CIR 2020. 2 Valli. Dove eravamo rimasti?

CIR 2020. 2 Valli. Dove eravamo rimasti?
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dall’annullamento del Sanremo al ritorno del 2 Valli. Il Campionato Italiano riparte e rilancia con una corsa che potrebbe essere cruciale. penultima prova prima del Tuscan, il Rally promette faville
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
24 ottobre 2020

Verona, 23 Ottobre. Dopo la disdetta Sanremo, il Rally come ricorderete fu annullato per la crisi di maltempo che ha devastato la Liguria occidentale, il Campionato Italiano Rally riparte per l’ennesima volta. Tocca al Rally 2 Valli il compito di rilanciare la sfida dell’Italiano, e come sempre è grande stile e atmosfera. Un ultimo pensiero affettuoso alla missione di Sergio Maiga & Co., fallita per un colpo maldestro della sorte in un anno che di guai ne abbiamo già visti e vissuti abbastanza, giriamo pagina e obiettivo a fuoco sul Rally di Casa Scandola, che corre in veste di ospite di riguardo con l’intenzione chiara di interferire sul Corso del Campionato.

Ma dove eravamo rimasti? Siamo fermi a prima del Sanremo, con una situazione generale interessante. A Verona si arriva con la fragile leadership di Giandomenico Basso, Volkswagen, che alla vittoria di Roma 1 ha aggiunto tre piazzamenti. Primato fragile perché l’unica vittoria di Basso coincide con l’unico passo falso di Andrea Crugnola, Citroen, che dopo lo “zero” non ha perso un colpo e ha vinto Roma 2, Ciocco e Targa Florio ed è solo 4 punti dietro al rivale. Se poi si considera che il Titolo verrà aggiudicato sulla distanza delle 5 migliori performance, e che il Tuscan Rewind del gran finale sottostà al colpo di genio del coefficiente 1,5, ecco che la situazione è… fragilmente favorevole a Crugnola che ha già lo scarto giusto.

Detto questo va anche detto che alle spalle del duello che anima la stagione è un piccolo abisso, con Re, Michelini, Albertini e Signor “tenuti in vita” solo in via puramente teorica.

 

Più ariosa la situazione del 2 Ruote Motrici. In testa è ancora Casella, Peugeot, davanti a Campanaro, Ford, ma è in arrivo il treno di Andreucci, Peugeot, partito in ritardo dal Ciocco ma in perfetto orario agli appuntamenti con le due successive vittorie consecutive. Sulla testa di Andreucci anche un difficile, se non impossibile rebus. Andreucci, infatti, si presenterà all’ultimo appuntamento stagionale con due Titoli a portata di mano ma con l’obbligo di scegliere.

Duello anche per il Titolo Junior del monomarca Ford, Giorgio Cogni in testa più regolare, Andrea Mazzocchi più brillante a un solo punto ma con due vittorie, Roma 1 e San Marino, contro una, Targa Florio.

Verona è l’ultima occasione o l’ultima spiaggia, quindi decisivo, per l’Italiano WRC e Asfalto. Se la vedranno direttamente, e rispettivamente, Miele, Fontana, Rossetti e Carella da una parte, Re, Michelini, Signor e Albertini dall’altra.

A Verona si corre dunque per il CIR, per l’Italiano WRC, per l’Asfalto e per la Zona (oltre Trofei e dintorni). Gli iscritti sono molti e buoni, e i centodieci della lista compongono uno scenario agonistico che va oltre gli interessi di classe o categoria, proponendo in verità lo spettacolo sicuro di una contesa per aggiudicarsi l’evento principale.

Tutto in un giorno, il Sabato con tre giri per tre Prove Speciali, Ca’ del Diaolo, Santissima Trinità e Porcara (necessario stare molto attenti e virgole e congiunzioni), dall’alba al buio e sulla distanza totale di 236 chilometri, di cui 84 di Prove Speciali.

È shakedown, Fontana, Miele, Huttunen, peccato mortale perdersi le tagliatelle al ragù della nonna del Gelmini, ma intanto salta il Rally Belgio Sud, premessa e ora spauracchio del Mondiale di Ypres

 

© Immagini ACIsport – AndreucciMedia – PSA

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