Yugo ritorna: entro il 2027 una nuova citycar a due porte. Presentato il primo modello in scala a Monaco

Yugo ritorna: entro il 2027 una nuova citycar a due porte. Presentato il primo modello in scala a Monaco
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Dopo quasi due decenni di silenzio, Yugo si prepara a tornare sulle strade europee
8 maggio 2025

A rilanciare lo storico marchio balcanico, famoso per le sue piccole utilitarie degli anni ’80, è la società tedesca Globo GmbH, che ha svelato il primo modello in scala del nuovo Yugo durante il Car Design Event 2025 di Monaco, lo scorso 6 maggio.

Il nuovo modello sarà una compatta a due porte con motore termico, e promette di “catturare l’essenza del classico Yugo” combinandola con uno stile futuristico. Sarà disponibile sia con cambio manuale che automatico, mentre sono già allo studio varianti elettriche e nuove carrozzerie, anche se per ora nulla è stato confermato ufficialmente.

Il design della nuova Yugo è stato affidato al designer serbo Darko Marceta, che ha rivisitato le linee squadrate dell’originale in una chiave più moderna e aerodinamica. L’obiettivo dichiarato è quello di proporre un’auto molto accessibile, anche se il prezzo non è stato ancora reso noto.

I prossimi passi: un prototipo funzionante nel 2027

La prossima tappa cruciale sarà la realizzazione di un prototipo funzionante, che Globo promette di svelare il 15 maggio 2027 in occasione del Belgrade Expo. L’azienda spera che, una volta mostrato il concept definitivo, un costruttore automobilistico possa farsi avanti per avviare la produzione in serie.

Il nome Yugo evoca un’epoca precisa dell’industria automobilistica dell’Est Europa. Prodotta da Zastava Motors dal 1980 al 2008, la Yugo originale era una derivata della Fiat 127, ma con un’identità tutta sua. Fu uno dei pochi modelli esportati in Occidente da un paese del blocco socialista, diventando un simbolo della motorizzazione popolare nell’ex Jugoslavia.

La produzione si interruppe nel 2008, dopo anni difficili segnati dalle guerre jugoslave, dal crollo dell’economia balcanica e dai bombardamenti NATO che danneggiarono lo stabilimento di Kragujevac, oggi di proprietà di Stellantis. Qui ora si costruisce la Citroen C3, grazie a un investimento da 190 milioni di euro siglato nel 2022.

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