F1 GP Austria 2023: Verstappen, più che un vincitore, un cannibale

F1 GP Austria 2023: Verstappen, più che un vincitore, un cannibale
Pubblicità
Paolo Ciccarone
Il GP d'Austria è stato ancora stravinto da Verstappen. Vediamo l'analisi del nostro Ciccarone
2 luglio 2023

SPIELBERG – Continua a dire che è difficile, che il futuro e il campionato sono ancora lontani, poi si prende il lusso di fermarsi al penultimo giro, cambiare le gomme e segnare il giro più veloce perché fino a quel momento lo aveva Sergio Perez. Quando uno è così, come Max Verstappen, speranze che molli il colpo o lasci qualcosa agli avversari è pura utopia. Ha vinto ancora in Austria, aveva vinto 24 ore prima la gara sprint, aveva segnato le due pole position.

Il giro veloce poteva pure lasciarlo andare visto che aveva 23 secondi di vantaggio sulla Ferrari di Charles Leclerc, secondo e finalmente autore di una gara pulita. Ebbene no, nonostante i rischi che comporta una sosta ai box, nonostante non servisse sbattersi per quel punto in più garantito dal giro veloce. Questi atteggiamenti erano tipici di Schumacher e Hamilton, Senna e Prost ai loro tempi. Li chiamavamo cannibali perché non lasciavano scampo agli altri. Adesso il cannibale è lui e grazie anche a una monoposto perfetta, lui non molla un colpo. Da un anno e passa a questa parte, Verstappen non ne sbaglia una e il terzo titolo mondiale, in mancanza di veri rivali come in questa stagione, appare ormai come una formalità.

E allora, l’attenzione si sposta dietro, agli inseguitori, che in Austria hanno il nome di Ferrari. La qualifica di Leclerc al venerdì è stata perfetta, la gara del sabato sul bagnato meno, ma domenica Charles non ha sbagliato niente e ha preso un podio meritato. E se guardiamo il distacco fino a quel momento, 23 secondi a 2 giri dalla fine, nemmeno peggio di altre occasioni. Sono ancora tanti, ma meno del solito. Magra consolazione, come dire che qualcosa nelle novità ha funzionato. Non abbastanza da vedere un salto netto, ma sempre meglio di Mercedes e Aston Martin, stavolta dietro con Alonso (sesto) e Hamilton (settimo). In pista lo spettacolo lo ha dato Carlos Sainz in un duello serrato per alcuni giri con Sergio Perez. Alta scuola guida, poi lo spagnolo ha dovuto piegarsi al messicano e perdere il podio. Una prova di orgoglio condita con team radio polemici: “Ma perché ci siamo fermati con la virtual safety car, potevamo restare fuori” ha tuonato. In effetti sarebbe stato meglio, ma in quel momento la squadra ha preferito un doppio pit stop con Leclerc e Sainz in sequenza e perdita di tempo per entrambi. Ai box anche il presidente John Elkann, venuto a incoraggiare la squadra e per la prima volta sorridente e sereno nei box come non lo si era visto in precedenza. Un segno di attaccamento al team e dopo il risultato storico alla 24 ore di Le Mans, la presa di coscienza che impegno e dedizione pagano sempre.

Restano i problemi di una macchina che consuma troppo le gomme, anche su una pista come questa per cui per Silverstone i problemi potrebbero amplificarsi oltre misura. Ormai la stagione è andata, di nuovi arrivi se ne parla sempre (e vengono poi smentiti dai diretti interessati, leggi Red Bull) per cui meglio rassegnarsi e sperare in circostanze fortunate.

Pubblicità