CIAR21. Vernissage al Ciocco. Ed è Rally Italiano

CIAR21. Vernissage al Ciocco. Ed è Rally Italiano
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Prima di Campionato, un torneo con buone novità. IL Ciocco e Valle del Serchio apre e inaugura la stagione, come sempre su un piano molto elevato di contenuti e di novità. Basso e Albertini, aspettando Paolo Andreucci
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
19 febbraio 2022

Castelvecchio Pascoli, 20 Febbraio. Il CIAR, ex CIR, ma costante Sparco, dice ciao e saluta l’avvio della stagione 2022 del Rally Italiano. E come lo fa? Affidandosi alla migliore tradizione, cioè delegando alla Band di Valerio Barsella il compito di aprire la stagione con un vernissage che è garanzia di eccellenza. La scelta non poteva, del resto, essere migliore.

Così ci si prepara all’apertura della… caccia al massimo Titolo nazionale, però secondo regole e congiunture che connotano un’evoluzione della specie. Intanto CIAR, che inserisce la “A” di Assoluto nel contesto del CIR, Campionato Italiano Rally, che si è andato differenziando nel corso degli anni creando, evidentemente, qualche segnale di confusione. Vedremo che non è facilissimo districarsi nella nuova geografia di merito. Per il CIAR 2022, dunque, sette prove da Marzo a Ottobre, sette Rally sette tutti su asfalto. Eccoci, viene da pensare che quella A del CIAR tenda a tenere calmo il CIRT, rampante, bellissimo Campionato Terra che, anno dopo anno si dimostra grande ed esemplare.

Quindi, nell’ordine, Ciocco e Valle del Serchio, Sanremo, Targa Florio e Alba, Roma, 1000 Miglia e 2 Valli. Dentro Alba e ncora bentornato Mille Rally, ma per trovare quel succo di antologia bisognerà orientare lo sguardo anche verso quelle 6 Prove del mito avvolto nella polvere, il Terra. Saranno Val d’Orcia, Adriatico e San Marino, Vermentino, Arezzo e Liburna. In totale, checché se ne dica, una stagione con i fiocchi, così come meritano gli appassionati.

Se sarà il meglio del meglio tocca al Ciocco certificarlo in apertura. Lo diranno i risultati e lo dirà anche il Pubblico. Una garanzia che è anche l’occasione per tirare fuori i cestini per i funghi, lasciapassare teorico e praticone per aggirare le sempre più complicate, ed esasperanti, norme anti contagio. Per fortuna proprio il Ciocco ci ha insegnato che prima di tutto viene il buon senso, e su quelle montagne hanno dimostrato di essere maestri. Dunque attenzione ed esempio, e ci siamo.

Il Ciocco e Valle del Serchio in un regno di tutto asfalto diventa un indice di livello, partendo dal massimo. Quelle strade sono mitiche, quegli asfalti diabolici. Non quei tornanti da capogiro del Sanremo, per fare un esempio, ma quella tensione massima e costante tra cervello e avanbracci per tenere i riflessi tesi come balestre. A nostro giudizio, proprio per l’esasperazione CoViD in discesa, e quindi con apertura ad un rilassamento delle restrizioni, non ci si deve aspettare un record di numeri di partecipazione, ma è altrettanto vero che le serie di novità di “palinsesto” offrono al Rally della Garfagnana l’occasione per un salto di eccellenza.

Vediamo tre degli step che compongono il salto in lungo del Rally giunto ormai alla 45ma edizione. La prova televisiva si affida al grandangolo della Sassorosso. Per la prima volta fuori dalla Tenuta che ospita e dà il nome all’Evento di… Organization Sport Events, è la parte relativa di quella Massa-Sassorosso cui, state tranquilli, gli appassionati non dovranno comunque rinunciare. Poi c’è la novità, molto interessante, del ritorno della Puglianella, una Prova che mancava dagli inizi del millennio e che è stata inserita, potremmo dire, per acclamazione. Capito il “segnale”, Barsella ha pensato bene di calare uno dei suoi assi, e ha deciso di incrementare lo spessore della sua Corsa allungandone il chilometraggio. Si aspettino, dunque, Equipaggi e Appassionati, di stendere il loro gradimento fino a 120 chilometri, un ben 20% in più offerto dalla Casa allo stesso prezzo. Bello, diamo un segnale forte a questa esasperante tendenza al ribasso!

Terza novità, io direi, non ci sarà il dio ammazzasette dalla scorsa edizione, nella fattispecie quel Thierry Neuville che mise, naturalmente, tutti in fila. A parte i piccoli e grandi terremoti innescati dal “ritiro” del grande Andrea Adamo, c’è un complicato Svezia di test e aspettative di mezzo.

Dunque largo ai giovani. Ovvero all’interessante interpretazione di futuro offerta dall’energia perpetuamente rinnovabile dei nostro imbattibili Assi. Al di là di una certa voce che vuole Paolo Andreucci troppo legato alla sua Gara di casa per mancare, è di questi giorni la notizia del rientro di Giandomenico Basso (insieme all’immancabile Lorenzo Granai) tra le file di Hyundai. Friulmotor, insomma, ha messo giù il carico da 11 del Campione in carica, peraltro rispondendo a chiare note all’incremento del fronte di fuoco lanciato dal Team di Perico, che ha fatto al mercato dei migliori la spesa migliore assicurandosi, oltre a quelli di Albertini e Fappani, anche i servigi di Ciuffi e Gonella. Aperte le iscrizioni, dunque, abbiamo già da “ragionare”.

Teniamoci dunque iberi per il week end del 4 e 5 Marzo, intanto. Il resto ve lo diciamo più avanti.

 

© Immagini – OSE – Hyundai Motorsport - ACI Sport – Bettiol - Sparco

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