Il 2016 si annuncia positivo: a gennaio il mercato cresce del 17,4%

Il 2016 si annuncia positivo: a gennaio il mercato cresce del 17,4%
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Continua il trend positivo delle vendite, con un ulteriore incremento in doppia cifra rispetto a gennaio 2015. E cresce ancora la quota dei marchi italiani, ormai prossimi alla soglia del 30%
  • Alfonso Rago
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3 febbraio 2016

Il 2016 inizia da dove si era chiuso il 2015: il mercato dell’auto continua a mostrare un dinamismo positivo, come confermano i dati appena diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che fotografano a gennaio un totale di 155.157 nuove immatricolazioni, valore che in termini percentuali rappresenta un significativo +17,4% rispetto al corrispondente mese del 2015.

Un podio tutto tricolore

Confermato anche il trend di recupero di quote da parte delle vetture Made in Italy: le marche nazionali, nel complesso, totalizzano a gennaio 44.876 immatricolazioni (+19,7%) e portano la propria quota di mercato al 28,9%, in crescita rispetto al 28,4% di un anno fa. I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) toccano in totale 44.670 immatricolazioni (+19,8%); la quota di mercato sale dal 28,2% di un anno fa al 28,8% e si registra un andamento positivo per tutti i brand, comprese le buone performance di Ferrari, Maserati e Lamborghini.

Come già a dicembre 2015, sono sempre cinque i modelli italiani nella top ten di gennaio: Fiat Panda è la regina incontrastata, e vale in assoluto, con 13.362 unità, più della somma delle due damigelle sul podio, Lancia Ypsilon (scelta da 5.558 clienti) e Fiat 500, che con 5.037 unità recupera tre posizioni rispetto al mese precedente. Al quarto posto troviamo un’altra vettura italiana, la Fiat 500X (4.425), mentre al settimo si colloca Fiat 500L (4.214). 

Per il mercato dell’usato, ci sono stati 374.184 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, con incremento del 6,3% rispetto a gennaio 2015.

Meno forte la richiesta di vetture a gas

Analizzando i dati per alimentazione, a gennaio le auto a benzina toccano una quota del 33,3% (29,6% un anno fa e 30,2% a gennaio 2014), la più alta da due anni a questa parte, in rialzo anche rispetto a dicembre 2015 (31,6%); per le vetture diesel la quota di mercato è del 55,9%, in rialzo rispetto al 54,6% di un anno fa, ma in leggero ribasso rispetto a dicembre 2015 (56,5%).

Dati in controtendenza per le vetture alimentate a gas: quelle a GPL si attestano al 5,6%, dato in contrazione rispetto al 9,1% di un anno fa ed all’8,2% di gennaio 2014; si tratta del valore più basso degli ultimi due anni, in calo anche rispetto a dicembre 2015 (6,2%). Le vetture alimentate a metano, a loro volta, si fermano al 3% di quota: anche in questo caso si tratta di una contrazione, rispetto al 4,9% un anno fa ed al 5% di gennaio 2014, la più bassa degli ultimi 24 mesi, in ribasso anche rispetto a dicembre 2015 (3,5%). Le vetture ibride ed elettriche, infine, a gennaio 2016 confermano la quota del mese precedente, il 2,2%, contro l’1,8% di un anno fa.

Aurelio Nervo: «Buona la crescita di gennaio»

Le dichiarazioni del Presidente di Anfia sono improntate ad un realistico ottimismo: «Il 2016 - ha commentato Aurelio Nervo - apre in positivo, nonostante il mese abbia avuto un giorno lavorativo in meno, con diciannove giorni contro i venti di un anno fa. A gennaio 2015, mese si registrava la prima crescita a doppia cifra da marzo 2010, che registriamo anche oggi. Va comunque ricordato che i volumi del primo mese del 2016 sono ancora lontani dai livelli pre-crisi: a gennaio 2007 le unità immatricolate erano 250.311.

Dall’analisi delle vendite per alimentazione - prosegue Nervo - i significativi cali tendenziali delle vetture a gas (-27,4% per il metano e - 27,8% per il GPL, ndr), sono dovuti al confronto con un gennaio 2015 in cui avevano registrato, invece, un incremento proseguito poi per tutto il primo quadrimestre, in seguito al quale è incominciato un trend discendente, con un calo di mercato del 6,5% a fine 2015. Su questa dinamica può aver inciso la diminuzione dei prezzi dei carburanti tradizionali: il prezzo alla pompa è sceso, in Italia, del 10% per la benzina e del 13% per il gasolio, e i ribassi sarebbero stati ancora più forti se non avesse continuato a crescere il peso della componente fiscale, che con pesando per il 65% sul prezzo della benzina e per il 62% sul gasolio sono tra i più elevati in Europa».

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