Dakar 2023-D3. Tutto da Rifare. Tappa a Chicherit, BRX

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Piove sul bagnato. Una pioggia gelida che porta all’interruzione della Speciale. Al Attiyah limita i danni e mantiene il primato davanti a Al Rajhi e Peterhansel. Guai seri per Sainz e, ancora, Loeb. Buon rientro di Sanz e Gerini
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 gennaio 2023

Ha’Il, 3 Gennaio. Gli è tutto da rifare. Tra l’altro piove. Un autentico fortunale d’acqua. E Piove sul bagnato, anche. Succede che anche quel 20% di Assi che era scampato alla maledizione del SSS, Settore Selettivo dei Sassi (il secondo, 430 KM di trial), è raggiunto dall’ingiunzione di ASO (o del destino beffardo della Dakar, a voler sdrammatizzare). Si ferma a lungo Sainz, un’ora, e si ferma Al Attiyah, almeno una ventina di minuti, per riparazioni varie. Dove non era riuscito il Balance Of Performance, o dove non aveva fatto in tempo a intervenire, ecco arrivare a gamba tesa la Dakar, con il suo repertorio più “classico” di colpi di scena. Insomma, al termine della seconda tappa sono andate KO le BRX, e alla fine della terza, con il crollo di Sainz, hanno rischiato grosso le “elettriche”. Poi ci sono le “esagerazioni”. Sébastien Loeb, per esempio, che ha ribadito con una nuova, lunga sosta nel deserto, almeno una mezz’ora, per riparare la sua BRX e vedere allontanarsi ancor di più il miraggio di una vittoria ancora rimandata. Nero era ieri, nerissimo oggi, chissà che il fuoriclasse alsaziano non stia rivalutando l’offerta Rallye Monte-Carlo.

In un contesto che si potrebbe facilmente definire “dantesco”, saltano su gli sfigati della prima ora reclamare almeno un giorno di gloria. Chicherit, BRX, Lategan, Toyota, Terranova, BRX. Sono favoriti dall’ordine di partenza e dal fatto di non aver più niente, o quasi, da perdere. Sono accompagnati dalla fiammata iniziale di Al Rajhi, Pilota saudita eterno incompiuto, Chicherit e Lategan si alternano al comando per tutta la durata della Speciale, ma il sudafricano cala nel finale. Insomma è l’ex Campione del Mondo di Sci Freeride che si aggiudica la tappa davanti a Terranova e Al Rajhi (ma con lo stop al CP Lategan dovrebbe essere ripescato").

Caso (ma mai un caso) vuole, che a metterci una pezza sia sempre lui, il fuoriclasse recordman della Dakar Stephane Peterhansel, Audi. Il quale partito con quasi mezz’ora di ritardo sulla comitiva si ritrova improvvisamente, ma non poi così sorprendentemente, di nuovo nel suo milieu più abituale, la testa della Corsa. Il suo ritardo all’arrivo, che dovrebbe aggirarsi sugli 8 minuti, gli consente di rimanere in corsa, seppure attardato, al terzo posto. Al secondo posto Yazeed Al Rajhi, Toyota, che alla fine sta giocando le sue carte migliori, se non altro mantenendosi nel sempre più ristretto lotto dei favoriti sopravvissuti. Buon rientro in gara di Laia Sanz e Maurizio Gerini, fermati dalla perdita di una ruota la notte precedente sulla ista della seconda Speciale. L’Equipaggio Astara ha raggiunto il bivacco ed è ripartito per la terza ed è risalito fino alla 30ma posizione. Più indietro, al KM 330 circa, gli altri italiani, e Rebecca Busi che ha avuto una seconda tappa molto difficile ma che resta sul pezzo.

Annullata la Tappa della Dakar Classic, tutti per la statale, è stravolta anche la classifica dei Prototipi Leggeri. Francisco Lopez resta impantanato per un’ora, Austin Jones vince la Tappa e Seth Quintero passa al comando. A tenere banco, dunque e a stravolgere la Tappa è la pioggia, una vera propria tempesta d’acqua. Per i ritardatari la corsa viene interrotta alla neutralizzazione (delle moto) al chilometro 240, per gli altri più avanti o in vista del traguardo, al CP3 al chilometro 377. La classifica sarà fissata sui tempi a quel punto. Il che non cambia la sostanza ma offre un pizzico di caos alla senza dubbio insolita inquadratura al Rally. Roba da niente, in Bolivia se è visto ben altro!

Questo non toglie che non bisogna prendere la situazione attuale, e le classifiche, come oro colato. Meglio aspettare che si calmino le acque e contarsi dopo. Tra l'altro è possibile che il ercorso debba esser pesantemente rivisto, se non addirittura annullata la quarta tappa. C’è tempo per caoire tutto, il bivacco, seppure allagato, resta a Ha’Il.

© Immagini ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI

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