Audi e l’ingresso in F1, Longo: “È un modo per connettersi con i giovani”

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Audi per la prima volta ha portato in Italia il prototipo che anticipa il suo ingresso in Formula 1, nel 2026. Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia, ci ha raccontato cosa rappresenta questo passo per la casa dei Quattro Anelli
16 ottobre 2023

Sogno e innovazione: è questo l’argomento del talk di Audi che al Festival dello Sport di Trento ha visto protagonisti la campionessa olimpica Sofia Goggia, l’alpinista Hervè Barmasse e il direttore di Audi Italia, Fabrizio Longo. Ma si tratta di due parole che si sposano perfettamente con l’altra protagonista dell’evento organizzato dalla casa dei Quattro Anelli, la showcar F1 che anticipa l’ingresso nel Circus previsto per il 2026.

Una scadenza che, in un mondo che va veloce come quello della F1, si avvicina a grandi passi, mentre nello stabilimento di Neuburg si lavora già alacremente alla power unit, i cui dettagli tecnici sono già stati ufficializzati. Senza MGU-H e con un apporto dell'elettrico del 50% in termini di potenza, i nuovi motori rappresentano un'occasione unica per sposare la causa della F1. Ma al giorno d'oggi per un costruttore come Audi l’ingresso in F1 è semplicemente una leva di marketing, o la massima categoria del motorsport è ancora un laboratorio a cielo aperto per le tecnologie del prodotto di serie?

“Quarant'anni fa siamo entrati nel mondo dei rally in maniera iconica ponendo la trazione quattro come elemento tecnologico di riferimento – spiega Longo -. Da lì è nato un marchio che ha sempre avuto nel motorsport una parte importante del suo essere. 15 partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans, 13 vittorie, due titoli nella Formula E recentemente. Abbiamo anche preso una decisione veramente avveniristica, nella piena coerenza del marchio, di andare sulle sabbie della Dakar con un prototipo elettrico che ci ha dato molte soddisfazioni, vittorie e podi già dal primo anno. Quindi questa cosa ce l'abbiamo dentro. Mi viene quasi naturale definire la Formula 1 un complemento e un completamento di questa attitudine”.

Credo che sia anche un modo per connettersi soprattutto con l'utenza giovanile, ma dare quel messaggio che a mio avviso ogni tanto perdiamo, che si può essere, come siamo convintamente, creatori di mobilità del futuro, sostenibile, ma al tempo stesso essere capaci di mantenere vivi i sogni. E questo soprattutto per l'utenza più giovane di quelli che saranno i consumatori e i clienti finali, credo che sia la miglior chimica che se saremo capaci, e lo saremo, potremmo in qualche modo definire per tenere accanto i giovani al mondo del motorsport”.

La Formula 1, peraltro, oggi ha due appuntamenti in Italia, Imola e Monza. Quanto è importante avere delle attivazioni nel nostro paese per Audi Italia? “È fondamentale perché da tempo abbiamo dimostrato anche operando in altri settori, questa è un po' una cifra riconoscibile di Audi Italia. Per esempio, occupandoci di montagna abbiamo ideato dei progetti per restituire valore aggiunto al nostro modo di intendere la montagna, quindi preservarla, proteggerla, incrementando tutto ciò che in qualche modo fa parte di quell'ecosistema che essendo estremamente fragile va protetto”.

“Quindi questa cifra di presenza nelle nostre attivazioni sarà bellissimo immaginarla tradotta e decodificata nel settore che più si presta in qualche modo a collezionare vicinanza, emozione e sogni. Siamo impazienti perché mancano veramente pochi anni, l'azienda sta prendendo corpo, stanno prendendo corpo anche i gossip relativi ai piloti. Anche questo fa parte dell'emozione, quindi io penso che saranno anni che passeranno molto velocemente in puro stile Formula 1”.

Insieme ad Audi nel 2026 in Formula 1 arriveranno anche i carburanti sintetici. Per Longo potrebbero essere un modo per mantenere in vita l’endotermico anche per il prodotto di serie? “Noi abbiamo preso una scelta molto marcata, quella della mobilità elettrica, e non retrocediamo di un passo, anzi stiamo imprimendo in termini anche di investimenti un segno importante. Abbiamo un piano di investimenti quadriennale, il più potente della nostra storia. Sono più di 28 miliardi per l'innovamento dei prodotti, metà dei quali sarà completamente elettrico. Poi c’è la decarbonizzazione dei nostri impianti, manifestazione di quella sostenibilità che esiste nell'ambito dei carburanti ma esiste anche nel come si fanno le cose dietro le quinte”.

“Riguarda quei processi industriali che oggi mirano alla riduzione dello spreco e all'aumento del riciclo che sono diventati effettivamente un elemento di riconoscibilità di come Audi sta affrontando questo momento molto impegnativo di trasformazione. Quindi l'elettrico rimane il nostro faro portante sapendo che però tutto quello che oggi gira in termini Audi anche sui motori endotermici ha fatto dei salti quantici in termini di virtuosismo e quindi abbiamo oggi un livello di emissioni generale che è veramente tra i migliori in assoluto”.

Un salto quantico come quello che Audi compierà perfezionando l'ingresso in Formula 1. Un progetto sfidante per un costruttore che, quando decide di impegnarsi in una categoria, lo fa con un solo obiettivo possibile: vincere. Nel Circus, però, servirà giocoforza un periodo di adattamento per poter fare grandi cose. Ma la sfida è già cominciata, perché dal lavoro che si sta svolgendo oggi in quel di Neuburg dipenderà lo slancio con cui la casa dei Quattro Anelli balzerà in F1. Il tempo scorre veloce, lo ha detto anche Longo. Il 2026, apparentemente lontano, in realtà è dietro l'angolo. E con lui la nuova avventura di Audi. 

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