Rally di Sanremo Day 1. Metà strada… e oltre, il Primato è di Andreucci-Andreussi

Rally di Sanremo Day 1. Metà strada… e oltre, il Primato è di Andreucci-Andreussi
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Piero Batini
  • di Piero Batini
L’Equipaggio Peugeot 207 S2000 è in testa al Sanremo alla fine della prima tappa, ormai oltre l’insidiosa e tormentata “ronde” che non c’è. Basso e Scandola ai posti d’onore, sfortunato Bryan Bouffier | <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
12 ottobre 2013

Ronde sì, ronde no. Oltre la prova più discussa del Campionato Italiano cala il sipario della prima giornata del Rally Sanremo, con l’emozionante prova notturna e il primato di metà corsa alla Peugeot 207 S2000 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi.

 

La configurazione “stradale” del Rally prevedeva un primo giro con tre Speciali, Coldirodi, Apricale e Vignai, e un secondo “settore” con le tre PS, già naturalmente concatenate in una sequenza strettissima, collegate in un’unica grande “ronde”. Non solo, storicamente fissata in poco più di 40 chilometri, per l’edizione n° 55 della “classica” ligure la maratona notturna era cresciuta fino a 55 chilometri.

 

Ma a due giorni dal via non c’era ancora un permesso chiave (le solite ragioni di sicurezza in funziona del pubblico) e così gli organizzatori si sono visti costretti a “mozzare” il grande giro di PS, lasciando unite Coldirodi e Apricale nella “Ronde”, 33 KM, ma isolando la seconda Vignai (Ronde Bis, 20). L’ultima tappa dell’Italiano è “assatanata”: griglia agguerrita, titolazione ERC e nell’aria il legame con lo storico Rally dei Munari e dei Biasion, dei Vatanen, Makinen e Alen, dei McRae, dei Loeb. Adesso è il Rally del CIR, di Paolo Andreucci e Giandomenico Basso, che si giocano la “bella” dopo aver vinto due volte ciascuno negli anni dal 2006 a oggi.

umberto scandola
Scandola non ha potuto dare il meglio di sé per un decadimento precoce delle gomme

La prima semi-tappa

Bryan Bouffier, Peugeot 207 S2000, vincitore del Tour de Corse di quest’anno e secondo nell’Europeo, parte fortissimo e vince la prima Coldirodi, ma Umberto Scandola, Skoda Fabia S2000, interpreta perfettamente la seconda, la Apricale, e restituisce il favore al francese. Paolo Andreucci, tornato per una volta (la terza quest’anno, per la verità) sulla 207 S2000 della sua più recente serie di successi, fatica inizialmente a trovare l’equilibrio ideale tra una guida d’attacco e l’estrema scivolosità dell’asfalto. Paga tre secondi sulla prima PS, otto sulla seconda, e bisogna aspettare la terza PS, la vertiginosa Vignai, per ritrovare l’”Autentico Toscano”. Andreucci scarica sulle ruote l’intero patrimonio del suo talento, vince la Speciale e passa al comando del Rally. Fine del primo tempo, si va al… riposo con Andreucci, Scandola e Basso che ripartiranno nell’ordine nelle due semi-ronde. Tra i primi due lo scarto è virtuale, 4 decimi di secondo.

Effetto Notte

Quattro ore di attesa, e finalmente i formidabili gruppi ottici del Bolide di Andreucci, primo a partire, fendono la notte perfetta del 55° Sanremo. La “ronda di notte” è un parossismo di lampi di luce. Sciabolate di fari, esplosioni dagli scarichi e dischi freno al calor rosso pronti ad andare a fuoco. Solo all’interno degli abitacoli un tenue chiarore illumina le note della PS. Il resto è rombo di motori, scoppi di limitatore, stridore di freni e di pneumatici che graffiano l’asfalto. Si può discutere sulla valenza di una prova del genere nell’ambito dell’Italiano, ma non sull’incredibile impatto che ha sul pubblico, che non si è fatto pregare e ha invaso il “supramonte” di Sanremo.

 

33 chilometri sono molti, se si pensa alla media di una PS di Italiano, ma non sono i 55 KM originariamente previsti per la Ronde. La Grande Prova è venuta meno alla sua natura. Meno stress per pneumatici e freni, in teoria, e PS Vignai, ultimo anello della catena… spezzata, che diventa meno critica. Non è un’endurance e non è un rush, ma rimane un banco di prova atipico ed eccellente.


A Bajardo, dove finisce la prima parte della Ronde, la prima parte del Sanremo assume la sua fisionomia definitiva. Vince Brian Bouffier, su cui grava il ritardo di un minuto pagato sulla prima PS, ma Andreucci “tiene” magnificamente e chiude a due secondi dal “collega” francese. Basso, che pur lamenta un problema di assetto, è terzo e scavalca Scandola, indietro di 17 secondi e alle prese con un decadimento precoce delle gomme. Seguono, con ritardi crescenti ma ancora in contatto, Albertini e Perico.

Il confronto con il CIR umilia l’Europeo, riaprendo la ferita dell’ingiusta difficoltà dei Piloti e dei Team italiani a emergere in campo internazionale


Tempo appena per l’inversione, o il cambio, degli pneumatici, e si passa alla “picchiata” finale della Ronde Bis, alias Vignai 2. Un altro passo avanti per Andreucci, che col buio vince correndo più veloce di quanto ha fatto di giorno, sistema la faccenda personale con Bouffier, e consolida la leadership. L’unico a reggere in qualche modo l’”urto” Andreucci è Giandomenico Basso, vincitore dell’edizione dello scorso anno, mentre Umberto Scandola, già Campione Italiano, non può nascondere la frustrazione di vedersi sganciato dal duo di testa per un problema che non riesce a spiegarsi. Ma non è finita qui. Per archiviare il Sanremo mancano ancora 125 chilometri in sei Speciali.

CIR Plus

Il confronto con il CIR umilia l’Europeo, riaprendo la ferita dell’ingiusta difficoltà dei Piloti e dei Team italiani a emergere in campo internazionale. A metà gara, tre equipaggi italiani, e dell’Italiano, sono in testa al Sanremo 2013 edition. Esapekka Lappi è sesto, alle spalle della pattuglia acrobatica ma anche di Perico, e senza l’errore iniziale Bryan Bouffier potrebbe ancora giocarsi la partita, ma la circostanza, che fa parte del gioco, non stravolge bensì rafforza il concetto. Quando riescono a incrociare le… vetture, le “frecce tricolore” non sfigurano certo, anzi…

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