CIR 2013. Vincitore del Rally del Friuli Venezia Giulia, Umberto Scandola (Skoda Fabia S2000) è Campione Italiano

CIR 2013. Vincitore del Rally del Friuli Venezia Giulia, Umberto Scandola (Skoda Fabia S2000) è Campione Italiano
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Piero Batini
  • di Piero Batini
A due gare dal termine, il CIR incorona Umberto Scandola, che vince la 49ma edizione del Rally e si aggiudica il primo Titolo importante della carriera. Nucita e Vittalini (Citroen) ai posti d’onore a Cividale del Friuli | P. Batini
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1 settembre 2013

Si è parlato a lungo di un possibile, incerto futuro della Targa Florio, per fortuna proprio in questi giorni rimessa… in carreggiata grazie anche all’intervento di ACI Sport, ma intanto succede che, per quanto riguarda l’assegnazione del Titolo più importante, quello dei Conduttori, il Campionato Italiano Rally si ferma virtualmente per girare pagina e incoronare Umberto Scandola e Guido D’amore, vincitori del Titolo per la prima volta al volante, e alle note, della Skoda Fabia del Team Skoda Italia Motorsport.

Un po' di storia

Veronese, e non ancora trentenne, Umberto Scandola ha iniziato a correre nel 2001 in pista e nelle gare in salita, ed è passato nel 2003 alla disciplina che gli consegna adesso, dieci anni dopo, il massimo riconoscimento nazionale. Durante la sua carriera, un po’ “fallosa” come tutte quelle dei giovani arrembanti, l’attuale Pilota Ufficiale Skoda Italia ha dato anche l’impressione di aver posto l’asticella più in alto dell’esperienza, e solo in questa stagione, perfettamente razionalizzato il programma, le ambizioni di Scandola si sono allineate alla raggiunta ed evidente maturità agonistica.

Guido D’Amore, il navigatore che siede al fianco di Scandola nell’abitacolo della Skoda Fabia S2000, ha dieci anni di carriera più del suo Pilota. Iniziato in sordina ai Rally del Ciocco e 1000 Miglia, vinti da Basso e Perico, il Campionato di Scandola e D’Amore, comunque sempre sul podio, è ripartito con le vittorie dell’Adriatico e del San Marino, per definirsi concretamente con il successo del Friuli Venezia Giulia.

Un titolo ottenuto tra colpi di scena

L’ultimo giorno di agosto, il Friuli Venezia Giulia riparte per la tappa conclusiva e si mantiene sull’onda di colpi di scena che ha caratterizzato la prima giornata. A farne le spese, tra gli altri, Stefano Albertini, secondo fino a quel momento, che rompe un semiasse durante la prima tornata della Masarolis e, con la sola trazione posteriore anche nella successiva PS Trivio, scende dal podio. Proprio nella scenografica inversione che da il nome alla Speciale si fermano gli sloveni Hunar e Rus, quarti fino allora, con una ruota bucata. L’equipaggio da spettacolo cambiando la ruota in un lampo, ma anche la vettura è danneggiata e, quando qualche minuto dopo arriva il momento della resa, il pubblico esplode in una lunga standing ovation. Passione Rally.

L’ultimo giorno di agosto, il Friuli Venezia Giulia riparte per la tappa conclusiva e si mantiene sull’onda di colpi di scena che ha caratterizzato la prima giornata


Andrea Nucita e Simone Campedelli si insediano alle spalle di Scandola e portano le Citroen Ds3 del Trofeo in prima fila. Scandola, ormai inarrivabile con un vantaggio che raggiungerà il cospicuo valore di quasi quattro minuti, vince una Speciale dietro l’altra pur con una guida essenzialmente molto pulita, proteggendosi così dal rischio di incorrere in errori a questo punto davvero fatali. Risolto il problema misterioso che affliggeva le candele della sua 208 R2, intanto, Andreucci irrompe di nuovo nei dieci e riprende la scalata dell’Assoluta.

Continue sorprese

L’”ecatombe” continua e anzi si inasprisce nel corso del secondo giro, e i colpi di scena si susseguono stravolgendo ancora la classifica. Soprattutto forature, e ne fanno le spese Campedelli, Bosca, Re, o problemi meccanici che attardano Crugnola, poi costretto al ritiro, Pascoli, che era salito fino alla quinta posizione, e Albertini, fermo definitivamente per la rottura dell’alternatore. Una Citroen via l’altra al termine della seconda Trivio, Alex Vittalini rileva la terza posizione che era di Campedelli. Nucita conserva la seconda piazza e Scandola, che ha vinto anche le due PS del secondo giro, si allontana ulteriormente in testa al Rally. Oltre un terzo dei partenti è ritirato.

Andreucci, che si è adattato perfettamente alla guida della piccola due ruote motrici e alle difficili circostanze del Rally, ripropone ad ogni passaggio i numeri del suo migliore repertorio di fuoriclasse. Il toscano sale al quarto posto assoluto, e alla fine del Rally il suo risultato sarà l’ennesimo exploit.

Andreucci, che si è adattato perfettamente alla guida della piccola due ruote motrici e alle difficili circostanze del Rally, ripropone ad ogni passaggio i numeri del suo migliore repertorio di fuoriclasse

Tensione fino alla fine

L’ultimo giro vede allentarsi la morsa dei colpi di scena, ma fa incrociare le dita a molti. Principalmente a Umberto Scandola, che d’altra parte dimostra di saper gestire emozioni e gara con sufficiente disinvoltura. C’è tensione anche perché Vittalini, terzo, e Andreucci, quarto sono separati da cinque secondi. Scandola vince anche le ultime due Speciali, completando l’en plein di giornata. Sul podio in Piazza Duomo a Cividale del Friuli gli uomini del suo Team espongono un improvvisato striscione che si adatta perfettamente all’emozionante situazione. Basta una piccola modifica, e Campionato Italiano Rally diventa Campioni Italiani Rally.

Andrea Nucita, che nel finale ha sollevato leggermente il piede dall’acceleratore, porta in banchina, insieme a Giuseppe Princiotto, un secondo posto d’oro. Alex Vittalini e Sara Tavecchio salgono sul terzo gradino del podio, e completano una grande giornata Citroen. Paolo Andreucci e Anna Andreussi regalano alla Peugeot il quarto posto, migliore performance stagionale della 208 R2, ad un soffio da un podio che, vista la differenza delle macchine “implicate” nella sfida, avrebbe avuto davvero dell’incredibile. E con questo risultato Andreuccixf sale al secondo posto nella graduatoria Piloti.

Si volta pagina

Abbiamo detto all’inizio che il CIR 2013 volta pagina. Ed è proprio così. Assegnato il Titolo più importante, la giostra resta aperta per premiare Marche, Classi e Categorie, Trofei. Ma il Campionato volta pagina anche perché lascia alle prove conclusive, Targa Florio e Sanremo, il “diritto” di vivere un’identità separata e che sarà funzione del prestigio e del valore che i concorrenti vorranno attribuire alla loro partecipazione. Rivedremo forse uno Scandola resettato e di nuovo “libero” di vivere alla giornata, ed i suoi avversari della stagione alla ricerca di una occasionale “rivincita” morale. In questo senso potremmo avere due Rally finali di altissimo livello e veramente avvincenti sotto il profilo agonistico individuale. Avremo anche l’occasione per esplorare i livelli secondari, ma non per questo meno importanti, di un Campionato che merita una bella analisi.

Intanto archiviamo il risultato, parzialmente a sorpresa, del Friuli Venezia Giulia di un grande Giorgio Croce, deus ex machina e organizzatore perfetto della gara. Una gara esemplare e, certamente, tutt’altro che soporifera! Parteciparvi è stato un grande piacere!

Classifica Assoluta Finale:

1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) in 1:54'57.2; 2. Nucita-Princiotto (Citroen DS3 R3T) a 3'44.5; 3. Vittalini-Tavecchio (Citroen DS3 R3T) a 5'34.6; 4. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 R2) a 5'55.3; 5. Laurencich-Mlakar (Renault New Clio R3C) a 6'57.9; 6. Campedelli-Fappani (Citroen DS3 R3T) a 7'03.4; 7. Pascoli-Narduzzi (Peugeot 207 S2000) a 7'12.9; 8. Gecchele-Peruzzi (Renault Clio S1600) a 7'31.3; 9. Gassner-Thannhauser (Mitsubishi Lancer Evo X) a 8'09.6; 10. Carella-Riolfo (Renault New Twingo R2) a 8'36.1

 

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