Honda FCX Clarity, l'auto ad idrogeno che emette solo acqua [Video]

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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo provato a Bolzano, dove trova posto la prima pompa di idrogeno realizzata in Italia, l'ultima generazione della Honda FCX Clarity. In regolare vendita in Giappone e California la futuristica berlina nipponica è l'ultima declinazione di una dinastia di prototipi e prodotti di serie
6 ottobre 2017

È ormai consolidato il fatto che quando si parla di futuro della mobilità la soluzione debba essere l'auto elettrica. In realtà la cosa è vera solo in parte perché oltre all'elettrico, che realmente potrebbe essere una soluzione solo per le auto cittadine, si potrebbero anche diffondere delle auto elettriche con pacchi batterie decisamente più contenuti ma alimentati da un generatore di energia (fuel cell) alimentato ad idrogeno: il concetto è sostanzialmente quello del treno americano o di vetture come la Chevrolet Volt/Opel Ampera che lavorano come veicoli elettrici ma producono la loro energia "on demand" direttamente sotto al cofano. La differenza è che la Honda FCX Clarity (FCX sta per Fuel Cell eXperience) sotto al cofano produce energia attraverso l'elettrolisi con l'idrogeno.

Una soluzione super-pulita, la vettura emette solamente acqua distillata, alla quale ovviamente manca attualmente una risposta in termini di produzione di rete distributiva del carburante: tralasciandogli aspetti tecnici legati alla costruzione di impianti che permettano la ricarica di idrogeno ad almeno 700 bar (cosa risolta con la legge del 31 marzo 2017) il problema almeno in Italia per questo carburante è rappresentato dai costi di produzione che sono elevatissimi rispetto al costo della benzina o del gasolio. Va molto meglio, invece, in Paesi che hanno surplus energetici (Germania, ad esempio) e potrebbero creare parte dell'idrogeno necessario semplicemente sfruttando meglio l'energia pulita che viene prodotta anche di notte, come nel caso dell'eolico, pur senza essere utilizzata.

Un carburante che può essere prodotto in loco dal benzinaio (la stiamo semplificando al massimo) con un impianto adeguato che dunque evita i costi di trasporto e che consentirebbe, a fronte dello sfruttamento di energia pulita, di mantenere i ricavi all'interno della zona di produzione a tutto vantaggio dell'economia locale: almeno questo è quello che gli studiosi del centro ricerce di Bolzano H2 Sudtirol ci hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa a margine della presentazione della Honda FCX Clarity.

Vettura, quest'ultima, che viene regolarmente prodotta in Giappone (anche se non in grandi numeri) per il mercato locale e quello della California: i due più grandi, oggi, per questo genere di alimentazione. Non è realmente in vendita, può essere noleggiata ad un costo ragionevole (490 dollari al mese) e per il momento rappresenta per Honda una fase di studio in cui i clienti seppur con tutta l'assistenza e la sicurezza di un'automobile tradizionale rappresentano una sorta di beta-tester di tecnologie che comunque sembrano essere molto più che pronte per la commercializzazione. Basterebbe, appunto, solo il via in termini di rete distributiva.

Tecnicamente la FCX Clarity è il frutto di 40 anni di studi nel mondo dell'idrogeno da parte di Honda anche se i primi veri prototipi di vetture "reali" hanno iniziato a circolare su strada nei primi anni 2000: la cosa sorprendente è che da una Stream (la monovolume 7 posti)...monoposto si è passati ad una FCX Clarity in grado di ospitare comodamente fino a 5 persone, con il motore elettrico e la cella ad idrogeno contenute all'interno del cofano motore (sono grandi come un motore V6) e due serbatoi in carbonio che rubano un po' di posto nel bagagliaio (comunque di 300 litri) pur assicurando un'autonomia di 650 km grazie ai 5 kg di idrogeno, equivalenti a 141 litri di volume d'aria.

Il tutto senza farsi mancare nulla in termini di prestazioni: il pacco battteria da 1,7 kw/h, che funziona come una sorta di stabilizzatore rispetto alle necessità prestazionali, consente alla FCX Clarity di avere prestazioni molto interessanti visto il motore da 177 CV che consente 165 km/h di velocità massima ed una accelerazione lineare e veloce grazie anche all'assenza di cambio. La vettura, un po' come altre elettriche, è semplicemente monomarcia.

Un macchinone da 4,91 metri (come una Audi A6) basata sulla piattaforma della Legend, ben supportata da sospensioni e sterzo che lavorano facendo "sparire" il peso in più rispetto ad un'auto tradizionale dettato dalla presenza di batteria, fuel cell e motore elettrico in un insieme comunque bilanciato: inutile pretendere prestazioni da supersportiva ma nemmeno bisogna pensare troppo per percorrere autostrade o effettuare un sorpasso, anche a pieno carico.

Un'auto estremamente comfortevole, in cui non si percepisce alcun rumore nella fase di produzione dell'energia e che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento della tecnologia Honda e dello stato di avanzamento dell'idrogeno, almeno sotto il profilo tecnico: non pensiate dunque che il progetto sia fine a sé stesso. Già dopo le Olimpiadi del 2020, che i costruttori nipponici vogliono supportare con vetture come queste, potrebbe esserci un ulteriore impulso per la diffusione di questa tipologia di carburante.

Dimenticavamo i costi: un pieno di 5 kg di idrogeno, oggi, a Bolzano ci è costato 13,77 euro per ogni kg di idrogeno. Una settantina di euro per percorrere 650 km. Un risultato in linea con quello delle auto di pari dimensione e potenza ma con il plus di aver viaggiato davvero ad emissioni zero: l'idrogeno di Bolzano, infatti, viene prodotto attraverso pannelli solari.

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