F1 2013: vince chi consuma di meno… le gomme!

F1 2013: vince chi consuma di meno… le gomme!
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Paolo Ciccarone
Il primo GP della stagione ha messo in evidenza l'importanza di conservare le gomme, facendo emergere Lotus e Ferrari | <i>P. Ciccarone, Melbourne</i>
17 marzo 2013

E questo qui da dove spunta?”, lo ha pensato Sebastian Vettel dopo il suo terzo pit stop e lo hanno pensato in molti quando Kimi Raikkonen ha tagliato da vincitore il traguardo del GP d’Australia, prima gara della stagione.

Raikkonen a sorpresa

Il pilota della Lotus ha sorpreso tutti giocando d’astuzia e strategia confermando il vero tormentone della stagione: chi consuma meno gomme, vince. Lo ha capito anche la Ferrari che ha piazzato Alonso secondo e Massa quarto, passando in testa alla classifica mondiale costruttori (e non succedeva da tanti anni) quando dopo il terzo pit stop si son ritrovati la nera Lotus davanti.

Ma al box della Rossa avevano una speranza, come racconta l’ingegner Stella dopo la gara «Pensavamo di riuscire a riprendere Kimi, invece ha retto bene alla distanza». Et voilà, nella gara di apertura del mondiale non ha vinto il più veloce, non ha vinto quello più incisivo, ha vinto quello che mediamente ha mantenuto il passo migliore.

E’ un paradosso di questa stagione con le nuove gomme Pirelli che dopo pochi giri si degradano (le han volute così e il costruttore italiano si è adeguato). «In qualifica non ero molto contento per come era andata – ha detto Raikkonen – mi ero preso oltre un secondo e tre dalla pole di Vettel, ma ero contento per come la macchina si comportava in assetto gara» e puntualmente la sensazione di Kimi si è verificata.

Il pilota della Lotus ha sorpreso tutti giocando d’astuzia e strategia confermando il vero tormentone della stagione: chi consuma meno gomme, vince. Lo ha capito anche la Ferrari che ha piazzato Alonso secondo e Massa quarto

Ferrari: subito bene come non succedeva da anni

Tanto che dopo la sfuriata iniziale di Vettel, la solita partenza disastrosa di Webber e l’avvio al fulmicotone delle Ferrari di Massa e Alonso, subito davanti alla Mercedes di Hamilton, sembrava quasi che per la rossa fosse questione di tempo passare al comando. Si è visto subito che Vettel, dopo un avvio brillante, calava il ritmo quando le gomme si degradavano e le Ferrari recuperavano a vista d’occhio.

Al box di Maranello han pensato a come superare Vettel e si sono affidati a un pit stop anticipato che ha permesso ad Alonso non solo di scavalcare il tedesco ma anche Massa che, invece, ha perso due posizioni per aver ritardato troppo. A questo punto sembrava fatta e invece eccolo là, Raikkonen davanti a tutti e senza capire come avesse fatto.

Vettel: "E Raikkonen da dove sbuca?"

«E questo da dove spunta?» ha detto Vettel dopo aver fatto il pit stop: «infatti non mi tornavano i conti, sapevo della Ferrari davanti, Sutil che mi dava fastidio mi ha fatto perdere tempo e poi ho faticato a controllare Massa, ma vedere Raikkonen davanti non ce lo aspettavamo, chiaro che due soste sono state meglio di tre ma per come andavamo in gara, non ce le potevamo permettere».

Stesso discorso per la Ferrari e la Mercedes di Hamilton. «io invece avevo capito subito che due soste fosse la scelta giusta – conclude Raikkonen – perché noi non consumiamo le gomme come gli altri e manteniamo un buon passo gara che ci ha permesso di vincere. Non abbiamo forse la macchina migliore ma è una buona macchina, basta saperla gestire al meglio».

E così è stato. Più che un mondiale di lepri, se va avanti così diventa un mondiale di tartarughe, relativo si intende, ma per capirlo fra sette giorni in Malesia, su una pista vera e con curvoni da paura, si avranno le prime conferme.

La Ferrari va forte anche se non ha lo spunto dei rivali, la Red Bull va fortissimo ma a scapito della durata delle gomme, la Lotus non va forte ma se la gioca e la Mercedes, specie con Hamilton, ha quel pilota veloce che può fare la differenza in qualifica e in gara quando c’è da menare le mani


Per ora ce ne sono un paio che fanno sperare: la Ferrari va forte anche se non ha lo spunto dei rivali, la Red Bull va fortissimo ma a scapito della durata delle gomme, la Lotus non va forte ma se la gioca e la Mercedes, specie con Hamilton, ha quel pilota veloce che può fare la differenza in qualifica e in gara quando c’è da menare le mani. Forse non sarà sufficiente per un  mondiale bello come quello dell’anno scorso, ma vedere una Ferrari davanti nella classifica costruttori dopo gli inizi disastrosi del passato, fa davvero ben presagire…

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