Alex Zanardi alle Paralimpiadi di Rio 2016: «Sono un atleta migliore di prima»

Alex Zanardi alle Paralimpiadi di Rio 2016: «Sono un atleta migliore di prima»
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Il pilota-handbiker parla della dura preparazione in vista dei giochi paralimpici brasiliani. Obiettivo: l'oro come a Londra 2012
28 giugno 2016

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Passano gli anni, lui ne ha esattamente cinquanta, ma la voglia di smettere di correre non passa affatto. Raro per chiunque altro, naturale se ti chiami Alessandro Zanardi e con mezzo secolo sulla carta di identità non hai certo paura di buttarti nella mischia di un evento importante come le Paralimpiadi di Rio 2016. Per di più nel ruolo di favorito. 

«Certo, il mio obiettivo per ora è Rio de Janeiro; ma non ho fretta di arrivarci; perché mi diverto a fare ciò che sto facendo ogni giorno, cioè l’allenamento, la cura del mio equipaggiamento, la cura del mio corpo quando mi metto a tavola, facendo attenzione a ogni aspetto possibile. Per quanto riguarda l’aspetto strategico per il giorno della gara, direi che sono un atleta migliore di quanto fossi prima. Ormai ho fatto tantissime gare paraciclistiche. Non sono più un novellino e conosco i miei avversari; quindi so esattamente chi rispettare di più e come provare a batterli», dice il pilota-handbiker oggi volto del marchio BMW.

Già, ma l'età? «So di poter raggiungere la stessa condizione fisica che ho avuto in passato; ma rispetto alla mia partecipazione precedente ai Giochi Paralimpici, sono meno flessibile. E’ più difficile recuperare se ho esagerato. Quindi devo prestare più attenzione ai piccoli dettagli e non eccedere nel mio programma di allenamento. D’altronde, ho più esperienza di prima e quindi, anche se ho avuto una brutta giornata e non mi sento al cento percento, so che il momento passerà e che, dopo un po’ di riposo, troverò la stessa condizione di prima», spiega Zanardi il cui obiettivo è ripetere almeno un oro come quello conquistato a Londra 2012.

«Credo veramente che, tecnicamente parlando, sia possibile vincere l’oro in entrambe le prove (nella prova a cronometro e nella gara su strada, ndr). Ma so anche che ogni giorno è sempre più duro, non soltanto per migliorarsi, ma per mantenere le prestazioni di cui ero capace il giorno prima. Questo perché ho quasi cinquant’anni e vedo che, rispetto allo scorso anno, in qualche modo è più difficile recuperare. Ma, detto ciò, so che, tecnicamente parlando, se faccio tutto in maniera corretta, potrò offrire prestazioni allo stesso livello dell’anno precedente. L’anno scorso, gareggiando a quel livello ho vinto l’oro sia nella prova a cronometro sia in quella su strada ai Campionati del Mondo. Quindi sì, credo sia possibile».

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