F1. Ferrari, Vasseur: “In F1 ci vuole pazienza”

F1. Ferrari, Vasseur: “In F1 ci vuole pazienza”
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Paolo Ciccarone
Nel post vacanze, Vasseur si è incontrato con i giornalisti per discutere del futuro prossimo di Ferrari
23 agosto 2023

Informale, maglietta bianca, una grande immagine di una Ferrari degli inizi anni '50 alle spalle, e qualche battuta.

Il Fred Vasseur post vacanze, alla vigilia del GP d’Olanda, affronta una cinquantina di giornalisti on line in una chiacchierata di mezz’ora in cui si sono ripetuti concetti già noti. A partire dalle sorti di questo campionato: “Che non vinceremo, ma faremo il massimo possibile ad ogni gara per migliorarci e avvicinarci, cercando di capire perché in qualifica siamo vicini se non davanti alla Red Bull ma in gara non reggiamo il passo”. Era il mantra di Mattia Binotto: “Dobbiamo capire, c’è qualcosa che ci sfugge” e che a quanto pare continua ancora a scappare dalle menti dei tecnici della Ferrari.

Un Vasseur realista, poco incline alle promesse che non potrebbe mantenere, in un formato comunicativo basato sulla semplicità ed efficacia. Un passo in avanti rispetto alla comunicazione di Binotto, prima vittima di se stesso, in quello che è il posto più difficile al mondo per comunicare, leggi Ferrari. Quindi una rossa rassegnata per questa seconda parte di stagione, con un Vasseur, team principal, che ha sulle sue spalle le scelte del futuro: “In F.1 ci vuole tempo, alcuni arrivi ci saranno a gennaio del 2024, altri a metà stagione e altri ancora a gennaio 2025. So che è un tempo lungo, ma fra il budget cap che impone limiti di spesa, il periodo di gardening, ovvero di attesa prima di passare ad altro incarico, fa sì che si debba guardare avanti negli anni. Ai tifosi magari non piacerà perché già da domenica vorrebbero le rivoluzioni, ma questa è la F.1 attuale”.

E sotto intende che dobbiamo mettere l’animo in pace e prendersela con calma, qualsiasi cosa succeda. Quello che non dice ma fa capire. Come glissa quando gli si chiede come lavoreranno i tecnici attuali sulla macchina del 2024 ben sapendo che arriveranno altri e che potrebbero prendere il loro posto…”Vedo lo spirito giusto, la giusta motivazione, l’approccio ideale e se confrontiamo inizio stagione, con la Aston Martin che era ben davanti a noi e le ultime gare, dove siamo stati noi davanti diverse volte, la politica dei piccoli passi ha dato dei risultati. Guardate le squadre di calcio: una domenica vincono, la domenica dopo perdono o pareggiano eppure sono sempre gli stessi uomini”.

Come dire con lo staff attuale potremmo anche vincere e quindi avere fiducia, obtorto collo, nello staff attuale. Anche se è confermato che ci saranno nuovi arrivi: “E’ nella logica della F.1 – dice sereno – devi migliorare ogni aspetto, ogni settore, pensare a come perfezionare le strutture in tuo possesso, fare sempre progressi. Se ti fermi e pensi di essere a posto, sei finito, sei da KO”.

Capitolo piloti: entrambi hanno un contratto per il 2024 (Leclerc oltre…), ma come dice Sainz, anche Vasseur non vuole cominciare l’anno senza sapere cosa succederà in futuro: “Ci siederemo a un tavolo, prima di dicembre avremo le idee chiare su cosa succederà dopo il 2024. Credo sia importante per tutti sapere cosa succederà in futuro, ma in questo momento non è la priorità”.

Hamilton? “E’ un problema di Toto Wolff e Mercedes. Lo conosco, ha corso per me nelle categorie minori, ci salutiamo quando ci incontriamo ai GP”.

Budget Cap? “Aspettiamo le decisioni della federazione su chi eventualmente ha sforato i limiti di spesa. Di sicuro non potendo pagare stipendi oltre un certo limite, non potendo investire su certe cose, pone dei limiti. Non solo a noi, a tutti”. Però non dice cosa ne pensa di un regolamento che 10 mesi dopo la fine di un campionato, svela se qualcuno ha rispettato le regole o meno. “L’ideale sarebbe avere i risultati definitivi entro 15 minuti dopo la corsa” sorride dicendolo.

E gli sviluppi? “Porteremo modifiche e cercheremo di capire al meglio la macchina in vista della nuova. Ci mancano due decimi, non ci mancano dei secondi, per cui dobbiamo concentrarci su questo aspetto e sono fiducioso”.

Già, quei maledetti ultimi due decimi, croce e delizia di chi corre in F.1, ma ostacolo a volte insormontabile. Sarà la volta buona? Aspettare il 2024 per saperlo. Domenica, in Olanda, si riparte con le stesse carte ma la Ferrari non molla. E’ questo il messaggio.

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