F1, GP Azerbaijan 2023: i cinque punti chiave della Sprint a Baku

F1, GP Azerbaijan 2023: i cinque punti chiave della Sprint a Baku
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La gomma in pista, le difficoltà di Charles Leclerc ma non solo: ecco i cinque punti chiave della Sprint del Gran Premio dell'Azerbaijan 2023 di Formula 1
29 aprile 2023

La prima Sprint della stagione 2023 di Formula 1, quella del Gran Premio dell'Azerbaijan, si è conclusa con la vittoria di Sergio Perez davanti a Charles Leclerc e Max Verstappen. Ma quali sono stati gli avvenimenti chiave della gara lampo? Ve li raccontiamo noi. 

Russell ha fregato Verstappen con il suo stesso gioco

Nella Sprint di Baku Max Verstappen è stato beffato da un pilota che ha messo in atto lo stesso gioco aggressivo che è stato marchio di fabbrica per anni dall’olandese. Nella lotta senza esclusione di colpi con Verstappen, George Russell ha usato la stessa grinta che Verstappen aveva quando correva senza avere nulla da perdere. Ma ora che le cose stanno diversamente, Max non gradisce questa verve da parte di altri. D’altronde, ad avere la peggio in termini di danni è stato proprio lui. Sulla RB19 del campione del mondo in carica, infatti, c’era un vistoso squarcio su una pancia. Vista la sua monoposto ferita, non stupisce che Verstappen non abbia avuto ragione di Leclerc, come è invece riuscito a fare il suo compagno di squadra. Dopo la fine della Sprint, Max è andato a muso duro a chiedere spiegazioni a Russell, dandogli della testa di... razzo. Ma George, con il suo solito aplomb inglese, si è ben presto allontanato.

Solo bandiera gialla per una gomma “sciolta” in pista?

Dopo il bacio alle bandiere di ieri, oggi Yuki Tsunoda ha fatto il bis, finendo a muro nel corso della Sprint. La sua gomma posteriore destra, dopo l’impatto, si è sfilata, andando poi a scivolare placidamente per i pendii del tracciato di Baku. Eppure, la direzione gara inizialmente non ha chiamato in causa la Safety Car, accontentandosi della bandiera gialla. Ancora una volta, la discrezionalità dei commissari fa specie. In Australia fu bandiera rossa per dei detriti, qui la Safety Car è entrata solo dopo lunga considerazione. Viene sempre di più il sospetto che lo spettacolo, e non la sicurezza, sia la motivazione scatenante di certe decisioni. Una bandiera rossa in Australia avrebbe prodotto uno spettacolo artificiale, mentre la SC, a Baku, avrebbe strozzato l’intrattenimento.

Leclerc non può essere più forte della SF-23 in gara

Lo avevamo detto ieri, che c’era moltissimo di Charles Leclerc nella pole position colta nelle qualifiche del venerdì. Ne abbiamo avuto conferma oggi, dato che, a fronte della seconda partenza al palo ottenuta oggi, nella Sprint sono venuti fuori i limiti della SF-23. Con l’aiuto di un assetto aggressivo, che lui riesce a portare nella finestra di utilizzo corretta, Leclerc ha surclassato la concorrenza sul giro secco. Circostanza in cui la Red Bull fatica a mandare in temperatura le gomme anteriori. Come è intuibile, sul passo gara succede il contrario. Chi scalda subito gli pneumatici rischia di sollecitarli eccessivamente, mentre chi ha qualche difficoltà sul singolo giro può coccolare meglio le gomme in gara. Se Verstappen non avesse rimediato la squarcio alla pancia di cui sopra, Charles avrebbe avuto vita difficile anche con lui. Ma i problemi della Rossa non possono essere risolti in un lampo, anche perché non sono arrivati aggiornamenti.

Quando la Sprint diventa una sessione di prove libere

Con soli 60 minuti di prove libere per raccogliere dati, probabilmente era inevitabile. Chi, come Lando Norris, ha ben presto capito che non avrebbe avuto chance di andare a punti, si è palesemente messo a lavorare per racimolare informazioni utili per la scuderia. Dopo aver faticato con le soft – la scelta sbagliata, visto che, come ha spiegato Bottas, si “scioglievano” – ha montato le medie, per rendersi protagonista di una piccola simulazione di gara, in modo tale da poter impostare una comparazione con l’altra mescola. Staremo a vedere se questo esempio sarà seguito anche da altre scuderie nelle prossime occasioni.

Una conclusione che non entusiasma

L’ultimo punto chiave della Sprint di Baku vale per tutte le gare lampo che abbiamo visto finora. Quando si conclude la Sprint, si percepisce sempre una sensazione di non finito. Ma non si tratta di qualcosa che fa venire l’acquolina in bocca al pubblico, quanto piuttosto di un’anteprima poco avvincente di quanto avviene la domenica. La Sprint, in fondo, è equiparabile a uno stint di gara, ma, rispetto al GP, i piloti sono quasi tutti sulla stessa mescola e non ci sono soste. Se con il nuovo format la Sprint incuriosisce di più per la mancanza di dati precedenti sul passo gara, resta comunque un abbozzo di corsa incompleto.

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