Sardegna

Thierry Neuville pare finalmente rincuorato. Si trova finalmente in quella posizione che ha sognato per una vita, e che ha anche assaggiato per poi dover rimettere il tappo alla bottiglia di champagne. La situazione attuale di Neuville è di quelle che danno forza e sicurezza, ma è sostanzialmente nuova. Elaborare di conseguenza delle strategie, per quanto giuste, senza il conforto della sicurezza che deriva dall’esperienza, può rendere astratta ogni certezza, e rappresentare un pensiero invece che uno stimolo galvanizzante. Neuville sembra sicuro di sé, e senz’altro molto più maturo. Saprà davvero il fatto suo, il belga? È già sicuro di vincere, finalmente, il Mondiale che senz’altro merita?

Thierry Neuville. “Non cantiamo vittoria. La situazione è e resta complicata. Abbiamo solo 19 punti di vantaggio. Non è male, ma abbiamo già visto situazioni del genere cambiare repentinamente. Dunque bisogna considerare il momento nella maniera seguente: nulla è ancora fatto e la stagione è ancora lunga! Bisogna continuare ad avere un buon approccio con ogni Rally, essere regolari e di tanto in tanto cercare l’occasione della fuga. Oddio, in un certo senso un piccolo cambiamento c’è. Fino al Portogallo bisognava cercare di attaccare il più possibile. Ora, in Sardegna, è chiaro che bisogna tenere alto il tenore della Gara ma soprattutto evitare di prendere quei rischi che caratterizzano il Rally italiano. In sostanza in Sardegna bisogna imparare ad accettare di dover perdere un poco di tempo e di posizioni in certe situazioni. Essere primi a partire, proprio in Sardegna sarà molto difficile per noi, e sappiamo che abbiamo davanti a noi ancora dei Rally incerti, come la Finlandia, e dei Rally nuovi e sconosciuti come la Turchia. Poi arriveranno anche i momenti in cui sarà più favorevole attaccare e fare la differenza. Vedete bene che la stagione è davvero ancora lunga e per niente scontata. Attaccare o difendersi, poi, è un’attitudine che dipende anche da fattori oggettivi più contingenti. In uno stesso Rally, se “Seb” è davanti di una o due posizioni, difendersi è legittimo e un’ottima scelta. Se invece lui è primo o secondo, e io quinto con la possibilità di agganciare quarto e terzo, ecco che di fatto non c’è scelta, bisogna attaccare. Il Sardegna è comunque un Rally che mi pace molto. Sono salito sul podio, l’ho vinto, sì, giustamente mi piace molto e l’idea è quella di continuare la serie positiva. In Bocca al Lupo Thierry!

Foto: Manrico Martella 

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