Bruno Famin: «Se le cose vanno per il verso giusto Peugeot tornerà a Le Mans»

Bruno Famin: «Se le cose vanno per il verso giusto Peugeot tornerà a Le Mans»
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
In occasione del Salone di Ginevra abbiamo intervistato Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport. Con lui abbiamo parlato anche della Dakar. Ecco cosa ci ha detto
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
13 marzo 2015

Ginevra - Bruno Famin si è da poco scrollato di dosso la polvere degli sconfinati deserti sudamericani. Reduce dal grande ritorno del Leone alla Dakar, il Direttore di Peugeot Sport al Salone di Ginevra mostra un’aria serena e rilassata. 

 

La tensione della competizione del resto è ormai lontana e tutto sommato Peugeot è tornata dall’avventura dakariana con un risultato positivo in tasca. Due delle 2008 DKR infatti sono arrivate al traguardo di Buenos Aires e la terza è stata costretta al ritiro solo per uno sfortunatissimo incidente (il masso in mezzo alla strada colpito da Sainz) ma non di certo per un guasto tecnico.

 

Considerato il fatto che si era alla prima edizione, con un bagaglio fatto di tante (forse troppe) incognite e pochissime ore di test alle spalle, si può essere quindi più che soddisfatti. Ora però è già arrivato il momento di pensare al prossimo anno, ai nuovi obiettivi e perché no, anche al futuro.  

 

Due auto su tre al traguardo nell’anno del grande ritorno alla Dakar. Un risultato niente male…

«Sì ma è anche vero che abbiamo appena iniziato. Due auto al traguardo finale, credo che questo sia il migliore risultato che potevamo aspettarci da questa prima Dakar. E poi la terza macchina, quella di Sainz, si è fermata per un incidente, non di certo per un gusto meccanico».

 

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Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport

E adesso?

«Dobbiamo ancora imparare molto. Che cos’è la Dakar, ma soprattutto come si è trasformato oggi questo rally davvero durissimo. Quando lo scorso 4 gennaio siamo partiti con le 2008 DKR da Buenos Aires nessuno sapeva a cosa saremmo andati incontro. Sia dal punto di vista della competizione che da quello logistico e organizzativo.».

 

Le Mini però vanno ancora fortissimo…

«Naturalmente siamo ancora dietro ai nostri avversari, ma dobbiamo mettere il nostro risultato nella giusta prospettiva in vista dell’obiettivo finale, che naturalmente per noi resta la vittoria».

 

Cosa dovete migliorare? Quanto può crescere ancora la 2008 DKR?

«Dobbiamo migliorare sulla velocità. Non che non ne avessimo abbastanza ma si può fare di più, soprattutto se consideriamo che siamo arrivati alla Dakar dopo aver fatto pochissimi test sulla macchina. Fino ad oggi abbiamo sviluppato veramente poco la 2008 DKR, quindi sono convinto che ci siano enormi margini di miglioramento».

peugeot 2008 dkr (2)
La Peugeot 2008 DKR in gara

 

Quanto dobbiamo aspettare per vedere la prima vittoria del Leone in Sud America?

«Saremo al via della Dakar 2016 con un unico obiettivo: vincere. Non è questione di essere arroganti, siamo solo ottimisti. Certo, il motorsport è il motorsport e sappiamo quanto sarà difficile. Ma vorrei solo ricordare quanto sono arrivati alla vittoria i nostri competitor. Volkswagen ha colto la vittoria alla sua quinta partecipazione, il team X-Raid (Mini) addirittura alla nona o decima gara! Noi speriamo di essere più veloci di loro a cogliere la nostra prima vittoria».

 

Ci sarà qualche cambiamento a livello di equipaggi?

«La risposta è molto semplice. I piloti saranno gli stessi di quest’anno: Peterhansel, Sainz e Despres».

 

E la macchina? Come si evolverà?

«Non cambieremo nulla a livello strutturale. Siamo molto contenti dello schema meccanico della 2008 DKR. Sappiamo che Mini e Toyota sono molto forti, anche perché sviluppano la trazione integrale da diverso tempo. Noi abbiamo scelto un progetto completamente diverso, a due ruote motrici, e siamo convinti che questa soluzione sia  quella giusta per andare più forte dei nostri avversari. Certo, abbiamo due ruote motrici in meno ma non dimentichiamo che abbiamo ruote molto più grandi e un’escursione di gran lunga maggiore delle sospensioni. Rimaniamo fedeli quindi alla nostra filosofia costruttiva, ma sappiamo che dovremo perfezionare tutto il resto. Prima di tutto la potenza del motore, ma anche la sua affidabilità e il raffreddamento. E poi dovremo lavorare sulle sospensioni, sul peso, sulla temperatura a bordo dell’auto. Insomma, per riassumere, la 2008 DKR cambierà tutta per rimanere uguale a se stessa».

Ci piacerebbe tantissimo tornare a Le Mans. Il Mondiale Endurance di oggi credo che si sposi perfettamente con la filosofia costruttiva di Peugeot

 

Siete un costruttore automobilistico francese. Quanto vi manca la 24 Ore di Le Mans?

«Dobbiamo guardare in avanti, non voltarci indietro verso il passato [ride, ndr]. Siamo dei grandi ottimisti per natura, quindi la domanda corretta sarebbe “quando tornerete alla 24 Ore di Le Mans?”».

 

A questo punto… Quando tornerete a La Sarthe?

«Senza dubbio, ci piacerebbe tantissimo tornare a Le Mans. Il Mondiale Endurance di oggi credo che si sposi perfettamente con la filosofia costruttiva di Peugeot. E’ un campionato che mette a dura prova le competenze tecnologiche di un marchio e che riesce a trasmettere molto bene i valori di un costruttori. Quindi sarebbe perfetto».

peugeot al salone di ginevra 2015 (9)
La Peugeot 2008 DKR allo stand del Salone di Ginevra

 

Ma…

«Ma attualmente siamo impegnati nel programma Dakar e nel Fia World RallyCross. Per i prossimi tre anni i nostri sforzi saranno concentrati su queste due realtà. Dopo di ciò torneremo a prendere in considerazione il Mondiale Endurance ma a due sole condizioni. Prima di tutto i costi delle gare di durata, che negli anni scorsi hanno raggiunto cifre esorbitanti, devono calare un po’ e poi il Gruppo PSA deve tornare ad essere in salute da un punto di vista finanziario. Se si verificheranno entrambe queste possibilità possiamo pensare veramente sul serio di tornare a Le Mans».

 

Ci dica la verità, tornare a Le Mans è il suo sogno…

«Direi di sì, è un sogno. Personalmente adoro le gare endurance!»

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