Il Bar della Dakar 2020. Dopo la quarta Tappa. Nacho e Paulinho

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Piero Batini
  • di Piero Batini
“Nacho” e Paulo. Honda e il vero “Hero”, 2 Eroi della Dakar. Cornejo ha vinto la sua prima Tappa dopo aver promesso che sarebbe stata la sua Dakar da “grande! Gonçalves ha rotto un motore, lo ha cambiato ed è di di nuovo di scena. Aggiornamenti
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 gennaio 2020

Al ‘Ula, Arabia Saudita, 8 Gennaio 2020. Prima di tutto una raccomandazione. Siamo a un terzo di Gara. Ci avviciniamo alla giornata di riposo. La quinta tappa è relativamente corta e, sulla carta, scorrevole, facile. Gran parte di sabbia, di quella già nota al popolo della neo-Dakar, e qualche “discesone” di dune. Il terreno ideale per tirare il fiato prima della sesta che, precedendo la giornata di riposo, sarà sicuramente, immancabilmente un inferno. Quindi approfittate della quinta, perché quando metterete la sesta non sarà un overdrive da crociera.

Parliamo di “discesone”, non a caso perché lo prendiamo a pretesto per parlare di Ignacio Cornejo, detto “Nacho”. Il giovane cileno, 25 anni, Pilota Honda Monster fino alla Dakar del 2021 è nato a Iquique, la città dell’estremo Nord del Cile famosa, in ambito Dakariano, per quella duna altissima, il “toboggan” di sabbia che picchia quasi direttamente nell’Oceano Atlantico sovrastando la Città. Quella è la culla di “Nacho”, il suo parco giochi, la sua scuola elementare di Rally. Cornejo si è presentato alla sua quarta Dakar con una convinzione espressa: ora di diventar grandi, di puntare a un upgrade cruciale. Decisivo.

Da non credere. Detto fatto, lo smilzo Pilota cileno, sarà poco sopra i 160 centimetri e il mezzo quintale, ha vinto la prima Tappa della sua carriera dakariana al quarto tentativo dalla promessa, e ora occupa la terza posizione assoluta nella classifica generale del Rally. Non vuol dire tutto, naturalmente, ma certamente molto.

Intanto c’è il famoso “switch”, quello che scatta nella testa del Pilota quando passa il confine tra il possibile e il certo, quando vice e capisce come si fa, quando l’esperienza fa il salto di un quanto strepitoso.

Questo è, secondo me, l’evento della quarta tappa della Dakar Arabia Saudita 2020, è lo “scatto” di promozione di un altro Pilota, l’ingresso nell’élite reale. Ora gli solo un piccolo esame da superare. Digerire il primo giorno di festa senza fare stupidaggini. Corri il giorno dopo senza cadere, Nacho, vola con la gioia della fantasia ma continua a tenere gli occhi e la testa concentrati sulla Pista!

 

Paulo Gonçalves
Paulo Gonçalves

Paulinho

L’altro eroe del giorno è Paulo Gonçalves. È rimasto fermo all’inizio della terza Tappa con il motore fulminato. Per molti sarebbe stato più facile tornare indietro al Bivacco e prendere il primo aereo. Paulo è rimasto in pista, ha aspettato che uno dei Camion della nostra Orobica Raid gli portasse il propulsore nuovo, ha cambiato tutto da solo, è ripartito e ha concluso la Tappa, sei ore dopo il primo. Oggi Gonçalves ha portato la sua Hero Rally al 4° posto assoluto!

Perché Paulinho è un tipo non troppo fortunato ma non si arrende. Non si arrenderà mai. Una volta la sua moto è bruciata all’inizio della Dakar, un’altra volta alla Dakar non c’è neanche arrivato perché si è fatto male alla vigilia. Una volta è arrivato secondo. Poteva vincere ed è stato… il primo dei perdenti. Paulo è un portoghese piccolo ma coriaceo nel fisico e nella testa, tostissimo. Non lo demolisci, non lo smuovi. Ed è un tipo tutto d’un pezzo. È arrivato alla Dakar grazie a un bravo manager, Wolfgang Fischer, che lo ha fatto correre dapprima con la sua Moto, poi lo ha portato nel team importante. Le loro strade si sono divise. Il manager se n’è andato perché era una gabbia di matti, il Pilota è rimasto a fare il portatore d’acqua. Poi si è rotto le scatole della gabbia e, finalmente, quando “Waffi” ha portato Hero sul livello sportivo che una delle Fabbriche più grandi del Mondo merita, ha risposto all’invito di tornare a casa lanciatogli da suo vecchio mentore e amico. Così è andata.

Gonçalves è diventato il Pilota di punta del Team Hero Motorsport. Un orgoglio, una responsabilità. La Squadra è stata sfortunata, in questo inizio di Dakar, Rodrigues ha avuto un problema il primo giorno, Gonçalves il motore rotto nella terza. Fa parte del mestiere, è nella filiera delle cose fatte bene. In fondo siamo ai primi step del progetto. Quel che conta è che la gente sia giusta, determinata, coerente. Come dice Mr. Franco, “Organizzazione, pianificazione… e si arriva!”

 

Francisco "Chaleco" Lopez
Francisco "Chaleco" Lopez

Aggiornamenti

Aggiornamenti vari. Quad. Bella gara tutta cilena, al momento. Ignacio Casale vince la quarta tappa ed è al comando del Rally, Giovanni Enrico è secondo di Tappa e nella Generale. Il Vecchio Leone, Rafal Sonik, è quarto.

SSV. Sempre più interessante, ve l’avevo detto. La quarta tappa è appannaggio dell’Equipaggio del Team USA Red Bull, primo successo del neonato OT3 Overdrive. Beh, il duo è misto. Mitchell Guthrie, infatti, è “navigato” dal norvegese Floene, niente meno che l’Ola navigatore di Mikkelsen e Ostberg nel Mondiale WRC. Francisco Lopez, che il giorno prima era secondo di pochi… secondi all’americano Currie, ha fatto meglio dell’avversario ma entrambi sono stati rallentati dalle forature. Al punto che in testa, ora, è passato il Can-Am dell’Equipaggio spagnolo Honojo-Ortega. “Chaleco” è sempre secondo, e il Campione in carica promette di fare meglio. Farres è scivolato ancora più indietro, gara non fortunata, Camelia Liparoti persevera, come suo solito.

Camion. Shibalov ha portato al successo il Kamaz trascinando alle sue spalle tutti i colleghi sul podio di Al ‘Ula. Morale, termina qui l’inseguimento al Maz di Viasovich, Karginov è primo con dieci minuti di vantaggio.

Aggiornamenti vari. Quad. Bella gara tutta cilena, al momento Ignacio Casale vince la quarta tappa ed è al comando del Rally, Giovanni Enrico è secondo di Tappa e nella Generale. Il Vecchio Leone, Rafal Sonik, è quarto.

SSV. Sempre più interessante, ve l’avevo detto. La quarta tappa è appannaggio dell’Equipaggio del Team USA Red Bull, primo successo del neonato OT3 Overdrive. Beh, il duo è misto. Mitchell Guthrie, infatti, è “navigato” dal norvegese Floene, niente meno che l’Ola navigatore di Mikkelsen e Ostberg nel Mondiale WRC. Francisco Lopez, che il giorno prima era secondo di pochi… secondi all’americano Currie, ha fatto meglio dell’avversario ma entrambi sono stati rallentati dalle forature. Al punto che in testa, ora, è passato il Can-Am dell’Equipaggio spagnolo Honojo-Ortega. “Chaleco” è sempre secondo, e il Campione in carica promette di fare meglio. Farres è scivolato ancora più indietro, gara non fortunata, Camelia Liparoti persevera, come suo solito.

Camion. Shibalov ha portato al successo il Kamaz trascinando alle sue spalle tutti i colleghi sul podio di Al ‘Ula. Morale, termina qui l’inseguimento al Maz di Viasovich, Karginov è primo con dieci minuti di vantaggio.

 

 

 

© Immagini ASO/DPPI/Delfosse/Flamand/LeFloch/Vargiolu – X-raid – RedBull Content Pool

 

 

© Immagini ASO/DPPI/Delfosse/Flamand/LeFloch/Vargiolu – X-raid – RedBull Content Pool

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