F1, GP Austria 2019: Ferrari, dita incrociate

Pubblicità
Paolo Ciccarone
Se le prestazioni della Ferrari, in pole nel Gran Premio d'Austria 2019 di Formula 1 con Leclerc, convincono, si teme per l'affidabilità
29 giugno 2019

Adesso meglio incrociare le dita e sperare che fili tutto liscio. Perché con la seconda pole della carriera di Charles Leclerc dopo quella in Bahrain, la paura è molto forte. Anche lì la Ferrari era superiore alla Mercedes e anche lì Charles aveva fatto tutto bene e poi si è visto come è finita, con un problema tecnico che ha impedito al monegasco la prima vittoria. E non parliamo poi di Vettel, con l'altra Ferrari. Dalla pole del Canada e a una vittoria svanita per decisione arbitrale, alla sfortuna di un problema tecnico - la rottura di un manicotto del turbocompressore - proprio in Q3, che gli ha impedito di andare oltre il 10 tempo, quinta fila, quando il potenziale era da prima fila.

Insomma, le prestazioni della Ferrari ci sono, si teme l'affidabilità. Perché con queste F.1 così complicate, basta poco per avere problemi. Per cui se da un lato la Ferrari può ritenersi soddisfatta, specialmente di fronte ai 259 millesimi inflitti ad Hamilton, che su una pista così corta sono una enormità (in confronto ai 6 decimi beccati la settimana scorsa in Francia) dall'altro resta il mistero di come si possano ribaltare delle situazioni con esiti opposti, ed eclatanti, a distanza di pochi giorni senza capire il perché di certe cose. Di sicuro per il campionato, per quanto dominato da Mercedes, vedere qualcosa di nuovo e con volti nuovi come Leclerc, fa piacere.

Rende il mondiale più godibile e imprevedibile, con quel qualcosa di diverso anche se il pilota della Ferrari mette le mani avanti: "Non ci sarà nessuna differenza di approccio alla gara rispetto al Bahrain, quindi si prosegue su quanto già visto in precedenza. Per la mia pole sono molto contento, ovvio, mi spiace per la squadra e il problema  a Vettel". E parlando di Sebastian, il suo gesto, durante la Q3, quando ha capito che non si faceva in tempo a riparare la sua Ferrari, è stato molto bello. Ha salutato e ringraziato tutti i meccanici che si erano affannati sulla sua vettura. Un'altra dimostrazione di educazione. Perché Vettel è persona per bene, un ragazzo d'oro e semplice. Non è cattivo ma quando deve fare qualcosa in pista, non essendo la sua natura, rischia di metterci il cappello e fare casino. Come successo spesso in passato.

E adesso, con Mercedes in ritardo (Bottas addirittura a 5 decimi da Leclerc) e Verstappen in terza posizione con una Red Bull che ha un buon passo gara, ma non irresistibile, le premesse per una gara che non sia la solita scontata come quelle viste di recente, ci sono tutte. Speriamo sia la volta buona per Leclerc, la Ferrari e per il campionato che ne ha bisogno. Il sabato austriaco, però, regala sorrisi anche ad altri team motorizzati Ferrari. Magnussen 5 con la Haas (Dallara il telaio, Ferrari il motore) Raikkonen e Giovinazzi in quarta fila, con 7 e 8 tempo staccati di pochi millesimi con le Alfa Romeo motorizzate Ferrari. Per Antonio un altro risultato positivo in qualifica, la speranza di andare a punti senza doversi preoccupare troppo delle scelte delle gomme, come accaduto in Francia. Sarebbe bello riuscisse a rompere anche lui il muro che anche Leclerc cercherà di infrangere questa domenica.

Pubblicità