Diesel FCA sotto accusa negli USA: c'è un software truccato?

Diesel FCA sotto accusa negli USA: c'è un software truccato?
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Daniele Pizzo
I 3.0 Diesel di Jeep Grand Cherokee e Dodge RAM 1500 per l'EPA sarebbero fuorilegge. Fiat risponde: "Rispettiamo le norme"
12 gennaio 2017

FCA avrebbe modificato i suoi motori Diesel con il probabile intento di sfuggire ai limiti sulle emissioni di NOx. E' questa l'accusa nei confronti del costruttore rivolta dall'EPA, la Environmental Protection Agency americana che è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa dall'ente statunitense. 

In serata si erano diffusi già i rumor che sarebbe stato FCA il costruttore al quale avrebbe notificato la presunta violazione la EPA che, convocando la conferenza, non aveva ancora rivelato l'identità dell'azienda coinvolta parlando genericamente di un “costruttore principale”. Eppure le anticipazioni partite dai media americani hanno fatto crollare il titolo a Piazza Affari e Wall Street, dove le azioni Fiat-Chrysler hanno perso fino al 16%

Secondo l'agenzia americana per la tutela ambientale la Casa automobilistica ha impiegato un software che può alterare i limiti delle emissioni in circa 104.000 vetture vendute negli USA. Si tratta delle emissioni riguardanti i motori Diesel da 3 litri model year dal 2014 al 2016 di Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram 1500. 

L'accusa è quella di aver violato il Clean Air Act installando un software potenzialmente in grado di mascherare le emissioni di ossidi di azoto. Nel settembre 2015, nelle investigazioni relative allo scandalo Dieselgate di Volkswagen rivolte a molti altri costruttori, la EPA ha testato i modelli Jeep e RAM in questione appurando emissioni di NOx in «uso e condizioni normali» superiori al dato dichiarato e «otto frammenti di software che possono alterare la maniera in cui un veicolo emette sostanze inquinanti», si legge nella nota dell'EPA. 

Fiat Chrysler Automobiles rischia una multa di 4,63 miliardi di dollari, secondo quanto riferito nella conference call con i media dalla rappresentante dell'Environmental Protection Agency Cynthia Giles: «La multa potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo venduto», che moltiplicato per i circa 104.000 veicoli porta la cifra massima a più di 4,6 miliardi di dollari USA.

Immediata è stata la replica di FCA alle accuse, con una nota da Auburn Hills: «FCA US è contrariata dal fatto che l’EPA abbia scelto di emettere una “notice of violation” in merito alla tecnologia di controllo delle emissioni impiegata nei motori diesel leggeri da 3.0 litri, modelli 2014-2016, della società» e ha spiegato che «I motori diesel di FCA US sono equipaggiati con hardware di controllo delle emissioni all’avanguardia, ivi incluso la tecnologia selective catalytic reduction (SCR). Ogni costruttore automobilistico deve utilizzare varie strategie per controllare le emissioni al fine di realizzare un equilibrio tra le prescrizioni di EPA relative al controllo delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e le prescrizioni relative alla durata, prestazioni, sicurezza e contenimento dei consumi. FCA US ritiene che i propri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili».

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