F1: è arrivato il primo giorno di Vasseur in Ferrari. Ecco cosa lo aspetta

F1: è arrivato il primo giorno di Vasseur in Ferrari. Ecco cosa lo aspetta
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Oggi Frédéric Vasseur inizia la sua avventura in Ferrari, con un obiettivo molto sfidante da centrare
9 gennaio 2023

Non ci saranno caschi dedicati o giri in pista come fu per Sebastian Vettel in quell’ormai lontano giorno di fine novembre 2014 a Fiorano, ma per Frédéric Vasseur oggi è una giornata che difficilmente dimenticherà. Il 9 gennaio segna l’inizio ufficiale della sua avventura alla guida della Ferrari. L’uomo chiamato a sostituire Mattia Binotto comincia un percorso in cui è chiamato a un compito per nulla banale: riportare la Rossa sul tetto del mondo dopo tre lustri di assenza.

Che questo sia l’obiettivo lo aveva chiaramente specificato qualche tempo fa il CEO della Ferrari, Benedetto Vigna, dichiarando di essere sì contento dei progressi della scuderia, ma di non essere soddisfatto del secondo posto ottenuto nel 2022. Parole chiarissime, che fanno intendere la portata della sfida che attende Vasseur, subentrato in una fase molto avanzata della gestazione della monoposto che vedrà la luce il giorno di San Valentino.

Della futura vettura di Charles Leclerc e Carlos Sainz si dice un gran bene, come spesso succede prima del debutto in pista. Dopotutto, gli ottimi valori al banco sono un grande classico di questo periodo di febbrile attesa. La verità è che la base della nuova nata di Maranello, la F1-75 dello scorso anno, è una vettura di tutto rispetto, frutto di un’interpretazione azzeccata dei dettami del nuovo regolamento tecnico. La Ferrari nel 2022 ha centrato l’obiettivo più sfidante del nuovo corso, portare in pista una monoposto davvero competitiva.

I problemi, nel 2022, sono stati altri. A cominciare dall’affidabilità della power unit, nodo su cui, pur con il congelamento regolamentare, si può intervenire entro parametri stringenti. Per la Rossa sarà fondamentale poter sfruttare al massimo il motore nel corso della stagione 2023, senza castrarlo per questioni di tenuta come successo lo scorso anno con conseguenze devastanti sulle speranze mondiali della scuderia di Maranello. 

Ma in Ferrari si è faticato pure – e parecchio – sul fronte strategico, con lungaggini preoccupanti nel processo decisionale e uno stile comunicativo che ha lasciato spesso a desiderare. E qui entriamo nelle aree di competenza in cui Vasseur può e deve intervenire per fare quel salto di qualità necessario per poter davvero lottare per il mondiale. Strategia, certo, ma non solo: ci sono margini di miglioramento anche sul fronte delle soste e della gestione dei piloti, a fronte di un’evidente insofferenza di Leclerc sul finire della gestione Binotto. 

Il compito di Vasseur, almeno inizialmente, sarà quello di rivedere l’organizzazione interna, cercando di ottimizzare i processi. Un obiettivo silenzioso, destinato a restare inevitabilmente in secondo piano nel momento in cui sarà presentata la nuova monoposto, ma cruciale. I primi segnali di un eventuale cambio di direzione della gestione di Vasseur li vedremo solo all’effettivo inizio della stagione. Ma non ci sono dubbi sul fatto che già oggi, al suo primo giorno in quel di Maranello, Vasseur stia già guardando al futuro. Perché sarà pur vero che la Ferrari è in crescita rispetto a qualche tempo fa. Ma l’ultimo passo verso il successo è il più difficile. E la sensazione è che la dirigenza non si accontenterà più di un ruolo da comprimaria per la Rossa.  

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