60 anni di Monaco GP: 8 episoli leggendari tra mito e destino

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Oltre al leggendario secondo posto di Senna sulla Toleman nel 1984 ci sono almeno altri otto eventi mitici per ricordare il GP di Monaco nell'anno della sua sessantesima edizione. Scopriamoli assieme
23 maggio 2014

Punti chiave

Il gp di Montecarlo è probabilmente quello più atteso della stagione nonostante si disputi su un tracciato anomalo per la formula uno. Giunti all'edizione numero 60, ripercorriamo otto episodi passati alla storia tra mito e destino.
 
1955 Alberto Ascari
Stirling Moss e' in testa alla corsa ma continua a spingere forse per doppiare anche il secondo, Alberto Ascari su Lancia, ultimo concorrente a pieni giri. A venti giri al termine Moss rompe il motore e Ascari si trova in testa: e'tripudio sulle tribune ma il milanese alla chicane del porto finisce in mare per il probabile bloccaggio del freno anteriore destro o forse proprio scivolando sull'olio lasciato sul tracciato dalla Mercedes di Moss. La macchina si inabissa ma il pilota, provetto sub, esce senza fatica e riemerge a galla; ricoverato precauzionalmente all'ospedale di Monte Carlo, è praticamente illeso. Sembrerebbe un miracolato, in realtà il finale tragico arriva appena 4 giorni dopo, giovedi' 26 maggio, a Monza: Ascari sale sulla Ferrari 'prestatagli' da Eugenio Castellotti e muore in circostanze mai chiarite alla curva del vialone che gli verrà poi intitolata.
 

 
 
1967 Lorenzo Bandini
Lorenzo Bandini e' il pilota italiano più forte e celebre degli anni sessanta; nato in Cirenaica nel 1935, in realtà romagnolissimo in quanto originario del brisighellese (San Cassiano) in provincia di Ravenna. Talentuoso ma spesso sfortunato, nel 1967 arriva l'occasione per la consacrazione. La Ferrari sembra in grado di battersi contro le Brabham e come prima guida viene designato Bandini. Domenica 7 maggio, Montecarlo rappresenta il debutto stagionale della Ferrari che aveva disertato la gara in Sud Africa. Bandini si qualifica secondo dietro al campione del mondo Jack Brabham e al via prende il comando. Brabham rompe il motore inondando d'olio la pista su cui scivola proprio il pilota italiano superato da  Hulme e Stewart. Inizia una disperata rimonta che probabilmente logora il pilota, poi all'82º giro l'incidente alla chicane del porto: l'auto arriva ad una velocità anomala, colpisce una bitta di ormeggio delle navi, decolla e ricade pesantemente a terra, capovolgendosi e incendiandosi. I soccorsi, senza giri di parole ridicoli, peggiorano la situazione e Bandini e'in fin di vita: morirà 3 giorni dopo. Così raccontera' quella tragica giornata Enzo Ferrari: "Ricordo quel giorno di Maggio del 1967. Ero nel mio studio di Maranello, davanti al televisore... Quando vidi il grosso fungo nero di fumo che deturpava sinistramente la baia di Montecarlo... Sentii che quella macchina in fiamme era una delle mie. Ora non so dire perché, ma intuii Bandini nel rogo e fui sicuro che non lo avrei più visto." 

 
 
1981 Gilles Villeneuve
La stagione del canadese parte male: dopo 5 gp appena un mezzo sorriso. Avviene, destino beffardo, a Zolder con un quarto posto miracoloso ottenuto con la monoposto inguidabile per via di un urto con un cordolo. A Monaco la Ferrari giunge con poche velleità, qui avere il turbo e'uno svantaggio. E al sabato Gilles compie il primo capolavoro qualificandosi secondo a 78 millesimi da Piquet su Brabham. Domenica 31 maggio 1981 la gara parte in ritardo di quasi un'ora perche'un incendio aveva colpito le cucine dell' Hotel Loews e si erano creati allagamenti sul tracciato in seguito alle fasi di spegnimento. Piquet su Brabham domina per 53 giri prima di autoeliminarsi nel doppiaggio di cheever e Tambay: diventa una questione a due tra il campione del mondo in carica Alan Jones e Villeneuve. La Williams improvvisamente però inizia a rallentare per evidenti problemi di pescaggio del carburante che obbligano ad una sosta al giro 67 per rabboccare. Gilles allora compie il secondo capolavoro: spinge oltre ogni limite e a quattro giri dal termine supera proprio sul rettilineo del traguardo l'australiano andando a vincere.
 
 
 
1982 Riccardo Patrese
La Brabham quell'anno impiegò spesso due vetture differenti: la BT 50 con motore Bmw turbo guidata dal campione in carica Nelson Piquet e la 'vecchia' BT 49 con motore Cosworth affidata a Riccardo Patrese. A Monaco il padovano sfrutta l'agilità dell'aspirato e si qualifica secondo mentre Piquet non va oltre il tredicesimo tempo attardato di oltre due secondi. In gara, il poleman Arnoux su Renault mantiene la testa della corsa fino al quindicesimo passaggio quando alle Piscine finisce in testacoda causando lo spegnimento del motore. E'la volta di Prost, anch'egli su Renault ma al 70º giro, sul tracciato inizia a piovere e la prima vittima e'proprio il francese che dopo 4 giri va in testacoda alla chicane del porto e sbatte contro il guard rail. A questo punto mancano 3 giri ma nessuno può ancora immaginare che sta per consumarsi l'epilogo piu' incredibile della storia della formula uno: Patrese passa al comando ma si gira al tornante Loews spegnendo il motore, il ferrarista Didier Pironi lo sopravanza per qualche centinaio di metri prima di fermarsi sotto il tunnel.
 
Teoricamente passerebbe De Cesaris su Alfa al comando ma finisce la benzina, quindi e'la volta di Derek Daly su Williams, attardato di un giro. Le inquadrature televisive lo cercano invano: è fermo dopo un incidente alla Rascasse! Patrese, nel frattempo ripartito grazie all'aiuto dei commissari e al tratto di pista in discesa, taglia il traguardo vincitore....senza neppure rendersene conto. A 28 anni coglie finalmente il primo dei suoi 6 successi, oltretutto primo pilota italiano a vincere un'edizione del Gran Premio di Monaco valida per il Campionato mondiale di Formula 1. 
 

 

 
1988 Ayrton Senna
Appare chiaro fin dalla prima esibizione nel 1984 del brasiliano a Monaco che questa e'la 'sua'pista. Nel 1987 con la Lotus arriva il primo dei 6 trionfi, l'anno successivo attendersi il bis a bordo della fenomenale McLaren MP4/4 e'logico. In prova Ayrton rifila un secondo e mezzo al compagno Prost mentre Berger terzo riesce a contenere il distacco di poco inferiore ai 3 secondi. La gara e'un monologo, favorito anche dall'austriaco su ferrari che tiene dietro Prost per lungo tempo: quando il francese passa ha ormai un ritardo incolmabile dal battistrada. Al 67º giro però Senna, in un probabile calo di concentrazione, sbatte contro le barriere del Portier regalando la vittoria al compagno di squadra: se fosse riuscito a vincere, sarebbero stati 7 trionfi consecutivi del brasiliano a Montecarlo.
 

 
 
1994 Karl Wendlinger
Austriaco, classe 1968, seppur meno celebrato di Berger prima e Wurz dopo, e' lui il vero erede di Lauda e Rindt. Dopo il debutto con la Leyton House nel 1991, approda alla Sauber due anni dopo e fa il salto di qualità. Il 1994 e'l'anno della consacrazione e infatti arrivano 4 punti nelle prime 3 gare. Poi Monaco, con il circus ancora sconvolto per la morte di Senna avvenuta a Imola appena due settimane prima. Nel corso della prima sessione di prove Wendlinger perde il controllo della sua Sauber all'uscita del tunnel, andando a sbattere contro le barriere esterne alla Nouvelle Chicane. L'urto alla testa rimediato nell'impatto e'tremendo e il pilota viene trasportato in condizioni disperate all'ospedale Saint-Roch di Nizza. Sopravviverà ma la carriera dello sfortunato pilota in pratica finisce qui: tenterà infatti il rientro l'anno successivo disputando 6 gare su Sauber senza mai finire a punti.
 
 
 
1996 Olivier Panis
Transalpino, classe 1966, si laurea campione in formula 3000 nel 1993. Sembra destinato a bruciare le tappe e nel 1994 approda in formula uno: due buone annate impreziosite da due secondi posti lo proiettano all'attenzione di tutti. Il 1996 della Ligier tuttavia sembra difficoltoso con appena un sesto posto arpionato in Brasile. A Monaco il poleman Schumacher e'in giornata nera:scatta male cedendo il comando a Hill e centra le barriere poche curve dopo ritirandosi. Al 40º passaggio un nuovo colpo di scena: Hill rompe il motore Renault e al comando passa Alesi, con circa trenta secondi di vantaggio su Panis. Altri 20 giri e l'ex ferrarista, sfortunato come al solito, rompe una sospensione ed e'costretto al ritiro. La gara viene interrotta con tre tornate di anticipo per il superamento delle due ore e per la Francia e'un giorno indimenticabile. Purtroppo per Panis sarà la prima ma anche unica vittoria della carriera. 
 
 
 
2012 Michael Schumacher
Rientrato nel 2010 su Mercedes, nonostante il talento intatto non riesce ad ottenere risultati all'altezza della prima parte di carriera che l'avevano consacrato - numeri alla mano - come il più grande di tutti. Le qualifiche di Montecarlo 2012 saranno il canto del cigno del fenomeno di Kerpen: all'ultimo giro utile batte Mark Webber e il compagno Nico Rosberg firmando la pole numero 69. Purtroppo non valida nemmeno a fine statistico: l'assurda penalizzazione comminatagli a seguito dell'incidente con Senna nel precedente Gran Premio in Spagna lo relega al sesto posto in griglia.
 
 
Francesco Tassi
Twitter: 
 

 

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