CIR 2016 Ciocco. Paolo Andreucci: “Un Rally Duretto!”

CIR 2016 Ciocco. Paolo Andreucci: “Un Rally Duretto!”
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Piero Batini
  • di Piero Batini
8 successi su 13 speciali, Gara 1 è in cascina. Tre su quattro in Gara 2, e il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio torna nelle mani di Andreucci per la settima volta. Gara “tirata”, 208 T16 perfetta, ideale apertura del CIR 2016
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
25 marzo 2016

Paolo Andreucci. “Non si è trattato di un impegno fuori dal normale. Niente a che vedere con l’avventurosa lotta per la sopravvivenza del Signor Glass contro l’inverno del Nord Dakota e i grizzly, per esempio, ma direi che è stato un Rally “duretto”! Vuoi per le caratteristiche legate alla nuova formula regolamentare, vuoi perché è il Rally di Casa e, dunque, esercita una ”pressione” sempre particolare. Inoltre quest’anno avevamo la possibilità di battere il record di Franco Cunico, una pietra miliare della storia dei Rally, e anche questo aggiungeva “pepe”. È stato un Rally davvero difficile. Un fatto “inevitabile”, tuttavia, è che una volta vinto il Rally, è stato anche un momento di grande, particolarissima gioia.”

Difficile perché?

PA. “Intanto a causa delle due gare corte che lo componevano quest’anno, soprattutto la prima molto “nervosa”, con molte prove speciali, corte e tiratissime. Abbiamo dovuto spingere sempre al massimo, dando allo stesso tempo il meglio di noi, costantemente, senza pause possibili. Dopo un bel po’ di gare impostate su una classifica “normale”, ritrovarsi a gestire una doppia gara non è una cosa che viene automaticamente. Mi ci devo un po’ abituare. Pensandoci, la prima cosa che viene in mente è che sono due gare sprint, entrambe da vincere. Erano già gare piuttosto brevi e corte, circa 150 chilometri, e adesso lo sono ancora di più. Per un CIR direi che sono gare troppo corte, per cui cambia obbligatoriamente il modo con cui si devono affrontare. Personalmente, l’ho già detto, la formula non mi fa impazzire. Lasciati alle spalle i giudizi personali, però, ci si deve confrontare il più rapidamente possibile con una nuovo modo di correre e di amministrare il Rally. E questo abbiamo fatto.”

Oggettivamente, o più praticamente, che si deve fare in situazioni come questa?

PA. “Oggettivamente? Dipende. Se sei qui per fare una passeggiata continui a prendertela comoda e ti godi i panorami della Garfagnana che, lo sapete, sono incomparabili. Se invece ti preme di portare a casa dei punti, visto che sei iscritto al Campionato Italiano, e di non lasciarli agli altri, allora non c’è una grande scelta: giù tutto, sin dalla prima Speciale, e sicuro fino all’ultima! Non c’è più un domani, e neanche un secondo giro. Devi andare sempre al massimo, e andare alla ricerca anche del più piccolo vantaggio, passo dopo passo.”

Sempre all’attacco, dunque, ma per fortuna coadiuvati da un mezzo che ha dato l’impressione di stare perfettamente al gioco. È vero che la 208 T16 è più potente?

PA. “La 208 T16 va molto forte, e non è ancora al massimo del suo rendimento potenziale. L’insieme macchina/motore continua a beneficiare della logica evoluzione dei mezzi da corsa. Una prima differenza importante, comunque, c’è stata, ed è il buon funzionamento della valvola pop-of. La valvola, che è prodotta a cura e su specifiche FIA, ci aveva creato non pochi problemi lo scorso anno, aprendosi senza che si verificassero le condizioni per una limitazione della potenza del turbo. Quest’anno, pare che il nuovo modello sia più a punto, e se già fosse così direi che abbiamo recuperato un bel vantaggio rispetto allo scorso anno, riscontrabile in un indubbio incremento di potenza.”

Gara tirata, e avversari altrettanto?

PA. “Anche questo è un aspetto “inevitabile”. Basso e BRC, ma anche Scandola e Skoda, e senza dimenticare Perico e la Peugeot 208 T16 come la nostra, tutti hanno dimostrato un elevato livello di competitività. Tanto di cappello per il lavoro fatto dai tecnici, non solo dai nostri. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi abbiamo vinto Gara 1 e Gara 2, e il Rally, ma il risultato non è stato mai scontato, e mai al sicuro da una possibile sorpresa, anche dell’ultimo minuto. Credo che non sarebbe stato molto diverso anche se il Rally avesse seguito le regole “classiche”. La verità è che abbiam0o raggiunto tutti un grande livello di competitività.”

Altre cose da verificare?

PA. “La nuova gestione delle gomme, per esempio. Era la prima volta in cui avevamo a che fare con le 14 gomme per le due giornate di gara, con un criterio di selezione e di “registrazione” a nostro carico che è un impegno, delicato, in più. Bisogna trascrivere su un apposito form i codici di tutti i pneumatici. Ti immagini? Sbagli ascrivere un numero e sei penalizzato, fuori gara. Guardate cosa è sucesso a Hyundai in Messico. Noi ci siamo trovati bene, le Pirelli hanno dimostrato con, l’intero podio conquistato a Castelnuovo di Garfagnana, di essere un bel vantaggio, e in questo caso soprattutto dal punto di vista dell’assistenza dei suoi tecnici agli Equipaggi. Adesso, ancora, si tratterà di prendere confidenza con le nuove regole.”

Strade e pubblico. Ci è sembrato che al Ciocco ce ne fosse di più. Lo avete notato anche voi? Dipende dal bel tempo o da qualcos’altro?

PA. “Lo abbiamo notato, e non credo dipenda solo dal bel tempo, che comunque è stato dalla nostra. La verità è che a qualcuno, per fortuna, ogni tanto viene la buona idea di esplorare situazioni nuove con finalità costruttive. Con la scusa delle sicurezza eravamo riusciti ad allontanare il Rally dal Pubblico, e quindi il Pubblico, deluso, dai Rally, dopodiché tutti a piangere. Come fare per ricreare la situazione di un nuovo idillio? Ci hanno pensato gli uomini di OSE, Valerio Barsella in testa, magari cercando di costruire il Rally su strade più adatte, e di nuovo più vicine, agli spettatori. Si son scelte le strade anche in funzione degli spettatori, e non parlo solo della “perla” della Speciale cittadina di Forte dei Marmi. Ecco, come per incanto il grande pubblico è tornato a seguire lo spettacolo del Rally.”

Come fare per ricreare la situazione di un nuovo idillio? Ci hanno pensato gli uomini di OSE, Valerio Barsella in testa, magari cercando di costruire il Rally su strade più adatte, e di nuovo più vicine, agli spettatori

Un mondo di nuovo più bello. Tutto bello?

PA. “Un mondo migliore, lo cerchiamo tutti. Anche nel nostro piccolo. Adesso mi preoccupa un po’ una certa indulgenza dei giovani nell’approccio di regole che sono essenziali. È giusto, mi dico, che ci siano giovani che rispettano le regole delle ricognizioni, ed altri che non lo fanno, in questo modo barando? Non è una cosa pericolosa per l’immagine e per la realtà, una specie di rischio doping-rally?

A chi vogliamo dedicare la settima vittoria in Casa?

PA. “Con tre vittorie in un colpo solo ce n’è per tutti. Per la mia famiglia, per gli appassionati, per tutti voi a cui facciamo i nostri migliori auguri di Buona Pasqua!”

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